Divise, vestiti e accessori che segnano un’epoca o che vengono posti in evidenza per qualche particolarità, ma anche i materiali, gli attrezzi, la lavorazione, la filiera che porta alla loro realizzazione.
La fotografia mostra l'arrivo dell'arcivescovo a Stravino durante una visita pastorale a maggio del 1930.
Il paese è adornato a festa e all'ingresso si notano le tipiche "arche" e preziosi copriletti e tovaglie delimitano la strada.
A sinistra è presente Albina Pederzolli, maestra del paese che segue e coordina i bambini durante la cerimonia.
Al centro è presente l'arcivescovo Celestino Endrici intento ad ascoltare la recita del sonetto eseguita dal bambino. Accanto a lui alcuni sacerdoti tra cui don Ermenegildo Tonelli.
In questa foto di classe vediamo che le femmine portano il grembiule nero di fatture diverse mentre i maschi no. Le bambine indossano gli zoccoli mentre i bambini le scarpe. Con loro il maestro Decarli.
Fascicolo realizzato su pagine stampate su una sola faccia, scritte a mano, con grandi disegni al tratto e qualche fotografia storica.
Ricerca realizzata per la partecipazione al Concorso a premio "Conosci il tuo paese" - VIII edizione promosso dal Consorzio di Biblioteca Cavedine-Lasino
L'ingrandimento in formato 40x30 cm, scansionato in questa occasione, mostra un gruppo di scolari all'aperto, presumibilmente di Cavedine.
In fondo al gruppo si riconosce don Evaristo Bolognani.
Cerchiamo maggiori informazioni su questo scatto.
La cartolina riporta dietro: "Giovannino il 1° anno di asilo aprile 1952". Il diminutivo era comune per l'ultimogenito.
Il fotografo passava saltuariamente negli asili e nelle scuole per fotografare i bambini in aula. Il colletto bianco era caratteristico di grembiuli sia all'asilo che a scuola, liscio per i maschi e col pizzo per le femmine.
Due donne conversano tra loro lungo l'antica via del Borgo proprio dove si diparte via Picarèl. La strada è sterrata ma le parti accanto alle case sono selciate.
Sulla destra si vede l'edificio ora sede della Comunità di Valle; dopo il portone d'entrata della sala seminterrata, c'era una porta aperta dalla quale chiunque accedeva, tramite una scala interna, al piazzale della chiesa; la parte sporgente dell'edificio è stata poi demolita.
Sulla sinistra, la presenza dell'illuminazione pubblica elettrica accanto alla lanterna ad olio, oltre all'abbigliamento femminile, ci induce a datare lo scatto poco oltre il 1911, anno in cui l'elettricità è arrivata a Vezzano.
Accanto ai corpi illuminanti si vede la nicchia entro cui era presente un crocifisso, poi tolto dai Gentilini.
Altra lanterna, meglio definita, si può vedere in un'altra foto di Vezzano:
Questo "giornalino" raccoglie i risultati di ricerche, interviste e studi d'ambiente, che hanno impegnato gli alunni del plesso di Calavino nel corso dell'anno scolastico 1981/82, e, alcune classi, anche negli anni precedenti. È dedicato agli anziani del paese che hanno collaborato con molta disponibilità a questa ricerca.
È stato scritto con macchina da scrivere, illustrato con disegni al tratto dei bambini e distribuito in fotocopia.
Ritratto di Albina Pederzolli, maestra elementare per 47 anni nella scuola elementare di Stravino. La data dello scatto è presunta all'incirca dai suoi dati anagrafici: è nata nel 1878 e morta nel 1966.
La donna veste con un abito molto elegante e prezioso, il cui stile è tipico dei primi anni del 1900.
La possiamo vedere anche in altre fotografie:
A questa festa di carnevale sono presenti molte tavolate, tra le quali, a sinistra, quella delle autorità: si noti il parroco e il maresciallo dei Carabinieri. A destra, le tavolate dei bambini dell'asilo, riconoscibili dal cappellino bianco; le scolare invece indossano il grembiule nero.
Alcune persone sono travestite, tra loro un giovane che serve gli spaghetti ("bìgoi") alle autorità.
Da notare anche la precedente posizione della Cooperativa, nell'attuale Piazza Degasperi, e la permanenza del portale e della bacheca dell'edificio sulla sinistra.