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  • Bottoni

    La parsimonia della donna di una volta è notoria, conservava ogni cosa, anche i bottoni potevano servire. L’immagine riporta una collana di bottoni di legno che all’occasione erano rivestiti di stoffa.
  • Piccola sfera di legno

    Utilizzate dalle donne per aggiustare le calze. Erano introdotte all’interno della calza cosicché rammendare lo strappo diventava più facile Di legno lisciate per bene.
  • Calamaio

    Contiene l'inchiostro da utilizzare per la scrittura a mezzo di penna e pennino. Quest’ultimo di metallo leggero era infisso su di un’asticella. Il pennino era intinto nel calamaio e con l’inchiostro assorbito si poteva scrivere. Il calamaio era fissato al banco di scuola e introdotto in un foro affinché non potesse muoversi e rovesciarsi.
  • Quaderno che riproduce esempi di taglio e cucito

    Prima di sposarsi le giovani frequentavano dei corsi di Economia domestica per prepararsi come buone future donne di casa. Era necessario e utile che la donna sapesse destreggiarsi nell’arte del cucito e di fare a maglia era un valore aggiunto all’andamento economico della famiglia. Il quaderno raffigura appunto i disegni, la fattura e le misure per produrre gli indumenti.
  • Imparaticcio

    Nelle materie didattiche relative alla scuola degli anni 20-30-40 era previsto per le femmine anche l’insegnamento del cucito, ricamo lavori a maglia ecc… denominati “lavori donneschi” , mentre ai bambini maschi s’insegnavano lavoretti manuali inerenti la sfera maschile. L’imparaticcio qui presente era di Anna Santoni Simonetti che riproduce i vari punti a maglia con debita annotazione.
  • Quaderno

    Normalmente il quaderno appartenuto ad un bambino degli anni ’20-’30 aveva copertina nera e le pagine erano rifilate di un colore amaranto. I bambini a quell’epoca erano tenuti ha compilare e trascrivere sul quaderno il diario giornaliero. Era prevista anche la scrittura di poesie a sfondo religioso e morale.
  • Santini

    Con il termine santino si fa riferimento ad un’immaginetta cartacea raffigurante l’icona di un santo o di una santa. Erano conservati nel messale o nel libretto delle Massime Eterne. Un santino era dato a tutti i partecipanti alle funzioni celebrate dal missionario che eseguiva l’omelia oppure in occasione della comunione pasquale. Il santino era predisposto anche dai sacerdoti per la celebrazione della loro prima S.Messa o anniversari vari. I "santini da mort" erano tutti rigorosamente in nero riportanti alcuni dati del de cuius con rispettiva foto. Il frate “dala cerca” (frate francescano che passava per i paese chiedendo elemosina ma anche prodotti della terra) ogni volta che riceveva una derrata in cambio donava al più piccolo della famiglia un santino.
  • Cartoline

    Si usava spesso scrivere utilizzando cartoline era un modo per tenersi in contatto, anche per chiarire o riferire al destinatario informazioni di poco conto.
  • Quaderno

    Il quaderno per i bambini che frequentavano la scuola nei primi decenni del 900 era prezioso, innanzitutto non c’era tanta carta, la brutta copia si faceva sulla carta che incartava lo zucchero comperato allo "Spacio Coperativo", e poi si ricopiava in bella copia sul quaderno di scuola. Secondo: la maestra pretendeva l’ordine e la pulizia anche nello scrivere e nella conservazione dello stesso. Le pagine del quaderno erano a righe per la scrittura, a quadretti per i conti.
  • Piatto

    Il servizio di piatti elegante che la donna portava in dote si utilizzava in occasioni di festa. Generalmente era abbellito da decorazione a rilievo lungo l’orlo.
  • Servizio di piatti

    Servizio di piatti con le tre diverse misure e tipologie: fondo per minestre e zuppe, piano per il secondo e piccolo per il dessert..
  • Caffettiera

    Contenitore per il caffè. Faceva parte di un servizio
  • Zuccheriera

    Contenitore dello zucchero. Faceva parte di un servizio di caffè.
  • Brocca

    Utensile presente in cucina. Era utilizzata per contenere e conservare le vivande. Alcune più piccole erano anche utilizzate per portare in tavola il vino. Prevalentemente di coccio e di colore sui toni del marrone-seppia aveva un ansa ed un lieve beccuccio.
  • Terra benedetta

    Più che un ricordo dell’anno Santo 1950 era un segno devozionale conservare un po’ di terra proveniente da Roma (la città del papa). Pochi erano coloro che potevano permettersi, anche negli anni ‘ 50 un viaggio a Roma, pertanto la persona che effettuava il viaggio, portava a casa una memoria tangibile quale poteva essere anche un po’ di terra.
  • Rosario

    Il Rosario è una preghiera devozionale e contemplativa tipica del rito latino della Chiesa cattolica. La preghiera consiste in cinquanta Ave Maria divise a gruppi di dieci dai misteri che contemplano momenti o episodi della vita di Cristo e di Maria. Il conto si tiene facendo scorrere tra le dita i grani della "corona del Rosario". Le corone erano di diverso formato e grandezza con appeso un piccolo crocifisso. Ogni donna le portava con sé nella tasca della gonna. Si recitava il Rosario tutti i giorni del mese di maggio (mese dedicato alla Madonna), e anche in ottobre (altro mese mariano), così come tutte le sere si recitava in famiglia. La prima domenica si celebrava la supplica alla Madonna di Pompei. Anche nei momenti di lavoro durante la sfogliatura del “zaldo” (granoturco) si recitava il rosario con le litanie, così pure quando ci si ritrovava a far “filò".
  • Santino

    Con il termine santino si fa riferimento ad un’immaginetta cartacea raffigurante l’icona di un santo o di una santa (in questo caso S. Antonio da Padova). Erano conservati nel messale o nel libretto delle Massime Eterne.
  • Quadretto

    Continua scheda C’era la devozione anche per ‘l Bambinel de Praga, in molte famiglie c’era la statuetta del bambinello e si recitava la sua preghiera. Altra venerazione era per Maria Bambina. Anche in questo caso c’era una statuetta racchiusa in una teca di vetro. Molto sentita era anche la devozione per la Madonna di Lourdes, poi ognuno aveva un proprio culto, conservavano l’olio benedetto il giorno di S.Siro, coopatrono del paese, il sale benedetto durante la messa in onore di S.Antonio abate che era fatto mangiare alla bestia ammalata . C’era chi ogni venerdì si recava alla cappella del S.Crocifisso o alla chiesetta di S.Siro.
  • Aghi da calza

    Servivano per realizzare indumenti a maglia. La loro grandezza dipendeva dal lavoro che si doveva eseguire; lunghi e grossi per la realizzazione di maglie, corti e fini per calze e “calzoti” ,
  • Quadro

    Nelle abitazioni di una volta si potevano trovare diverse immagini sacre: - l’immagine del Sacro Cuore molto venerato e collocato sopra il desco (prima di sedersi e mangiare rivolti all’immagine c’era un momento di raccoglimento per ringraziare) – l’immagine di San Gaetano che si pregava per la divina provvidenza – l’immagine della Madonna o della Sacra Famiglia, quadro che era posto sopra la testiera del letto - l’immagine di Sant'Antonio abate (patrono del bestiame) inchiodata sulla porta della stalla. Anche gli artigiani, nelle loro botteghe, possedevano l’immagine del loro santo protettore, come ad esempio San Giuseppe per i falegnami, S. Crispino per i calzolai, ecc…