La classe quinta della Scuola Primaria di Sarche ha raccolto la testimonianza di Lino Zanlucchi, classe 1955, di Sarche, che ha accettato il loro invito per un confronto all'interno del progetto:
Trascrizione dell'iscrizione:
"PREGATE | L'ETERNA REQUIE | A | STEFANO LUNELLI | CHE | AI 15 GENNAJO 1870 | QUI | COLPITO D'APOPLESSIA | SPIRÓ | OTTIMO CRISTIANO | VISSE NUBILE 58 ANNI | R.I.P."
Interessante l'antico uso della parola "nubile", col significato di "in età da matrimonio", riferito anche agli uomini.
V.
La classe quinta della Scuola Primaria di Sarche ha raccolto le testimonianze di tre signore, nate tra il 1949 ed il 1957 e vissute in paesi diversi della Valle dei Laghi, che hanno accettato il loro invito per un confronto all'interno del progetto:
Il pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa quarta scultura: "Questa figura rappresenta l'ostetrica, che giungeva a piedi dalla vicina frazione di Ranzo per aiutare le donne nel dare alla luce i loro bambini. La leggenda narra che li andasse a prendere nella "Val dei Nassi" per poi portarli in paese in un cestino."
Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 4 e la si può ammirare insieme alle altre:
Il pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa seconda scultura: "Margone sorge in una zona carsica povera di acqua, pertanto bisognava provvedere tutti i giorni a reperire questo bene prezioso per le necessità della famiglia e degli animali. Le poche fonti erano distanti e si andava a prendere l'acqua con la "brentola" ben in equilibrio sulle spalle."
Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 2 e la si può ammirare insieme alle altre:
Questa intervista a Bianca Manzoni di Vezzano, classe 1931, è una di quelle realizzate presso la A.P.S.P. Residenza Valle dei Laghi di Cavedine dai giovani che hanno partecipato al progetto "Videomaker della memoria –“Vot che te la conta o te la diga?” inserito nel Piano Giovani della Comunità della Valle dei Laghi 2023.
Pur essendo un lavoro organizzato e gestito in gruppo, ogni giovane è stato poi artefice principale di una delle interviste della quale risulta perciò autore.
Dopo aver presentato se stessa e la sua famiglia Bianca parla della sua vita andando avanti ed indietro nei ricordi con grande coinvolgimento.
Tessera attestante che Comai Rosa ha superato l'esame del corso professionale per tagliatore sarto da uomo presso "La moda maschile", Scuola Professionale di Taglio di Milano
"pùtel" si usa per indicare un uomo giovane non sposato. Gli uomini che hanno raggiunto un età tale per la quale è presumibile che la loro situazione di non ammogliato sia permanente vengono poi citati con gli altri termini qui riportati.
Attività partecipativa all'interno di un incontro autogestito all'Università della terza Età e del Tempo Disponibile di Vezzano.
L'incontro prevedeva la presentazione dell'Archivio della Memoria della Valle dei Laghi con un momento dimostrativo di una possibile modalità di partecipazione diretta alla creazione di nuovi contenuti.
Seduti in cerchio chiunque poteva prendere la parola dicendo un termine in dialetto trentino, spiegandone o chiedendone il significato. Altri potevano poi intervenire per dare proprie spiegazioni e varianti dello stesso vocabolo. Si passava poi a catena ad un'altra parola seguendo una qualsiasi connessione logica. In assenza di voci collegate chiunque poteva proporre un altro termine, anche pescandolo da un cestino di parole scritte su bigliettini.
Era frequente un tempo incontrare un uomo con la slitta in spalla come vediamo quello accanto a Maria "Faiòta" in questo scatto.
La slitta era un mezzo di trasporto economico, veniva costruita in casa, era abbastanza leggera da poter essere portata in spalla per raggiungere la destinazione a monte dove veniva caricata e fatta scivolare a valle, tirandola e trattenendola a forza di braccia.
Dietro i protagonisti si notano muri a secco e viti.
La fotografia mostra i fratelli Giulio e Celeste Dallapè "Calièri" in sella alla loro moto davanti al calzaturificio. Dietro, la loro mamma con un bambino.
La fotografia ritrae il coro di Stravino in uno scatto del 1932 davanti alla porta di ingresso della chiesa.
In piedi da sinistra verso destra: ignoto, Alfonso Berteotti, "Nane Vedovel", don Pietro Zeni, ignoto, Bortolo, Oreste "Scienza" e Celeste "Furia".
Seduti nella fila centrale da sinistra verso destra: Rodolfo "Dofa", Egidio Berteotti, Poldo Chemotti, Simone Pederzolli "Galiaz", Oliveto D., Lino "Bataia".
In basso da sinistra verso destra: Aldo Ceschini e accanto Severino Ceschini.
La fotografia mostra un giovane che dirige un carro agricolo trainato da due buoi lungo il viale della chiesa di San Rocco Pellegrino a Brusino.
L'attacco doppio prevede un palo centrale (temon) sul quale all'altezza del collo dei buoi viene legato il giogo (giof) con appese due cinghie (canagole) che passano sotto il collo di ciascun bue. Questi sono uniti al timone per le corna con una fune (gioncola).
La fotografia ritrae un gruppo di "coscritti" di Brusino nati nell'anno 1931.
Per festeggiare questo rito di passaggio alla maggiore età in ogni paese della valle erano soliti vestirsi eleganti e in particolare indossare un caratteristico cappello decorato con fiori. Immancabile era anche la foto ricordo di gruppo con indicato il loro anno di nascita.
Il lavatoio pubblico era presente in ogni paese, talvolta posizionato proprio sul letto di una roggia, altre volte la roggia veniva incanalata con la costruzione di una fontana-lavatoio che permetteva alle donne di fare il bucato in una posizione più comoda come nel caso di questa nella piazza di Fraveggio. Altre volte, in assenza di rogge era l'acquedotto a servire fontane e lavatoi, spesso divisi in sezioni per l'abbeveraggio degli animali, per il lavaggio e per il risciacquo degli indumenti. Con l'arrivo dell'acqua nelle case fontane e lavatoi hanno perso la loro importanza e spesso sono stati abbattuto ma questo di Fraveggio è ancora ben conservato al suo posto.
Al tempo, al termine della seconda elementare si facevano sia la prima Comunione che la Cresima, l'una celebrata in paese e l'altra in duomo a Trento. Il bambino nella foto porta un elegante vestito, la cravatta con le sue inziali d'oro, il fiocco della prima Comunione e quello della Cresima, il messalino in mano. Si trova nello studio fotografico Albertini di Trento ed è accompagnato dal suo padrino, in dialetto "gudàz".
Maria Cappelletti, detta Faiòta, (1890-1965) ha passato la sua vita a Covelo (TN) prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno. Prima che il suo ricordo vada perso, raccogliamo la testimonianza di chiunque l'abbia conosciuta; pubblichiamo in questo video altre tre voci nella speranza che stimolino altri a condividere i loro ricordi.
---
Lo sci è storicamente uno degli sport praticati in valle, qui vediamo uno dei partecipanti alla "Galopèera", gara organizzata sul monte Bondone.
La collocazione geografia si riferisce alla montagna in generale.
Davanti vediamo i bambini dell'asilo con la loro maestra, grembiulino colorato, colletto bianco e le femmine col fiocco in testa. Seguono gli scolari col maestro Ermete Piccoli e gli uomini coi gonfaloni. Dietro si vede il vecchio essiccatoio.
La data è desunta dall'età dei bambini riconosciuti.
Questo certificato di studio documenta l'assolvimento dell'obbligo scolastico in 5^ elementare nella scuola di Ciago. Si possono inoltre conoscere le discipline insegnate e la valutazione espressa col "posto di merito".
Graziano Eccher parla dei suoi ricordi durante le celebrazioni religiose in chiesa a Vigo Cavedine, durante gli anni '50 del 1900.
Questo contenuto deriva da una video intervista realizzata nel 2019.
Graziano Eccher racconta i suoi ricordi di scuola elementare a Vigo Cavedine, durante gli anni '50 del 1900.
Questo contenuto deriva da una video intervista realizzata nel 2019.
Questo elaborato è stato realizzato con la tecnica del ricamo su cartoncino (X.3.), poi incollato su carta blu, da Ippolito Bortolotti (1908-13) mentre frequentava la