I mulino Pisoni "Tonati" ex Graziadei "Ferèri"
- Titolo
- I mulino Pisoni "Tonati" ex Graziadei "Ferèri"
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 13 aprile 2022
- Licenza d'uso
- CC BY
- Nome
- I mulino Pisoni "Tonati" ex Graziadei "Ferèri"
- Descrizione
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I mulini Graziadei "Ferèri"
I mulini Graziadei erano situati nel rione del Mas, il più antico di Calavino, sul ramale in sinistra idrografica della roggia che esce dal tunnel sotto l’edificio Chemelli.
Nel 1860 risultavano qui attivi due mulini di Graziadei Bortolo fu B. "("Ferèri") e un mulino di Graziadei Domenico fu B. "("Ferèri"):
- I mulini di Calavino sulla mappa del 1860
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I Graziadei erano una delle famiglie più facoltose del paese e sono stati tra i firmatari della petizione del 1819, sotto riportata, in qualità di proprietari delle acque di Calavino. Questi i Graziadei firmatari: "Graziadei Giovanet Luigi fu Francesco – con due edifici ", "Graziadei Melon Francesco fu Giov. Batt.a, Graziadei Gerolamo fu Giovanni Batt.a", “Graziadei Sardagna dott. Giovan Battista [medico matematico della Pontificia Università di Fano] con quattro edifici, mulini, rassica, folleria dei pomi e botteghe di fabbri ferrai e mangano e terreni a tutte due le sponde”.
Per chi fosse interessato il documento è qui riportato: - Diritti sulla roggia di Calavino - 1819
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I mulini Pisoni "Tonati"
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I primi Pisoni "Tonati" risultanti come mugnai di Calavino nella ricerca genealogica di Ettore Parisi sono stati i fratelli Bartolomeo (1813-1886) e Giuseppe (1811-1858), da cui discende la famiglia che diventerà poi proprietaria di questo mulino.
Il figlio di Giuseppe, a sua volta Giuseppe (1848-1915), operaio a servizio presso il mulino Ricci "Dinòti" nel 1877 acquistò il mulino de Negri ed il figlio Valentino (1879-1953) lo spostò in questa sede. L'attività continuò poi con l'aiuto dei figli Giuseppe (1908-1957) e Bruno (1912-2000) e venne potenziata con lavori a turni giorno e notte per soddisfare la clientela di Sarche e Pietramurata
A quel punto l'ammodernamento si rese necessario e Bruno sostituì il "mulino preda" col "mulino a cilindri", prima singolo, poi a due ed infine a cinque cilindri, aumentando così molto la produttività e diminuendo le ore di lavoro. Col tempo la macinatura del frumento venne abbandonata, soprattutto perché nella zona la sua coltivazione scomparve e così il mulino Pisoni si specializzò nella macinazione del granoturco
Nel 1976 l'attività è passata al figlio Paolo che ha continuato a produrre farina gialla di qualità per molti anni.
È stato questo l'ultimo mulino di Calavino a chiudere la sua attività alla fine del 2019.
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Bibliografia:
Mariano Bosetti ne parla a pag. 446 di - Il Libro delle acque - rogge e sorgenti della Valle dei Laghi dalle viscere della terra alle opere dell'uomo.
- a pag. 57-59, 81-82 di
- Il bacino idrografico del Sarca nella Bassa Valle dei Laghi : vicende secolari di un territorio, legate alla risorsa idrica
- La ricerca genealogica di Ettore Parisi:
- Famiglia Pisoni
- L'articolo di Romina Pisoni con foto di Attilio Comai a pag. 21-26 di
- Retrospettive (1997/18)
- È parte di
- Antichi mulini di Calavino
- Livello di precisione della collocazione geografica
- Collocazione precisa
- Pagine del sito
- Anello sulle tracce dei vecchi mulini di Padergnone e Calavino