Guerra

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  • Alpino in Africa

    Carlo Zuccatti, classe 1910, qui immortalato in una foto ricordo in divisa militare, ha partecipato alle operazioni di guerra in Africa Orientale nel 1935-36. Sul retro della foto la scritta "defunto" non si riferisce alla guerra, egli infatti è morto nel 1945 in un incidente stradale mentre rientrava in bicicletta da Trento a Ciago. La sua partecipazione alle operazioni militari, con matricola n. 18149, è documentata in
  • La prima messa di Padre Lorenzo Pedrini

    Ingrandimento cartonato raffigurante la prima messa del cappellano militare padre Lorenzo Pedrini, presumibilmente in Etiopia.
  • Anna Pedrini: ricordi di bimba della seconda guerra mondiale

    Nata a Padergnone (TN) nel 1933, Anna Pedrini ci racconta i suoi ricordi di bambina in tempo di guerra. Fra gli altri ricordi, rammenta qualche spezzone della canzone Lilì Marleene modificata in tempo di guerra; li riportiamo qui nella speranza che possano richiamare alla memoria di qualcun altro qualche altro pezzo e che lo voglia condividere con l'archivio. "Svegliatevi milanesi, vengon gli inglesi a bombardare la gran città... Come son strani quei confettoni che buttan giù ..."
  • Alice Morelli: ricordi di bimba della seconda guerra mondiale

    Nata a Padergnone (TN) nel 1935, Alice Morelli ci racconta i suoi ricordi di bambina in tempo di guerra, esprimendosi in dialetto trentino.
  • Ezio Maccabelli: ricordi di bimbo della seconda guerra mondiale

    Nato a Padergnone (TN) nel 1940, Ezio Maccabelli ci racconta, esprimendosi in dialetto trentino, i suoi ricordi di bambino in tempo di guerra, quando i bambini, anche piccoli, giravano per il paese in autonomia o coi bambini più grandi.
  • Carla Maccabelli: ricordi di bimba della seconda guerra mondiale

    Nata a Padergnone (TN) nel 1936, Carla Maccabelli ci racconta i suoi ricordi di bambina in tempo di guerra.
  • Il rifugio antiaereo di Padergnone

    Nel 1944 "Per fronteggiare la tremenda insidia della guerra, i Padergnonesi scavarono un rifugio antiaereo nella roccia viva del versante dei Caschi del "dos Padergnon", ricavato ad U e protetto da poderosi bastioni in calcestruzzo. Quando si avvicinava il pericolo, al suono a martello della campana dei caduti tutti quelli che avevano un po' di fiato in corpo vi si precipitavano, con il cuore in gola e spesso nel buio del coprifuoco." Il testo citato, di Silvano Maccabelli, viene da pag. 3 di
  • Comando militare a Vezzano

    Lo scatto mostra la sede del comando militare austriaco a Vezzano durante la prima guerra mondiale. Accanto ad essa era presente il negozio di Valentino Tonelli. La foto è incollata su cartoncino e quindi mancano eventuali informazioni desumibili dal retro.
  • Dove combattono i nostri soldati

    Illustrazione tridimensionale "Da Val Giudicaria a Val Lagarina a Trento" raffigurante i luoghi del fronte italiano durante la prima guerra mondiale "Dove combattono i nostri soldati". Sul retro timbro "cartoline illustrate G. Colantoni". L'immagine è numerata 3102.
  • Dallapè Bortolo e consorte

    La fotografie ritrae Dallapè Bortolo e consorte in uno scatto del 1916. L'uomo indossa la tipica divisa militare dell'Impero austro-ungarico, mentre la donna l'"abito della domenica". Sullo sfondo la campagna con alberi da frutto.
  • Quaderno di Margoni Mario

    Questo quaderno, dal formato è 15 x 20,5 cm, è composto dalla copertina e 8 fogli uniti da due punti metallici in centro, per un totale di 32 facciate a a righe da 8 mm con margini. È stato scritto da Margoni Mario nel 1959/60 mentre frequentava la scuola popolare di Ciago. Vi si trovano lezioni di matematica, contabilità, francese e italiano. Al suo interno sono conservate pagine, ritagliate da un altro quaderno, che riportano temi e lettere. Sono state scansionate e riportate qui le pagine ritenute di maggiore interesse. Dello stesso è presente in archivio la certificazione rilasciata a fine anno scolastico:
  • Lapidi ai caduti di Brusino

    Sul muro di cinta del cimitero di Brusino, a fianco del cancello d'entrata, rivolte alla strada, vi sono due lapidi di marmo con tettuccio che ricordano i caduti delle due guerre, non solo sul campo di battaglia, ma anche per malattie causate dalla guerra e per reperti bellici. Sulla lapide di destra è inciso: PACE AI NOSTRI SOLDATI CADUTI SUL CAMPO 1914-1919 FERRARI PIETRO - MICHELOTTI ALLEVIGLIO S.E BERLANDA GIULIO - BAGATOLI GIUSEPPE BERLANDA VIRGINIO - RUABEN SEVERINO BERLANDA AGOSTINO - CHESANI SILVIO BERLANDA ALBINO * SOLDATI MORTI DI MALATTIA CAUSA LA GUERRA BERLANDA GIACOMO CHESANI SILVIO BERLANDA GIOVANNI SPORTELLI MANSUETO BERLANDA RODOLFO DORIGATTI GIUSEPPE CHESANI LUIGI FRAVEZZI GIUSEPPE CHESANI ARTURO PEDROTTI GIUSEPPE I COMPATRIOTI GUERRIERI DI BRUSINO O. M. P. Su quella a sinistra: PACE AI NOSTRI SOLDATI E CIVILI 1940-1945 MARCANTONI GIOVANNI MICHELOTTI IVO CHESANI ALFREDO * MORTI A CAUSA REPERTI BELLICI GUERRA 1915-18 BOTTES EMILIO + 7-2-1945 FERRARI ALFREDO BOTTES MARIO FERRARI PIERINO + 11-11-1918 Gli ultimi tre nomi incisi sono quelli degli sfortunati bambini che, l’11 novembre 1918, morirono in seguito all’esplosione di una cassa di munizioni abbandonata dall’esercito austro-ungarico in fuga, che era stata messa dai piccoli ignari sul fuoco. --- Bibliografia:
  • Monumento ai caduti di Cavedine

    Fu eretto nell'anno del giubileo 1933-34 e riporta: "Cavedine in memoria dei suoi figli caduti in guerra e di quelli morti lontano dalla terra dei padri perché tutti qui vivano nell'affetto e nella prece [preghiera] dei fratelli". Come recita il cartello posto sul luogo curato dagli alpini di Cavedine: "Il gruppo statuario, con la croce centrale, la Madonna piangente e l'Angelo consolatore, è opera del roveretano G. Ziglio."
  • Imperatore Carlo I a Vezzano

    L'ingrandimento in formato 29,7x21 cm, scansionato in questa occasione, rappresenta l'imperatore d'Austria-Ungheria Carlo I che passa in rassegna decorati di guerra, accompagnato dallo Stato Maggiore e dagli ufficiali del comando di Vezzano.
  • Conquistatori dell'impero - Madruzzo e Cavedine

    L'ingrandimento in formato 29,7x42 cm, scansionato in questa occasione, rappresenta la copia di un manifesto che ritrae combattenti e/o reduci di Cavedine e Madruzzo del periodo fascista.
  • Caduti nella guerra mondiale - Comune Cavedine

    L'ingrandimento in formato 50x70 cm, scansionato in questa occasione, mostra i caduti nella prima guerra mondiale del comune di Cavedine
  • Gruppo di uomini - formazione militare

    L'ingrandimento in formato 50x70 cm, scansionato in questa occasione, mostra un gruppo di uomini in uniforme. In basso a destra è presente una piccola descrizione: "Formazione militare con: Berteotti Albino, Giulio Dallapè, Berlanda, Pederzolli galiaz".
  • Formazione militare con Berteotti Domenico

    L'ingrandimento in formato 70x50 cm, scansionato in questa occasione, mostra un gruppo di soldati originari di Cavedine. In basso a destra si legge una piccola descrizione: "Formazione militare con Berteotti Domenico".
  • Soldato Bortolotti ritratto a Pechino

    L'ingrandimento in formato 50x70 cm, scansionato in questa occasione, mostra il soldato Bortolotti ritratto a Pechino con l'uniforme dell'esercito italiano dei "battaglioni neri".
  • Gruppo di uomini in piazza a Cavedine

    L'ingrandimento in formato 40x30 cm, scansionato in questa occasione, mostra una foto ricordo di un gruppo di uomini in piazza a Cavedine. In particolare si può osservare l'uomo seduto al centro del gruppo che sembra indossare un'uniforme da ufficiale del Regio Esercito. Sul retro è presente una descrizione che identifica gli uomini fotografati. Nella fila più alta il quarto da sinistra verso destra è "Conti", segue "Doro Chesani" e il settimo è "Eccher da Vigo". Sotto, in seconda fila c'è "conti molinèr", "Beppino Pedrotti", "Aldo Pasoli" (organista) e "Camillo Comai". Conclude la fila l'ultimo uomo sulla destra "Pederzolli da Stravino" (trasporti). In prima fila, seduti da sinistra verso destra troviamo "Menton di Stravino" al terzo posto e a seguire "Trabatin Carabiniere".
  • Formazione militare

    La fotografia ritrae una formazione militare austriaca di Cavedine durante la prima guerra mondiale. Gli uomini indossano la tipica divisa militare dell'Impero austro-ungarico. L'ingrandimento in formato 40x30 cm, scansionato in questa occasione, porta la seguente descrizione: "Formazione militare con Binogegio Saverio Pasolli Riccardo zeriaca Cagol Valentino". Cercando di interpretare il testo descritto e le informazioni presenti sulla fotografia, l'uomo in piedi a destra è "Cagol", mentre quello a sinistra è "Saverio Pasolli". Sotto, da destra verso sinistra ci sono "Valentino", "Riccardo" di soprannome "zeriaca" e "Binogegio".
  • Consumazione del "rancio" durante la guerra

    L'ingrandimento in formato 40x30 cm, scansionato in questa occasione, rappresenta un gruppo di uomini durante la consumazione del "rancio" ai tempi della guerra. L'ingrandimento riporta anche la seguente descrizione: "consumazione del "rancio" fra i comp. il sia Conti Cornelio deceduto 2guerra Mondiale".
  • I ragazzi del '99 di Cavedine

    L'ingrandimento in formato 40x30 cm, scansionato in questa occasione, raffigura "i ragazzi del '99" di Cavedine, vale a dire i più giovani militari, arruolati nel 1917, che hanno partecipato alla prima guerra mondiale. Al centro del gruppo si nota lo stemma dell'Impero austriaco e l'anno della loro nascita, il 1899.
  • Monumento ai Caduti di Padergnone

    Posto vicino alla vecchia Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, in origine, e fino al 1969, era situato a bordo strada; successivamente è stato sposato in un angolo della piazzetta per fare spazio ai materiali di scarto provenienti dalla costruzione della nuova Chiesa della Madonna della Pace. Questo monumento è stato realizzato dall’artista Mansueto Ceschini di Lasino, su disegno del padergnonese Rebo Rigotti. Lo scopo dell’opera, oltre a ricordare le vittime della guerra, era quello di ricordare alle nuove generazioni l’orrore del conflitto, con la speranza di non intraprendere altre attività belliche. Il monumento, costruito nel 1921, alla fine della Prima Guerra Mondiale, si presenta come una colonna in pietra rosa, posta su tre scalini, con in cima una scultura in bronzo della fiamma eterna. Sui lati dell’opera sono riportate le targhe in bronzo decorate, con incisi i nomi dei paesani morti o dispersi nella Prima Guerra Mondiale, aggiornate poi negli anni ’50 con i nomi delle vittime del Secondo Conflitto Mondiale. Su uno scalino in pietra è presente anche una piccola cassetta in ferro riportante l’incisione “Terra di Nikolajewka - 1989” che vuole rappresentare le vittime trentine che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno perso la vita durante la sanguinosa battaglia a Nikolajewka, sul fronte russo. --- Bibliografia:
  • Voto a San Valentino

    Il 14.2.1944, come ogni anno, si festeggiava a Vezzano il Patrono San Valentino, ma in un contesto particolarmente grave: la guerra, coi pericoli, i dolori e le privazioni che essa porta con sé, in assenza dei molti giovani soldati e dei lavoratori impegnati in luoghi lontani e pericolosi. Nonostante tutto ciò, migliaia di fedeli, accorsi da tutto il circondario, presenziarono alla messa solenne in cui fu emesso il voto a San Valentino, sottofirmato dalle autorità ecclesiastiche e civili e da molti capofamiglia delle otto comunità dell'allora Comune di Vezzano. I cannoni piazzati a Vezzano non furono usati: la guerra cessò appena in tempo ed in ottemperanza a quel voto, la comunità vezzanese dal 1945 la prima domenica di settembre ricorda e rinnova quel voto con una solenne precessione alla chiesa di San Valentino in agro. Alla commemorazione religiosa si è poi affiancata dagli anni '90 una manifestazione dedicata alla pace organizzata al tempo dai Comuni di Vezzano e Padergnone, ora Vallelaghi, con la collaborazione di associazioni e scuole, che col passare del tempo si è arricchita di offerte culturali ed ha preso il nome "Tutti i colori della pace". --- In questo Archivio potete consultare articoli a riguardo pubblicati sul notiziario comunale di Vezzano: 60º anniversario del Voto a San Valentino - di Rosetta Margoni - pag. 15-18 sul n. 2 del 2004; Mostra fotografica a cura del Museo Storico in Trento: “Vezzano, la IIª guerra mondiale e il voto a San Valentino” - di Lorenzo Gardumi - pag. 12-14 sul n. 2 del 2005;