Le associazioni di volontariato costituiscono una risorsa preziosa e insostituibile sia per il servizio che rendono alla società, sia per la crescita dei volontari che in esse agiscono. In Valle dei Laghi se ne contano circa 200, segno di grande disponibilità e vivacità. Per conoscerle consulta la
La fotografia è incollata su un cartoncino ed è purtroppo tagliata sul lato destro. Si noti la presenza di quattro giovani ragazzi seduti per terra in prima fila e del parroco in abito scuro al centro. I componenti sono vestiti con abiti propri perchè nei primi anni di attività l'associazione non possedeva ancora una divisa; tuttavia, sono contraddistinti da una spilla o un fiore chiaro sulla giacca. L'occasione dello scatto potrebbe essere stata un concerto per un privato finaziatore dell'associazione, che potrebbe essere l'uomo seduto alla sinistra del parroco, con un elegante bastone (è infatti uno dei pochi che non regge uno strumento musicale).
L'atto di fondazione della Bandina Sociale di Cavedine risale all'11 giugno 1892, dato ricavato non già dal documento ufficiale, purtroppo mancante, ma dalla ricostruzione effettuata a partire da fonti scritte successive.
La creazione di un'associazione culturale-ricreativa di questo tipo richiese un notevole sforzo finanziario del quale si fece carico l'intera comunità. Nei suoi primi anni di attività la bandina di Cavedine, partecipò attivamente alla vita della comunità accompagnando con la sua musica sagre paesane, processioni religiose e civili e anche concerti per privati benestanti.
Di quel periodo è la partecipazione della banda al "Giubileo Hoferiano" tenutosi ad Innsbruck il 28-30 agosto del 1909, la prima delle grandi uscite che l'associazione avrebbe svolto nella sua storia ultracentenaria.
Durante il corso del primo conflitto mondiale l'attività associazionistica della banda venne forzatamente interrotta, per riprendere con gradualità negli anni del dopoguerra. I problemi politico-economici legati al periodo post-bellico e soprattutto l'emigrazione di massa ridimensionarono l'attività del sodalizio; nonostante tutto fu proprio in quegli anni di crisi che l'associazione perse la primitiva denominazione di "bandina" a favore dell'ancor oggi in uso "Banda Sociale di Cavedine".
Le prove, concentrate durante il periodo di stasi agricola, rinnovavano di anno in anno il repertorio costituito prevalentemente da marcette ed inni patriottici, non facendosi mancare, talvolta, l'impegno della musica operistica.
Oltre all'aspetto musicale, va sottolineato anche quello inerente l'immagine: nel corso della sua storia la banda vide l'alternarsi di ben cinque divise.
Le prime avevano il cappello piumato, ispirato alla tradizione austriaco-tirolese (ricordiamo che fino alla fine della Prima Guerra Mondiale il Trentino-Alto Adige faceva parte dell'impero austro-ungarico).
Con l'avvento degli anni sessanta la fase di stanca dell'associazione sembrò riflettersi anche sulla divisa, che per oltre un decennio si limitò al solo berretto.
Negli anni '70-80 si ritornò alla divisa completa, di taglio diverso e distante dal modello originale.
La divisa attuale è stata rinnovata in occasione del centenario di fondazione e volutamente richiama molti aspetti della tenuta originaria, a testimonianza della propria lunga storia (si vedano le varie fotografie correlate).
FONTE: tesi di laurea, La banda: ieri e oggi, relatore: prof.ssa Rossana Dalmonte, correlatore: dott. Marco Uvietta, laureando: Daniele Gober, Università degli Studi di Trento, Facoltà di lettere e filosofia, Corso di laurea in Scienze dei Beni culturali, a. acc. 2004-05.
Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da importanti cambiamenti in seno al direttivo e da un progressivo e costante miglioramento della qualità e dell'esecuzione di un rinnovato repertorio; l'aspetto musicale è stato affidato dal 2014 al giovane maestro Roberto Garniga, mentre dal 2019 la presidente è Barbara Travaglia, la prima donna nella storia dell’associazione a ricoprire questo ruolo.
Oggi la Banda Sociale di Cavedine può vantare un organico numeroso e di qualità, un rinnovato parco strumenti e un vasto repertorio che spazia dai brani originali per banda alle moderne colonne sonore ed ai pezzi classici, senza dimenticare le tradizionali marce da sfilata.
Merito dei responsabili della Banda è anche quello di aver saputo valorizzare le leve giovanili, organizzando corsi di formazione musicale in collaborazione con la Scuola Musicale Alto Garda, consci del fatto che la banda svolga un ruolo di educazione ma anche un momento di amicizia e di ritrovo.
La soria della banda è qui narrata attraverso foto e documentati presenti in questo archivio:
Nel centro abitato di Santa Massenza, in un edificio del 1875, è stata allestita nel 2007 la mostra storica "Olivo Estremo" che permette di approfondire il tema della coltivazione dell'olivo e della produzione dell'olio sul territorio locale attraverso una ricerca condotta su numerose fonti storiografiche, documenti, cartografia, mappe topografiche, antiche strumentazioni.
Completa la mostra “La riviera degli olivi”, parco collezione situato lungo le rive del Lago. (Progetto di ripristino della Riviera d’Uliveti) ...Meano, vicin à Toblino,(il cui lago......), è delicioso con à torno una, come Riviera d’ Uliveti, dove vengono Vini rari, & che hanno dell’aromatico…(..) (REGNUM ANIMALE.) cit. da Mariani, Trento con il Sacro Conclio, et altri Notabili, Trento, 1673)
Per visitare la mostra scrivere una mail a olivoestremo.valledeilaghi@gmail.com
o telefonare al seguente numero
Ecomuseo Valle dei Laghi 333/5360188
Nel Borgo di Santa Massenza, Capitale della Grappa, nel 2006 è stata allestita all'interno di una casa storica del 1875 la mostra permanente “Un viaggio tra turbine e alambicchi”, testimonianza storica delle due facce del paese: vocazione centenaria della distillazione artigianale della grappa e volto industriale dell’Italia del dopoguerra con la costruzione della Centrale Idroelettrica. Modo originale per evocare la ricchezza costituita dall'intreccio tra la modernizzazione e la tradizione.
L'iniziativa è stata realizzata sotto l’egida del Progetto memoria per il Trentino.
È possibile prenotare la visita alla mostra e alle distillerie storiche inviando una email al seguente indirizzo alambicchi.accesi@gmail.com o telefonando al seguente numero Ecomuseo Valle dei Laghi 333/5360188.
Il Gruppo culturale Cesare Nereo Garbari del Distretto di Vezzano ha aperto il suo primo sito statico il 10 agosto 2006 e il 10 maggio 2010 l'ha poi inglobato in questo nuovo sito dinamico.
Nel menù si trovano: home, statuto, chi siamo, ricerca e divulgazione, serate e corsi, concorso fotografico, uscite, link, cerca.
Festa in piazza a Fraveggio nell'anno 1953 in occasione dell'ordinazione di don Celestino Faes: per l'occasione era presente la banda di Vezzano, poiché a Fraveggio non ce n'è mai stata una.
Da notare la vecchia fontana sulla destra, demolita nel 1960.
Processione della Madonna a Fraveggio in data 8 dicembre 1932, in occasione dell'Immacolata. Si vede la gente che porta in processione la statua della Madonna, con la partecipazione anche della banda di Vezzano.
Illustrazione di cm 43 x 26 con riportati i ritratti con i nomi degli alpini del gruppo. Ottavio Bassetti, a cui era dedicato il gruppo, reduce dalla Russia, è morto durante l'internamento in Germania nel 1944. La sorella Rosetta è stata nominata madrina del gagliardetto. Il loro cappellano era don Dante Clauser, parroco di Vezzano tra il 1957 ed il 1964. Il gruppo, costituito nel 1953, è stato inaugurato l'8 giugno 1958 e probabilmente questo elaborato grafico è stato fatto proprio per questa occasione. Nel 1966 si staccherà da Vezzano il gruppo Monte Gazza.
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