L'artistica fontana in pietra di piazza Fiera assomigliava a quella nella piazza centrale di Vezzano ed è stata poi spostata accanto alla canonica di Santa Massenza.
Vediamo due donne che prendono l'acqua alla fontana con due secchi a testa. Una di loro ha appoggiato alla fontana stessa il suo arcuccio (bazilón), utile strumento per trasportare a spalla i secchi quando la fontana non era vicina a casa.
La piazza era alberata ed intorno alla fontana c'era un riquadro di selciato.
La data ultima ipotizzata si basa sul fatto che dopo i lavori all'acquedotto del 1954 solo le case periferiche non erano ancora raggiunte dall'acqua in casa.
Sollecitata dalla nipotina, nonna Gemma racconta della sua infanzia ai bambini che partecipano al progetto "Giochi e filastrocche" organizzato in collaborazione tra l'Ecomuseo della Valle dei Laghi ed Istituto Comprensivo Valle dei Laghi-Dro.
Per essere ben compresa dai bambini si rivolge in lingua italiana ma utilizza anche termini dialettali per dare più risalto ad alcuni termini come "bala" (palla), "pirlo" (trottola), "salasà" (selciato), "scondiléver" (nascondino), "zorla" (maggiolino).
La banda è ritratta in occasione della celebrazione liturgica della Madonna Assunta; indossa la divisa estiva del 1971. Questa è la prima fotografia dove sono presenti le prime due bandiste donne del sodalizio (terzultima e penultima della seconda fila, da sinistra).
Nella seconda fotografia, si noti come la divisa sia stata adattata con una gonna. La prima donna sulla sinistra proviene per l'occasione dalla Banda di Calavino, per questo non è dotata della divisa, ma solo della spilla di Cavedine sulla camicia.
La data è riportata a penna sul retro.