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  • Camiciola

    Indumento femminile che era indossato sopra la “camisa” e infilato sotto la gonna. Era svasato in vita e arricchito da ricami.
  • Sottoveste/sottogonna

    Indumento intimo femminile che era indossato sopra la “camisa”. Era scamiciato , largo e lungo.
  • Camicia da notte

    Indumento intimo femminile per la notte. Erano lunghe fino al polpaccio, e pesanti questo perché le stanze da letto erano umide e fredde. Assieme alla camicia da notte la donna indossava anche la cuffietta per riparare la testa dal freddo e mantenere intatto “ ‘l crucol”.
  • Mutandoni

    Indumento intimo femminile.
  • Calzettoni di lana

    Indumento prevalentemente maschile. Era un manufatto eseguito dalle donne. Nei pochi momenti di riposo ( durante le ore del filò)si apprestavano al loro confezionamento.
  • Sottoveste in vita

    Indumento per bambine. Sottoveste che si portava sotto la gonna. Ornata con pizzo e in vita trattenuta da un elastico
  • Calzone di lana per bambino

    Indumento per bambino. Pantaloncini fatti a mano tenuti in vita da un elastico.Le mamme in attesa di un figlio realizzavano qualche indumento, erano prevalentemente lavori a maglia eseguiti con la lana che loro stesse filavano.
  • Cuffietta per neonato

    Copricapo leggero, di lana, manufatto a mano che viene legato sotto il mento da due lacci
  • Camiciola del neonato

    Camicia di cotone un po’ pesante con collo aperto e maniche lunghe.
  • Camiciola per neonato

    L’abbigliamento del neonato o del bambino diventato grande era conservato accuratamente dalla donna di casa, poiché i vestitini passavano da un figlio all’altro, talvolta adottando delle modifiche secondo l’esigenza. Questa è una camiciola aperta dietro e con maniche lunghe.
  • Camicia da notte

    Capo d'abbigliamento femminile indossato per la notte, di solito ha un colletto, maniche lunghe ed era abbottonata sul davanti. Era abbellita con lavori d’intarsiatura.
  • Camiciola per il neonato

    Altro tipo di camiciola per il neonato; estiva con largo girocollo e senza maniche, da chiudere sul dietro con dei lacci.
  • Camicetta per il neonato

    Per confezionare le camiciole dai neonati si utilizzava un tessuto di cotone molto leggero. Dovevano essere pratiche pertanto l’allacciatura era posta sul dietro con dei nastri.
  • Camicetta per il neonato

    Camiciola che indossava il neonato subito dopo aver dismesso la fasciatura. Era di cotone molto leggero con ampio collo e senza maniche.
  • Girocollo

    Girocollo elegante e raffinato da indossare sopra un abito ricercato..
  • Pizzo

    Per ornare la biancheria intima le donne prediligevano contornare il girocollo o la parte inferiore della sottana o dei mutandoni con pizzi e nastrini. Queste trine erano realizzate dalle stesse giovani ma, si poteva acquistarle con altra passamaneria nei negozi di Trento, uno in particolare era ‘l Botegon dove si trovavano sia stoffe per confezioni che articoli da merceria.
  • Girocollo

    Indumento femminile, era inamidato e si indossava al collo sopra un vestito. Si allacciava dietro con un bottoncino di madreperla
  • Girocollo

    Indumento femminile, era inamidato allo scopo di mantenerlo rigido e ben teso per indossarlo al collo sopra un vestito .
  • Velo da messa

    Era indossato dalla donna quando si recava in chiesa
  • Calze

    Indumento femminile. Calze confezionate a mano con ‘l bombas (filo di cotone). Hanno la soletta realizzata con un altro filato; significa che la parte del sottopiede era stata sostituita. Questo procedimento si adottava per non dover scartare l’intero manufatto. Indossate le calze superavano di poco il ginocchio e erano trattenute con un elastico.
  • Camicia

    Indumento femminile intimo, la camisa era indossata sopra il copribusto, e sopra la camisa vestivano ‘l sotanel.
  • Girocollo

    Parte degli indumenti femminili. Era staccabile e sovrapposto sopra un vestito dai toni scuri, dava un tocco di raffinatezza.
  • Velo da messa

    Lo indossava la donna quando si recava in chiesa. Tassativamente era di colore nero. Il più frequente era il velo a forma di triangolo ma si poteva trovare anche il velo lungo intarsiato di ricami. Si custodiva nel cassetto del comodino con la corona e il libretto delle Massime Eterne
  • I laóri de la dòna de ‘sti ani : spazio espositivo permanente La dòna de 'sti ani Lasino

    La pubblicazione presenta i lavori tipici della donna del primo novecento, basandosi su quanto presente nello spazio espositivo permanente "La dòna de 'sti ani" a Lasino e sulle testimonianze raccolte fra gli anziani della Valle di Cavedine. Le foto di quanto esposto e l'impaginazione grafica sono di Attilio Comai. Stampa Litografia Amorth.
  • Battesimo di Nellj Giavarina

    All'epoca i bambini venivano battezzati il giorno stesso o quello immediatamente seguente la nascita. Le partorienti, considerate impure, non potevano partecipare alla cerimonia e i neonati venivano solitamente portati in chiesa da un'altra donna della famiglia. Nella foto la bambina è ritratta in braccio alla nonna Pasquina ed è accompagnata dalle sorelle. Si noti il prezioso tradizionale porta enfant da cerimonia bianco nel quale la bimba, tutta vestita di bianco, era ben protetta per la sua prima uscita da casa. Lo zio, che si era avvicinato al mondo della fotografia quando era militare ad Addis Abeba, emigrato in Belgio si era comperato la macchina fotografica e così quando rientrava a Lasino fotografava i suoi familiari. Spesso dobbiamo ai nostri emigrati le testimonianze fotografiche dei nostri antenati.