Mario Margoni di Ciago (secondo in piedi) fu arruolato nel Corpo di Sicurezza Trentino, abbreviato in CST insieme ad altri 3200 giovani appartenenti alla classe 1925-1927. Formalmente avevano il compito di tutelare l'ordine pubblico locale, ma in realtà furono impiegati massicciamente anche fuori provincia in operazioni antipartigiane, di rappresaglia, di controllo dei cantieri della Todt e furono ripartiti in tre battaglioni, ciascuno formato da 4 compagnie.
Dal novembre 1944 al gennaio 1945, i militi della IX Compagnia CST vennero mandati a San Giovanni Ilarione (Verona), con compiti di presidio, vigilanza antipartigiana e controllo dei lavori affidati in Val d'Alpone all'organizzazione Todt, l'apparato logistico tedesco che realizzava strade, ponti, opere di difesa...
Era terra di attivi partigiani dove i militari tedeschi, che li avevano preceduti in questo compito, avevano seminato, morte, distruzione e terrore.
Loro però erano giovani costretti in divisa, non certo fanatici nazisti, per cui il rapporto con la gente locale fu pacifico.
Era un inverno molto rigido e loro erano mal attrezzati: cartoni nelle scarpe e maglioni auto realizzati con pelli di coniglio furono le strategie che utilizzarono per difendersi dal gelo, come testimoniato da questa foto scattata prima del rientro.
Per approfondire:
Fotografia autoritratto stampata in modo artigianale con l'uso di una mascherina autocostruita da un soldato di Lasino inviato in Eritrea. Si ipotizza quindi che il periodo di riferimento oscilli tra il 1935-36 (quando l'Italia occupò l'Eritrea) e il 1941, quando perse questa colonia.
Il messaggio scritto dietro la foto ed inviato ai familiari non parla della guerra e del servizio militare ma evidenzia la soddisfazione per aver imparato questa arte ed essere riuscito ad inviare a casa questo suo prodotto. Recita: "Son diventato anche un mezzo fottografo queste f. le faccio da me"