Le foto documentano momenti di leggerezza per i soldati della Folgore stanziati a Vezzano col compito di sorvegliare le armi pesanti requisite ai tedeschi in ritirata alla fine della seconda guerra mondiale.
Dietro di loro si vede la targa della Scuola Materna con la sigla O.N.A.I.R. (Opera Nazionale di Assistenza all'Italia Redenta), istituto previdenziale italiano, nato nel 1919 allo scopo di assistere le popolazioni delle "terre redente", particolarmente tramite provvedimenti a favore della prima infanzia. La scuola materna di Vezzano fu annessa all'ONAIR il 3 novembre 1939.
I bambini dell'asilo, coi loro grembiulini, sono impegnati nel mettere a dimora delle piantine accanto ad un vigneto. Una maestra li sta aiutando, altre donne con piccolini in braccio li stanno guardando. In primo piano contenitori di diverso materiale: legno, metallo, vimini.
Anna Pedrini di Padergnone, dopo la scuola dell'obbligo frequenta a Trento la scuola di avviamento professionale per sarta della durata di tre anni. Era questa una professione molto richiesta che una donna poteva svolgere anche in casa. Qui la vediamo con le sue compagne di corso: Bianca Gaddo, Silvana Ciurletti, Alma Trentini, Anna Maria Fanti, Gina Bottura, Maria Pia Nadalini, Bazzanella Valentina, Lidia Broscatruni, Anna Cantelli, Iole Degasperi, Antonia Gardumi, Giovanna Biasioli, Giulietta Fogarolli.
Terminate le scuole dell'obbligo Agnese Pedrini di Padergnone frequenta il corso triennale di cucito per diventare sarta. Per questo rimarrà in collegio a Trento presso le suore. Qui la vediamo insieme alle sue compagne di corso col classico grembiule nero e colletto bianco: Maria Clauser, Erma Santuliana, Agnese Pedrini, Maria Bernardi, Laura Eccher, Saveria Inama, Lidia Lucchi, Maria Trentini, Alma Pancher, Alma Demattè, Caterina Anselmi, Ada Piovano, Aelina Rossi, Palmira Caldana.
La maestra Santa Bassetti, che qui vediamo circondata dai suoi alunni, era riuscita ad ottenere l'istituzione della seconda classe tra il 15 gennaio ed il 20 aprile 1920; i 29 bambini della prima classe erano in quel periodo affidati alla mastra Luigia Port-Aldrighetti.
"Mani in seconda!" avrà ordinato la maestra Santa Bassetti alla sua scolaresca alla presenza del fotografo in classe, ed ognuno ha prontamente intrecciato le dita dietro la schiena, mentre lei, in fondo all'aula, li teneva d'occhio tutti a braccia conserte.
Santa Bassetti è nata a S. Massenza il 30 marzo 1888. Ha conseguito l’attestato di maturità presso l’Istituto Magistrale di Trento il 27 luglio 1910 e l’attestato di abilitazione il 25 ottobre 1912. È entrata subito in servizio a Sarche, poi tra il 1916 e il 1921 ha prestato servizio a Santa Massenza ed infine tra il 1921 ed il 1944 a Calavino.
Gli anni in cui ha lavorato a Santa Massenza sono stati molto difficili: tra residenti, sfollati, bambini bisognosi ospitati in casa di zie e sorelle maggiori, la sua scolaresca ha raggiunto i 74 alunni; non c'erano neppure i banchi per tutti.
Le sue proteste presso l'amministrazione comunale, richiamando la normativa che prevedeva un massimo di 60 alunni per classe, hanno cozzato contro la povertà. Solo per un periodo è riuscita ad ottenere una seconda classe, per il resto ha messo in atto un'organizzazione complessa di turni in modo da seguire tutti i suoi alunni proseguendo le lezioni anche nel semestre estivo.
Nel 1922/23 gli alunni a Santa Massenza sono calati repentinamente a 55 ma lei nel frattempo si era spostata a Calavino dove ha continuato il suo lavoro con passione rimanendo in servizio finché la malattia di cui soffriva la portò a morire prematuramente a soli 56 anni.
Foto di gruppo davanti alla scuola.
Gli educatori presenti a partire da sinistra sono: la maestra Anna Rossi, il cappellano don Mario Croce, il decano don Antonio Pellegrini, il maestro Giuseppe Comper, la maestra Santa Bassetti.
A Ciago, come in tutti i piccoli centri abitati c'era una scuola con una unica pluriclasse: Ezio, Giovanna, Giuseppe, Maestra Elina Manara, Dolores, Gemma, Pierina, Celestino, Guglielmo, Anna Barberina, Elvio, Luigia, Sandro, Palmina, Carla Enrico, Danilo, Franco, Emmanuele, Renzo, Graziella, Rosetta, Silvana, Flora, Elda, Lucia.
In questa cartolina panoramica si può osservare la presenza della nuova variante al paese realizzata verso il 1968/70 e della scuola media con la palestra senza i muri perimetrali, così utilizzata fino alla sua ultimazione nel 1971.
La prima alunna a sinistra è la stessa Gisella Parisi di cui disponiamo il Libretto scolastico; per gli altri nomi si veda il verso della cartolina.
La porta d'entrata della scuola, che si vede nella foto, si trovava sul retro di quella che un tempo era la canonica di S. Massenza.
L'acronimo in copertina significa Unione Magistrale Nazionale - Trentina; si tratta della sezione trentina di una delle più importanti associazioni di maestri dell'epoca in Europa. (FONTE: https://www.sissco.it/recensione-annale/alberto-barausse-lunione-magistrale-nazionale-dalle-origini-al-fascismo-1901-1925-2002/)
Da notare le indicazioni riportate nella prima pagina ("Leggi e ricorda!").
L'alunna, Gisella Parisi, era in una classe mista e ha frequentato regolarmente la scuola per 8 anni, testimoniando una minore durata degli anni scolastici rispetto ad oggi in quanto anche i bambini costituivano un'indispensabile forza lavoro per molte famiglie.
Dal documento si evince che nel 1916/17 la valutazione dalla forma in giudizio è passata ai punteggi, dove 1 era il massimo, e nel 1919/20 è passata ai voti, in cui 10 è il massimo.
Notiamo come anche la cura di sé ("forma esterna") rientrasse nei criteri di giudizio scolastico, così come il "contegno" e la "diligenza".
Venivano impartite anche lezioni di "lavori donneschi".
Nella sezione "disposizioni legali" in fondo al libretto si legge come le assenze ingiustificate da scuola potessero venire punite con un'ammenda fino a L. 40 o addirittura con l'arresto fino a 4 giorni!
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Della stessa alunna disponiamo di una foto di classe:
Nel fascicolo sono riportate tutte le testimonianze raccolte su questi temi dai bambini nel periodo del Coronavirus, a scuole chiuse, e mandate agli insegnanti in forma digitale dalle famiglie degli alunni delle 6 classi che avevano aderito al progetto di Ecomuseo della Valle dei Laghi per la realizzazione del secondo albo illustrato di Vespertillo, del quale costituiranno la base di partenza.
Esse sono elencate secondo l’ordine di età e poi alfabetico del nome dei "nonni".
Accanto ad ogni intervista ci sono dei simboli per trovare a colpo d’occhio i principali argomenti di cui ci parla ogni testimone: gioco di gruppo, di coppia, solitario, di movimento, tranquillo, all’aperto, in casa; conta, filastrocca, mimo/gioco, scioglilingua, indovinello, proverbio, in dialetto.
Fascicolo realizzato per la partecipazione alla terza edizione del concorso a premio "Conosci il tuo paese" organizzato dalla biblioteca intercomunale Cavedine-Lasino, classificandosi al primo posto.
Presenta un'accurata ricerca per ricordare Giacomo Bortolotti, inserito nella storia della comunità di Cavedine del suo tempo.
Vi si trovano relazioni interviste, disegni, fotografie, fumetti.
La ricerca dei bambini è partita da un questionario, è stata poi ampliata con interviste, analisi di documenti, confronto con altre scuole del territorio per poi trarre delle conclusioni sia sui contenuti sia sulle fonti ed i diversi approcci alla ricerca.
Fascicolo prodotto per la partecipazione alla terza edizione del concorso "Conosci il tuo paese" raccogliendo informazioni da Eccher Onorina, Merlo Olivia, Lever Clementina, Galletti Giuseppina, prof.don Evaristo Bolognani.
È in parte scritto a mano ed in parte dattiloscritto e poi riprodotto per fotocopia, le fotografie storiche e i disegni fatti dai bambini risultano pertanto poco leggibili.
A pag. 19 inizia la parte dattiloscritta che riporta i ricordi inviati alla classe da don Evaristo Bolognani.
Ciclostilato con 40 pagine numerate di notizie riguardanti il comune di Cavedine alternate da pagine individualizzate realizzate tramite disegno dal vero dei bambini durante le numerose uscite sul territorio.
Nella copia allegata diversi disegni mancano o sono incompleti, sono però inserite delle fotografie.
La pubblicazione è composta da 4 fascicoli riportante ciascuno un indice e una bibliografia: geografia, scienze, storia, sociologia.
Alterna pagine dattiloscritte, testi scritti manualmente dai bambini, disegni e fotografie.
Realizzato tramite fotocopie.
Ispirandosi all’incantevole paesaggio del lago di Toblino e del suo castello, i bambini inventano fiabe e storie incorniciate in una accattivante veste grafica creata da loro.