Anello Cavedine - Stravino - Brusino - Vigo

Nella zona di Cavedine, da sempre rurale, legata alla tradizione contadina, abbiamo previsto un percorso che ricordi l'antica tradizione delle rogazioni. Le ROGAZIONI erano processioni, ora scomparse, che (accompagnate da speciali litanie) avevano lo scopo di propiziare l'esito del raccolto e di proteggere gli abitanti dalle folgori, dalla tempesta, da malattie, fame e guerra. (Fino agli anni '50 del secolo scorso la pratica secolare della benedizione delle campagne era cosa consolidata). Il punto di partenza di queste processioni era la chiesa parrocchiale e ogni giorno veniva seguito un percorso differente, che giungeva fino ad un punto prestabilito, un luogo significativo del territorio della parrocchia: una cappella, un'edicola votiva o una croce in mezzo ai campi. Il percorso si snodava per diversi chilometri ed era studiato in modo che tutto il territorio della parrocchia potesse essere raggiunto e protetto.

Proponiamo qui un percorso ad otto che passi per le 4 chiese parrocchiali e per molti punti sacri. Esso potrà essere spezzato in due parti ed i due anelli, di circa 6 chilometri ciascuno, seguiti indipendentemente l'uno dall'altro, magari facendo l'anello Nord più impegnativo a piedi e quello sud più tranquillo in bici.

La partenza è prevista nel capoluogo, all'entrata principale del paese: appena superata la cassa rurale si parcheggia dietro la chiesa dei Santi Martiri e poi si prosegue a piedi o in mountain bike.

Il percorso inizia quindi dalla chiesa dei Santi Martiri posta sulla bella piazza di Cavedine.

Si torna indietro e si raggiunge l'entrata del paese, si attraversa la provinciale e ci si dirige subito verso la campagna in via al Brozadór, luogo in cui i carri a due ruote, provenienti a pieno carico dalla montagna (bròzi), venivano trasformati in carri a 4 ruote per poter proseguire il viaggio in paese. Al primo incrocio si trova la croce in pietra ai Filari, una delle tante soste delle rogazioni che si incontreranno in questo percorso. Si gira a sinistra in direzione Stravino (se in bici bisogna tornare sulla provinciale per evitare di imboccare contromano un breve tratto a senso unico) ed arrivati nei pressi della zona industriale si incontra la croce in legno del Gombet e poi, di  fronte all'entrata in paese, il capitello della Pietà.

Salendo il paese si incontra il capitello di San Rocco e poi girando verso sinistra in via Dante la chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate.

Proseguendo si arriva alla località Berlonga dove si incontra la croce in legno Dallapè. Lì si gira a sinistra, si raggiunge la provinciale, la si attraversa e si trova la croce in legno Casoleta proprio sull'incrocio con una strada di campagna. La si imbocca,  si risale il bosco, si raggiunge il sentiero archeologico lungo il quale si incontra il capitello degli americani e la fontana romana. Questo tratto di percorso è indicato per chi si muove a piedi e non è tutto segnalato, ma ne è prevista la sistemazione. In alternativa, dalla croce del Casoleta si segue la provinciale fino al capitello della Pietà e si imbocca la stradina che lo affianca raggiungendo anche in tal modo il sentiero archeologico, più comodamente ma raggiunto il sentiero archeologico bisogna fare un breve tratto a destra per raggiungere il capitello degli americani e poi tornare indietro verso la fontana romana e Cavedine.

Rientrati a Cavedine si torna su strada asfaltata. Si scende fino alla vicina parrocchiale dell'Assunta e poi si sale fino al capitello di San Lorenzo.

Di lì, seguendo la segnaletica si raggiunge da sopra la cappella della Madonna di Lourdes e poi si scende la scalinata con la Via Crucis che arriva a fianco del municipio. Chi viaggia in bici, può evitare la scala tornando indietro, oppure dal capitello di San Lorenzo scende fino al municipio, parcheggia la bici e raggiunge a piedi la cappella della Madonna di Lourdes utilizzando sia in salita che in discesa la scala della via crucis .

Termina così la visita ai luoghi sacri di Cavedine. Arrivati alla Storica Famiglia Cooperativa, si può rientrare al parcheggio chiudendo così l'anello o proseguire il percorso ad otto, girando a destra verso Brusino.

Lungo la strada si incontra un crocifisso e poi, appena arrivati in paese, sopraelevata sulla destra, la nuova chiesa di San Rocco.  Di fronte all'imbocco della strada di accesso alla chiesa vi è un settecentesco affresco raffigurante la Madonna del Carmine firmato da Valentino Rovisi.

Proseguendo verso Vigo Cavedine si incontra a fianco della strada la cappella di San Rocco e sul muro di cinta del cimitero due lapidi in ricordo dei caduti delle due guerre, non solo sul campo di battaglia, ma anche per malattie causate dalla guerra e per reperti bellici.

Superato il cimitero di Brusino e raggiunta la provinciale, si gira a destra arrivando fino al passo e chiesetta di Sant'Udalrico.

Tornando indietro pochi  passi, si prende via Monte Stivo, si risale il paese, si superail capitello "Ti saluto Maria",  la "Cros del Mèla" e si raggiunge la via principale.

Poco sopra, superato il momumento ai caduti in guerra si arriva alla Chiesa Parrocchiale di San Biagio. Sul sagrato troviamo una grande croce in pietra posta su un cippo con inciso “Ex Voto 1821 Vicinia di Vigo” e le statue di due fratelli don Evaristo Bolognani e padre Bonifacio Bolognani.

Superato il cimitero di fianco alla chiesa, si risale via Don Evaristo Bolognani ed arrivati alla fine si gira a sinistra in via  Becca arrivando alle spalle del Capitello dei Léveri. Si scende poi per Via Becca, si supera il capitello del crocefisso, si prosegue in via Cavour e via Capitello, dove si incontra il capitello della peste.

Si scende ancora e si prende via dei Filari, all'incrocio si trova la croce di Casal, si gira a sinistra, si traversa la provinciale e si rientra a Brusino. Arrivati in piazza G. Verdi si gira a destra e sotto il portico di Via alla Chiesa si incontrano due bacheche in plexiglas che ci presentano due importanti personaggi di Brusino: Fra Silvio Bottes e Mariano Dallapé. Si raggiunge poi l'antica chiesa di San Rocco e si prosegue fino raggiungere Cavedine e la sua piazza con la chiesa dei Santi Martiri da dove il percorso ha avuto inizio.

PUNTI SACRI DI INTERESSE SULL'ANELLO DEL COMUNE DI CAVEDINE

Sorge a sud del paese lungo l’antica strada romana 'la Traversara'. Ne abbiamo testimonianze scritte a partire dal XII secolo come cappella appartenente alla famiglia Madruzzo. Durante i secoli ha subito vari ampliamenti e modifiche e a partire dal XIV secolo il luogo di culto viene indicato con il termine 'chiesa' e non più “cappella”. La chiesa conserva l’originaria struttura dell’abside dipinta mentre le pareti, non affrescate invece, segnalano gli ulteriori lavori effettuati. La sagrestia fu aggiunta in un secondo momento. L’interno a navata unica con due volte a crociera ospita un’antica mensa in pietra. L’abside regala alla vista degli affreschi (attribuiti all'artista Simone Baschenis) che rappresentano una 'Madonna con Bambino in Trono', alcuni santi, i quattro Evangelisti ed i principali 'Dottori della Chiesa'. Sulla parete destra troviamo i resti di un antico altare che conserva una pala seicentesca rappresentante Sant’Udalrico. Un pronao annesso alla facciata principale, sotto il quale passava la strada, crollò all’inizio degli anni 60, mentre venivano eseguiti i lavori per la realizzazione dell’attuale strada provinciale. Nel 2001 è stata ristrutturata è riportata ai suoi antichi splendori grazie al lavoro del 'Comitato per il restauro della chiesetta di Sant’Udalrico'.

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La chiesa è posta in zona centrale ed è orientata verso est. La facciata è tripartita con corpo centrale affiancato da salienti laterali. Il portale è architravato. La torre campanaria è posta a sud. L'interno è a tre navate e la zona presbiteriale è rialzata e vi si accede con cinque gradini. E' presente dal XIII secolo e fu oggetto di arricchimenti nelle decorazioni ad affresco dopo il 1250. Le pareti della sala furono nuovamente affrescate verso la fine del XV secolo e questo comportò la perdita di parte dei dipinti di epoca anteriore. Nella seconda metà del XVIII secolo l'edificio venne ristrutturato ed ampliato con un allungamento della sala ottenuto con la trasformazione della navata originale nel nuovo presbiterio. In tale occasione vennero arricchiti gli interni con cornici realizzate in stucco. Durante il XX secolo all'interno delle cornici a stucco del settecento vennero dipinte opere a tempera e la chiesa venne nuovamente ampliata. Le mura laterali vennero abbattute e ricostruite in modo da ottenere tre navate. Dopo tali lavori venne celebrata la solenne consacrazione, nel 1908. Venne elevata a dignità parrocchiale nel 1919. Negli anni ottanta, nel corso di un restauro, fu possibile recuperare parte di superfici affrescate risalenti ai primi tempi dell'edificio su parti murarie originali del XIII secolo. Gli ultimi interventi di restauro conservativo e di recupero delle antiche decorazioni si sono conclusi nel 2008. Nel tabernacolo troviamo un affresco raffigurante il 'Padre Eterno,, opera di Valentino Rovisi.

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La chiesa è caratterizzata da un artistico campanile in stile romanico, dotato di cuspide conica in cotto. Questo elemento è prettamente medievale e, nonostante i primi riferimenti scritti risalgano solamente al 1539, aiuta ad attestare le origini a quell'epoca. Il porticato esterno attira subito l’attenzione dei curiosi: è costituito da volte a crociera sostenute da quattro colonne cilindriche (in pietra rossa locale) e da un pavimentato con un grezzo acciottolato. Il 1703 con l’invasione del generale francese Vendôme, segna un tragico momento che viene ricordato ancora oggi per la sottrazione di una delle due campane. Dalla metà del XVII secolo circa, Stravino ottiene la presenza stabile di un sacerdote che assicurava la regolare funzione delle celebrazioni. La chiesa è stata soggetta a modifiche nel corso dei secoli che hanno condotto alla costituzione della struttura attuale. Il locale interno è caratterizzato da una navata unica con due campate, divise da un arco a tutto sesto e coperto da volte a crociera. All'altezza del presbiterio si incontra un altro arco a tutto sesto di dimensione minore rispetto a quelli della navata. Sulla sinistra si apre il vano della cappella nella quale sono posti gli altari dorati lignei seicenteschi dei 'Santi Simone e Giuda e di San Mauro'. Nel presbiterio è ospitato l’altare maggiore (opera d’intaglio ligneo del tardo Seicento) ed al suo interno, sul lato sinistro, si ammira un ciclo d’affreschi cinquecenteschi rappresentanti le Storie di 'Sant’Antonio Abate'.

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L'antica chiesa di Brusino sorge nella parte bassa del paese e la struttura architettonica fa pensare ad un origine medievale. Non abbiamo notizie certe sulla data di costruzione ma è menzionata per la prima volta negli Atti Visitali del 1537 e la sua consacrazione è registrata in data 18 ottobre 1539. Era allora dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano. Nel 1575, dopo le numerosi morti per peste fu aggiunto come protettore San Rocco; la devozione particolare a questo santo ha fatto si che sia chiamata semplicemente chiesa di San Rocco. La facciata principale, a doppio spiovente, è suddivisa da cornici, ha un portale in pietra rossa orato da motivi floreali datato 1629, un frontone ricurvo. L'interno si presenta con una navata centrale e due piccole navate laterali. Il campanile, in stile romanico, si trova a fianco del presbiterio sul lato Sud e risale al periodo 1620-1644. Ha una cella campanaria a bifore ed il quadrante dell'orologio con un'unica lancetta. Dello stesso periodo è la costruzione della cappella a settentrione dedicata ai santi Carlo e Romedio. Successivamente vi sono poi stati aggiunti la cappella a Sud, la sacrestia, un ripostiglio, l'abside col coro. Con la consacrazione della nuova chiesa nel 1954, questa è stata abbandonata divenendo un semplice deposito agricolo. Nel 1977 è stato poi effettuato un primo restauro ed uno più consistente nel 1998/99 che ne ha permesso la riapertura al culto. Il 16 settembre 2001 è stata posta nella nicchia dietro l'altare maggiore la statua della Madonna Addolorata realizzata da Giuseppe Moroder nel 1903 (copia della scultura presente nel Duomo di Trento) ed in suo onore fu dedicata la chiesa (a tutt'oggi però nessun documento ufficiale identifica questa chiesa con tale nome). La solenne inaugurazione risale al 26 settembre 2004. Fonte: pag. 415-417 di

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Questa antica chiesetta, che si trova in località "alle Pozze", è stata costruita nel 1575 come ex voto in seguito alla grave epidemia di peste che aveva colpito la zona, come ricordato dalla targa lapidea posta sopra il portale d'ingresso. In passato era nota come "Cappella di San Rocco", poi diventata "Cappella di San Rocco e dei SS. Diecimila Martiri", per poi cambiare ancora e assumere il nome attuale. L'interno è ad un'unica navata, è presente un altare maggiore in finto marmo e numerosi dipinti, forse il più caratteristico è la pala seicentesca che raffigura la Madonna incoronata dagli Angeli, con il Bambino Gesù e i Santi Giuseppe, Rocco, e i Diecimila Martiri. Bibliografia:

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La costruzione della nuova chiesa parrocchiale di Cavedine iniziò nel 1776, benedetta nel 1783 e consacrata ufficialmente solamente nel 1812. Si tratta di un edificio riccamente decorato ed affrescato. L’interno (a navata unica) con brevi cappelle laterali è adornato da: marmi carraresi, capitelli corinzi, un coro intarsiato, affreschi e da una struttura architettonica che sovrasta il magnifico altare maggiore. Sono presenti anche quattro altari laterali, posti nelle rispettive cappelle, dedicati ai santi martiri Lorenzo, Stefano, san Giovanni, Madonna del Rosario, san Giuseppe e Madonna Addolorata. In alto, sulla prima volta, è raffigurata la 'Cacciata dei Profanatori dal Tempio', mentre sulla seconda volta si scorge 'l’Incoronazione di Maria in Cielo', realizzata dal pittore Francesco Rovisi di Moena. Quest'ultimo è anche autore degli affreschi raffiguranti la 'Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci' ed il 'Martirio di Santo Stefano nel Presbiterio' e 'l’Ascesa di Maria Assunta nella lunetta absidale'. La nicchia marmorea, che ospita il fonte battesimale, è abbellita dall'affresco del 'Battesimo di Gesù' ad opera di Giacomo Antonio Pellegrini. All'esterno il campanile custodisce sei campane unite al cosiddetto "Campanò" : una sorta di tastiera che, collegata con dei fili di ferro alle cinque campane, riproduce il suono delle cinque note musicali: Do, Re, Mi, Fa e Sol. Invece la sesta campana è chiamata 'l’Agonia' ed è destinata all'annuncio dei lutti paesani. Bibliografia

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Sulla facciata del civico 11 di Via san Rocco, di fronte alla strada che porta alla nuova chiesa, c'è un importante affresco, di circa 180 x 200 cm, realizzato nel 1780 e firmato Valentino Rovisi (1715-1783), nato e cresciuto sotto l’influenza di Giambattista Tiepolo. Nella nicchia è rappresentata la Madonna del Carmine con Gesù Bambino e la colomba simbolo dello Spirito Santo. All'esterno ci sono Dio che sorregge il mondo, Sant'Antonio e San Luigi. --- Bibliografia:

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Collocato all'esterno del paese di Stravino, lungo la strada, troviamo questo capitello. Eretto nel 1797, per ex voto in seguito ad un'epidemia che provocò nella parrocchia 108 morti. Fu rifatto nel 1836 in seguito ad un'epidemia di colera e dedicato alla Pietà. Per esigenze di viabilità nel 1935 fu riedificato spostandolo (prima era sulla sinistra del bivio che sale in paese) e poi fu restaurato più volte negli anni a seguire. Nella sua nicchia ospita un bassorilievo ligneo che ritrae la Pietà. Bibliografia:

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Realizzato nel 1798 "Per voto della Villa di Vigo mentre serpegia mal bovino. DOM”. Vi sono raffigurati la Madonna con Bambino e i Santi Rocco e Valentino.

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Questa croce lignea si trova in aperta campagna a Brusino. Posta su un piedistallo ottocentesco, è stata recentemente sostituita. Costituiva un punto di sosta durante le antiche processioni delle rogazioni. Bibliografia:

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Sul cippo alla sua base è inciso: “Ex voto 1821 Vicinia di Vigo”. La Vicinia Dònego di Vigo è un ente di origine medievale proprietario di 200 ettari di boschi e pascoli con una malga; tutti questi beni appartengono alle famiglie di Vigo, identificabili dal cognome che portano, che discendono dagli abitanti originari.

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Così chiamato per il cognome dei proprietari, è dedicato al Crocifisso e porta all'esterno questa scritta: “Michele Angelo Levri, e figli, eressero questo capitello, per devozione nell’anno 1834, dipinto li 17 luglio 1836”. Degli antichi dipinti rimane quello sulla volta, un Padreterno, chiuso in un ovale di fiori che, a braccia allargate, benedice il passante. Il Cristo Crocifisso fra le Pie donne, è invece stato ridipinto sull’originale antico dal pittore G. Groff nel 1979 nel corso di un restauro dell’edicola. Le pareti laterali interne sono coperte da uno strato di calce bianca.

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Nella piazza di Stravino si trova questo capitello, conosciuto come capitello di San Rocco ma anche come capitello della peste o capitello del crocefisso. Nelle sue tre nicchie gli affreschi raffigurano San Rocco, Sant'Antonio Abate e un crocifisso. Si tratta di un capitello votivo edificato in occasione dell'epidemia di colera che ha colpito la zona nel 1836; venne poi restaurato e ampliato nel 1855 per la seconda ondata di colera. Restaurato per l'ultima volta nel 1987-1990. Questo capitello è anche ricordato nella poesia "El Caputel de Stravin" di Ottorino Pederzolli. Bibliografia:

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Posto sotto il dosso di San Lorenzo da cui prende il nome, è detto anche "dei stropèri" e "dei russi", è stato eretto dopo la grave epidemia di colera del 1836 che causò 140 morti a Cavedine. "Stropèri" è il toponimo della zona, mentre il riferimento ai russi secondo la tradizione popolare pare si riferisca alla presenza di prigionieri russi durante il 1° conflitto mondiale disseminati nei vari paesi, in particolare nella parte alta della valle di Cavedine, impiegati per lo più in lavori stradali. La nicchia principale ha le tre pareti affrescate: in centro la Madonna con due santi e le anime del purgatorio, a sinistra i Santi Sebastiano e Rocco invocati contro le pestilenze, a destra i Diecimila Santi martiri; sul soffitto è rappresentata la Colomba dello Spirito Santo. Sulla nicchia a Ovest è raffigurato Santo Stefano, invocato per la buona morte, su quella Est San Lorenzo, invocato contro gli incendi e sul lato Nord è raffigurata una Grande croce. Bibliografia:

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Realizzato tra il paese e il cimitero tra il 1850 ed il 1852 quale ex voto per essere stato Brusino liberato dal colera che imperversava in valle nel 1836 mietendo molte vittime. Nel 1923 in occasione della costruzione della nuova strada Cavedine-Drena furono invertiti di posto porta e altare. L'ultimo restauro risale al 1994, nelle nicchie esterne vennero dipinti da Arnaldo Barozzi: una Madonna Addolorata e San Rocco che veglia su un morente. Bibliografia: - D.Mussi. i segni del sacro nella Valle dei Laghi, Tione 2012

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Sul muro di cinta del cimitero di Brusino, a fianco del cancello d'entrata, rivolte alla strada, vi sono due lapidi di marmo con tettuccio che ricordano i caduti delle due guerre, non solo sul campo di battaglia, ma anche per malattie causate dalla guerra e per reperti bellici. Sulla lapide di destra è inciso: PACE AI NOSTRI SOLDATI CADUTI SUL CAMPO 1914-1919 FERRARI PIETRO - MICHELOTTI ALLEVIGLIO S.E BERLANDA GIULIO - BAGATOLI GIUSEPPE BERLANDA VIRGINIO - RUABEN SEVERINO BERLANDA AGOSTINO - CHESANI SILVIO BERLANDA ALBINO * SOLDATI MORTI DI MALATTIA CAUSA LA GUERRA BERLANDA GIACOMO CHESANI SILVIO BERLANDA GIOVANNI SPORTELLI MANSUETO BERLANDA RODOLFO DORIGATTI GIUSEPPE CHESANI LUIGI FRAVEZZI GIUSEPPE CHESANI ARTURO PEDROTTI GIUSEPPE I COMPATRIOTI GUERRIERI DI BRUSINO O. M. P. Su quella a sinistra: PACE AI NOSTRI SOLDATI E CIVILI 1940-1945 MARCANTONI GIOVANNI MICHELOTTI IVO CHESANI ALFREDO * MORTI A CAUSA REPERTI BELLICI GUERRA 1915-18 BOTTES EMILIO + 7-2-1945 FERRARI ALFREDO BOTTES MARIO FERRARI PIERINO + 11-11-1918 Gli ultimi tre nomi incisi sono quelli degli sfortunati bambini che, l’11 novembre 1918, morirono in seguito all’esplosione di una cassa di munizioni abbandonata dall’esercito austro-ungarico in fuga, che era stata messa dai piccoli ignari sul fuoco. --- Bibliografia:

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Lungo il percorso della "passeggiata archeologica" si trova questo capitello, detto "déi mericàni" perché eretto dagli emigranti americani nel 1923 e "dé Làgol" dal nome della località. Il capitello è dedicato a Santa Maria Assunta, infatti, nella sua nicchia ospita proprio una statua della santa. Venne inaugurato il 5 settembre dello stesso anno. Bibliografia:

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La grotta della Madonna di Lourdes, con la gradinata per raggiungerla, fu la prima di una serie di opere decise nel 1922 e realizzate in seguito al voto fatto dalle autorità civili e religiose per essere scampati all'evacuazione forzata durante la prima guerra mondiale. Fu inaugurata con una solenne celebrazione il 23 ottobre 1925. Poi furono costruite:

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La cappella in onore di Maria Santissima e delle Santissime Anime del Purgatorio è stata costruita all'interno di una serie di opere decise nel 1922 e realizzate in seguito al voto fatto dalle autorità civili e religiose per essere scampati all'evacuazione forzata durante la prima guerra mondiale: grotta, cappella delle S.S. Anime, Monumenti ai Caduti e Via Crucis. L'inaugurazione della cappella è stata celebrata il 12 ottobre 1930.

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Fu eretto nell'anno del giubileo 1933-34 e riporta: "Cavedine in memoria dei suoi figli caduti in guerra e di quelli morti lontano dalla terra dei padri perché tutti qui vivano nell'affetto e nella prece [preghiera] dei fratelli". Come recita il cartello posto sul luogo curato dagli alpini di Cavedine: "Il gruppo statuario, con la croce centrale, la Madonna piangente e l'Angelo consolatore, è opera del roveretano G. Ziglio."

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La nuova chiesa di San Rocco è stata edificata tra il 1944 e il 1954 su disegno di Enrico Odorizzi e restaurata nel 1992.

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Come recita il cartello posto sul luogo curato dagli alpini di Cavedine: "La Via Crucis fu inaugurata il 19 maggio 1966. Alla realizzazione delle 14 cappelle hanno provveduto in forma volontaria i muratori di Cavedine, mentre i quadri in ceramica provenienti da Roma sono dono di un anonimo benefattore."

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Una delle quattro croci lignee di Stravino sul percorso delle rogazioni, rinnovate a cura della Pro Loco nel 1983-84. Questa è situata nella zona di Stravino nota come "Mas del Gómbet", all'entrata della zona industriale di Cavedine. Bibliografia:

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Questa croce lignea si trova in loc. Berlonga. Un tempo era una dei punti di sosta delle processioni delle rogazioni ed è una delle quattro rinnovate dalla Pro Loco di Stravino nel 1983/84.

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Sul bivio della Provinciale per entrare in campagna, di fronte alla ‘Berlonga’, troviamo un’altra delle quattro croci lignee di Stravino sul percorso delle rogazioni, rinnovate a cura della Pro Loco nel 1983-84, denominata croce Casoléta.

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Incassato nel muro di sostegno all'incrocio tra Via Monte Stivo e Via Masi di sopra si trova un capitello, sormontato dalla scritta "Ti saluto Maria", contenente una statua della Vergine e sullo sfondo vi è affrescato il panorama con la chiesa di Sant'Udalrico. La targa posta a fianco recita: "In onore alla Vergine Maria - 1 dicembre 2013". Costruzione recente dunque, testimone di una fede ancora solida, come diverse altre madonnine racchiuse nelle nicchie di case private.

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La chiesa di Sant'Udalrico a Vigo Cavedine

La chiesa di S. Biagio a Vigo Cavedine

Chiesa di Sant'Antonio Abate e dei Santi Simone e Giuda a Stravino

La chiesa dei Santi Rocco, Fabiano e Sebastiano a Brusino

Chiesa dei Santi Martiri

La chiesa di Santa Maria Assunta a Cavedine

Affresco della Madonna del Carmine

Capitello della Pietà

Capitello della peste

Croce Casal

La croce alla chiesa

Capitello dei Léveri

Capitello di San Rocco a Stravino

Capitello di San Lorenzo

Cappella di San Rocco

Lapidi ai caduti di Brusino

Capitel dei mericani

Grotta della Madonna di Lourdes

Cappella della Madonna di Lourdes

Monumento ai caduti di Cavedine

La chiesa di San Rocco Pellegrino a Brusino

La Via Crucis di Cavedine

Croce Gombet

Croce Dallapè

Croce Casoléta

Capitello "Ti saluto Maria"

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Leaflet © OpenStreetMap contributors

Questo percorso ad otto è diviso in due anelli, in relazione ai quali si possono scaricare:

Si possono anche seguire i percorsi ed avere altre informazioni su Outdooractive: anello Nord e anello Sud.

Percorso nel sacro Cavedine - Brusino - Vigo - pdf scaricabile

Percorso nel sacro Cavedine - Brusino - Vigo - traccia gpx

Percorso nel sacro Cavedine - Stravino - pdf scaricabile

Percorso nel sacro Cavedine - Stravino - traccia gpx

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