Il pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa quarta scultura: "Questa figura rappresenta l'ostetrica, che giungeva a piedi dalla vicina frazione di Ranzo per aiutare le donne nel dare alla luce i loro bambini. La leggenda narra che li andasse a prendere nella "Val dei Nassi" per poi portarli in paese in un cestino."
Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 4 e la si può ammirare insieme alle altre:
Il pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa seconda scultura: "Margone sorge in una zona carsica povera di acqua, pertanto bisognava provvedere tutti i giorni a reperire questo bene prezioso per le necessità della famiglia e degli animali. Le poche fonti erano distanti e si andava a prendere l'acqua con la "brentola" ben in equilibrio sulle spalle."
Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 2 e la si può ammirare insieme alle altre:
Questa intervista a Bianca Manzoni di Vezzano, classe 1931, è una di quelle realizzate presso la A.P.S.P. Residenza Valle dei Laghi di Cavedine dai giovani che hanno partecipato al progetto "Videomaker della memoria –“Vot che te la conta o te la diga?” inserito nel Piano Giovani della Comunità della Valle dei Laghi 2023.
Pur essendo un lavoro organizzato e gestito in gruppo, ogni giovane è stato poi artefice principale di una delle interviste della quale risulta perciò autore.
Dopo aver presentato se stessa e la sua famiglia Bianca parla della sua vita andando avanti ed indietro nei ricordi con grande coinvolgimento.
Tessera attestante che Comai Rosa ha superato l'esame del corso professionale per tagliatore sarto da uomo presso "La moda maschile", Scuola Professionale di Taglio di Milano
La fotografia ritrae il coro di Stravino in uno scatto del 1932 davanti alla porta di ingresso della chiesa.
In piedi da sinistra verso destra: ignoto, Alfonso Berteotti, "Nane Vedovel", don Pietro Zeni, ignoto, Bortolo, Oreste "Scienza" e Celeste "Furia".
Seduti nella fila centrale da sinistra verso destra: Rodolfo "Dofa", Egidio Berteotti, Poldo Chemotti, Simone Pederzolli "Galiaz", Oliveto D., Lino "Bataia".
In basso da sinistra verso destra: Aldo Ceschini e accanto Severino Ceschini.
La fotografia ritrae un gruppo di "coscritti" di Brusino nati nell'anno 1931.
Per festeggiare questo rito di passaggio alla maggiore età in ogni paese della valle erano soliti vestirsi eleganti e in particolare indossare un caratteristico cappello decorato con fiori. Immancabile era anche la foto ricordo di gruppo con indicato il loro anno di nascita.
Il lavatoio pubblico era presente in ogni paese, talvolta posizionato proprio sul letto di una roggia, altre volte la roggia veniva incanalata con la costruzione di una fontana-lavatoio che permetteva alle donne di fare il bucato in una posizione più comoda come nel caso di questa nella piazza di Fraveggio. Altre volte, in assenza di rogge era l'acquedotto a servire fontane e lavatoi, spesso divisi in sezioni per l'abbeveraggio degli animali, per il lavaggio e per il risciacquo degli indumenti. Con l'arrivo dell'acqua nelle case fontane e lavatoi hanno perso la loro importanza e spesso sono stati abbattuto ma questo di Fraveggio è ancora ben conservato al suo posto.
Al tempo, al termine della seconda elementare si facevano sia la prima Comunione che la Cresima, l'una celebrata in paese e l'altra in duomo a Trento. Il bambino nella foto porta un elegante vestito, la cravatta con le sue inziali d'oro, il fiocco della prima Comunione e quello della Cresima, il messalino in mano. Si trova nello studio fotografico Albertini di Trento ed è accompagnato dal suo padrino, in dialetto "gudàz".
Lo sci è storicamente uno degli sport praticati in valle, qui vediamo uno dei partecipanti alla "Galopèera", gara organizzata sul monte Bondone.
La collocazione geografia si riferisce alla montagna in generale.
Davanti vediamo i bambini dell'asilo con la loro maestra, grembiulino colorato, colletto bianco e le femmine col fiocco in testa. Seguono gli scolari col maestro Ermete Piccoli e gli uomini coi gonfaloni. Dietro si vede il vecchio essiccatoio.
La data è desunta dall'età dei bambini riconosciuti.
Questo certificato di studio documenta l'assolvimento dell'obbligo scolastico in 5^ elementare nella scuola di Ciago. Si possono inoltre conoscere le discipline insegnate e la valutazione espressa col "posto di merito".
Graziano Eccher parla dei suoi ricordi durante le celebrazioni religiose in chiesa a Vigo Cavedine, durante gli anni '50 del 1900.
Questo contenuto deriva da una video intervista realizzata nel 2019.
Graziano Eccher racconta i suoi ricordi di scuola elementare a Vigo Cavedine, durante gli anni '50 del 1900.
Questo contenuto deriva da una video intervista realizzata nel 2019.
Questo elaborato è stato realizzato con la tecnica del ricamo su cartoncino (X.3.), poi incollato su carta blu, da Ippolito Bortolotti (1908-13) mentre frequentava la
Questi elaborati di Bortolotti Maria svolti all'asilo di Cavedine sono incollati su due fogli piegati di carta blu con cucitura in filo, così da formare un quaderno.
I primi tre sono costituiti da un intreccio di strisce di carta, il quarto è un ricamo su cartoncino "VII.5. A. Pichlers Witme Shon, Wien. V."
La data è presunta tenendo conto della data di nascita della bambina: 1906.
Altri elaborati della stessa bimba:
Questo documento testimonia la presenza a Cavedine di una "scuola pubblica popolare di due classi" almeno fin dal 1885, anno in cui Giuseppe Bortolotti ha iniziato a frequentarla il 3 novembre. Dopo 8 anni di scuola, termina l'assolvimento dell'obbligo scolastico il 27 aprile 1893, abbiamo così informazioni anche sulla durata dell'anno scolastico.
Questa pagella intestata "Regno d'Italia" è stata rilasciata a Travaglia Ottilia [1913-1971] frequentante la classe "prima integrativa" della "scuola di Laguna-Musté".
Nelle note interne è segnalato che al termine della 3^ si erano completati gli studi del grado inferiore, al termine della 5^ quelli del grado superiore e al termine dell'8^ si aveva adempiuto all'obbligo scolastico e dimostrato idoneità al lavoro. Non si fa cenno alla "prima integrativa" ma dalla sua età, dalle discipline valutate e dall'assolvimento dell'obbligo scolastico si deduce che questo sia stato il suo ottavo anno di scuola.
Tra le discipline c'erano anche "Aritmetica e contabilità" , "Nozioni di diritto ed economia", "Lavori donneschi e lavoro manuale", "Materie professionali" che per lei è consistito in "Disegno applicato ai lavori femminili taglio cucito e ricamo".
La valutazione è stata fatta in due trimestre ed una prova d'esame con presenza di una commissione d'esame formata da tre insegnanti oltre quella di classe.
Franca Marcantoni in classe con le sue compagne per il corso di cucito. I corsi per giovani e adulti venivano svolti nei locali della scuola elementare/media e possiamo così vedere qualche particolare di un'aula scolastica del tempo.
Questo quaderno documenta la presenza di un secondo corso muratori a Cavedine nel 1955.
Sono state qui riportate alcune pagine che, oltre a mostrare ciò che si imparava in questo corso, ci danno anche un'indicazione dei prezzi del tempo in questo campo.
In questa foto di classe vediamo che le femmine portano il grembiule nero di fatture diverse mentre i maschi no. Le bambine indossano gli zoccoli mentre i bambini le scarpe. Con loro il maestro Decarli.
Nella fotografia sono presenti un gruppo di coscritti di Stravino, presumibilmente nati nel 1935.
I giovani vestono l'abito delle festività ed indossano il caratteristico cappello decorato con i fiori.
Aereo realizzato al traforo da Armando Pederzolli in quarta elementare durante le attività manuali e pratiche.
Ne parla in un intervento in classe del nipote ai minuti 36:20-36:50, 42:45 - 46:50-47:40: