Divise, vestiti e accessori che segnano un’epoca o che vengono posti in evidenza per qualche particolarità, ma anche i materiali, gli attrezzi, la lavorazione, la filiera che porta alla loro realizzazione.
La fotografia ritrae il coro di Stravino in uno scatto del 1932 davanti alla porta di ingresso della chiesa.
In piedi da sinistra verso destra: ignoto, Alfonso Berteotti, "Nane Vedovel", don Pietro Zeni, ignoto, Bortolo, Oreste "Scienza" e Celeste "Furia".
Seduti nella fila centrale da sinistra verso destra: Rodolfo "Dofa", Egidio Berteotti, Poldo Chemotti, Simone Pederzolli "Galiaz", Oliveto D., Lino "Bataia".
In basso da sinistra verso destra: Aldo Ceschini e accanto Severino Ceschini.
La fotografia ritrae un gruppo di "coscritti" di Brusino nati nell'anno 1931.
Per festeggiare questo rito di passaggio alla maggiore età in ogni paese della valle erano soliti vestirsi eleganti e in particolare indossare un caratteristico cappello decorato con fiori. Immancabile era anche la foto ricordo di gruppo con indicato il loro anno di nascita.
In questa foto di classe vediamo che le femmine portano il grembiule nero di fatture diverse mentre i maschi no. Le bambine indossano gli zoccoli mentre i bambini le scarpe. Con loro il maestro Decarli.
Nella fotografia sono presenti un gruppo di coscritti di Stravino, presumibilmente nati nel 1935.
I giovani vestono l'abito delle festività ed indossano il caratteristico cappello decorato con i fiori.
L'ingrandimento in formato 40x30 cm, scansionato in questa occasione, mostra una fotografia ricordo della Prima Comunione dell'anno 1930 a Cavedine.
Come presente nella descrizione allegata alla fotografia, al centro del gruppo di bambini si trovano don Ermenegildo Tonelli e la maestra Angeli.
L'ingrandimento in formato 40x30 cm, scansionato in questa occasione, raffigura "i ragazzi del '99" di Cavedine, vale a dire i più giovani militari, arruolati nel 1917, che hanno partecipato alla prima guerra mondiale.
Al centro del gruppo si nota lo stemma dell'Impero austriaco e l'anno della loro nascita, il 1899.
La fotografia, realizzata in uno studio fotografico di Riva del Garda, ritrae una famiglia benestante, probabilmente vissuta a Cavedine.
I due coniugi sono seduti al centro circondati da tutti i loro figli.
Sul fronte è presente un timbro fotografico che riporta la seguente dicitura: "STAB. FOTOGRAFICO C. MAYER-RIVA"
Sul retro della fotografia appare la seguente descrizione:
"Per consolidare sempre più i vincoli di parentela.
Leopoldo ed Elvira affianco. Riva, 23-6-1906"
La fotografia ritrae una bambina di otto anni, in chiesa, nel giorno della sua Prima Comunione.
Come di consueto per l'epoca, indossa un vestito tradizionale ricamato e porta sul capo una coroncina con il velo in tulle anch'esso con dei ricami.
La carta dotale di Giuseppina Bones riporta i beni che "vengono consegnati per conto di padre e di madre nelle mani dello sposo".
Già nell'intestazione questa carta dotale risulta quindi particolare: accanto al padre è nominata la madre, quando solitamente questa è una questione tra uomini dalla quale le donne rimangono fuori.
Altra particolarità sta nelle firme: non appare quella del padre ma quella della figlia, accanto a quella dello sposo e del sarto e perito Desiderio Corradini, che ha stimato i beni in valuta austriaca.
Tutte le firme, come il testo, risultano scritti con la stessa grafia facilmente leggibile.
I termini meno noti sono inseriti nel glossario raggiungibile dalle voci in fondo alla scheda:
9 - piche
11 - manipoli
Le condizioni prevedevano che in caso di morte della sposa senza eredi i beni di proprietà del padre e dello sposo ritornassero ai rispettivi propietari, così come anche in quest'altra dote:
Luisa Zanini, classe 1927, ha lavorato per 13 anni presso la sartoria Garbari.
Qui la vediamo indossare eleganti pantaloni da lei stessa realizzati, capo di abbigliamento ancora non diffuso fra le donne.
Margerita era figlia di Cristoforo Chistè del fu Francesco e sposa di Giovanbattista del fu Pietro Bassetti.
Ai numeri 4 e 6 troviamo l'orleans, un tipo di tessuto leggero, lucido, di cotone o misto di cotone e lana, come riporta il
Come di consuetudine questo atto documenta la dote che la sposa porta con sé al momento del matrimonio, e più precisamente "il signor Primo Aldrighetti consegna alla propria figlia Alma Aldrighetti che passa a matrimonio con il signor Benvenuto Zucchatti la sottoelencata biancheria ecc. Benvenuto Zuccatti con l'apporre la firma alla presente dichiara di riceverla in consegna e di esserne responsabile." Questo atto privato è sottoscritto dal padre, dal marito, da una sarta e due testimoni.
La banda è ritratta in occasione della celebrazione liturgica della Madonna Assunta; indossa la divisa estiva del 1971. Questa è la prima fotografia dove sono presenti le prime due bandiste donne del sodalizio (terzultima e penultima della seconda fila, da sinistra).
Nella seconda fotografia, si noti come la divisa sia stata adattata con una gonna. La prima donna sulla sinistra proviene per l'occasione dalla Banda di Calavino, per questo non è dotata della divisa, ma solo della spilla di Cavedine sulla camicia.
La data è riportata a penna sul retro.
La fotografia ritrae una donna anziana impegnata in un lavoro a maglia. Lo scatto è stato realizzato in campagna e sullo sfondo si nota il castello di Madruzzo. La donna indossa un abito nero lungo e molto coprente.
Così venivano chiamate le componenti del coro femminile amatoriale di Lasino.
Tra loro, davanti in centro, la maestra dell'asilo Domenica Anna Ceschini (1885-1966).
La foto in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale messo a disposizione per una mostra.
All'epoca i bambini venivano battezzati il giorno stesso o quello immediatamente seguente la nascita. Le partorienti, considerate impure, non potevano partecipare alla cerimonia e i neonati venivano solitamente portati in chiesa da un'altra donna della famiglia. Nella foto la bambina è ritratta in braccio alla nonna Pasquina ed è accompagnata dalle sorelle.
Si noti il prezioso tradizionale porta enfant da cerimonia bianco nel quale la bimba, tutta vestita di bianco, era ben protetta per la sua prima uscita da casa.
Lo zio, che si era avvicinato al mondo della fotografia quando era militare ad Addis Abeba, emigrato in Belgio si era comperato la macchina fotografica e così quando rientrava a Lasino fotografava i suoi familiari. Spesso dobbiamo ai nostri emigrati le testimonianze fotografiche dei nostri antenati.
I panettieri indossano per lo più una divisa a righe verticali. Fra loro anche giovanissimi lavoratori.
Risale al 1907 “l’erezione di un forno cooperativo con i mezzi destinati per il fondo Pellagra” a Lasino. Questo panificio operava sull’intero bacino della valle di Cavedine e poi su tutta la Valle dei Laghi.
La data della foto è desunta dal panettiere centrale dietro, Giuseppe Ceschini (Maibel), classe 1897, partito per la guerra nel 1915: la foto è perciò precedente, perchè a fine guerra, rientrato a Lasino, è emigrato in America, dove è morto nel 1970.
La foto, in formato 18x24 cm, scansionata in questa occasione, è una ristampa recente dell'originale, messo a disposizione per una mostra.
Matrimonio a Brusino di Pietro Giuseppe Dallapè, industriale a Stradella e Bianca Pietra. Il matrimonio è stato celebrato nel 1929 nella chiesa più antica di Brusino, davanti alla quale è stata realizzata la fotografia.