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  • Fotografia ritratto dei fratelli Giulio e Celeste Dallapè

    La fotografia ritrae i fratelli Giulio e Celeste Dallapè in uno scatto risalente ai primi anni del 1900. Nel 1920 iniziarono a produrre scarpe aprendo la prima calzoleria nel paese di Stravino nel 1928, dando vita ai una dinastia di "maestri calzolai".
  • Foto ritratto di don Ettore Pederzolli

    Foto ritratto di don Ettore Pederzolli, sacerdote nato a Stravino nel 1921. Divenne sacerdote nel 1944 e nel paese natale celebrò la sua prima messa lo stesso anno.
  • Accoglienza di un vescovo in piazza a Stravino

    La fotografia mostra un momento di accoglienza di un vescovo durante la recita di un sonetto da parte di una bambina in piazza a Stravino. Il paese è adornato a festa e si notano le bandierine. Accanto alla bambina è presente Albina Pederzolli, maestra del paese che segue e coordina i bambini durante la cerimonia. Partecipa a questa importante occasione tutta la popolazione che per l'occasione veste l'abito più elegante.
  • Ricordiamo Maria Faiòta - 3

    Maria Cappelletti, detta Faiòta, (1890-1965) ha passato la sua vita a Covelo (TN) prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno. Prima che il suo ricordo vada perso, raccogliamo la testimonianza di chiunque l'abbia conosciuta. Pubblichiamo, in questo terzo video a lei dedicato, la voce di tre delle sue nipoti nella speranza che stimolino altri a condividere i loro ricordi. --- Qui le prime audio-testimonianze:
  • Ricordiamo Maria Faiòta - 2

    Maria Cappelletti, detta Faiòta, (1890-1965) ha passato la sua vita a Covelo (TN) prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno. Prima che il suo ricordo vada perso, raccogliamo la testimonianza di chiunque l'abbia conosciuta; pubblichiamo in questo video altre tre voci nella speranza che stimolino altri a condividere i loro ricordi. ---
  • Ricordiamo Maria Faiòta - 1

    Maria Cappelletti, detta Faiòta, (1890-1965) ha passato la sua vita a Covelo (TN) prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno. Prima che il suo ricordo vada perso, raccogliamo la testimonianza di chiunque l'abbia conosciuta; pubblichiamo in questo video le prime cinque voci nella speranza che stimolino altri a condividere i loro ricordi.
  • Grazie Maria Faiòta

    Prima che il ricordo di Maria Cappelletti detta "Faiòta" di Covelo vada perso, raccogliamo la testimonianza di chiunque la ricordi, pubblichiamo in questo audio le prime quattro voci nella speranza che siano di stimolo per altri che l'hanno conosciuta a condividere i loro ricordi. Tutte le testimoni ribadiscono la grande disponibilità della Maria Faiòta verso chiunque avesse bisogno, riportando ricordi personali e tramandati in famiglia.
  • Maria Cappelletti "Faiòta"

    Nata in Brasile il 2.01.1890 Maria Cappelletti, detta "Faiòta", di Giovanni e Rosa Mottes, è vissuta e ricordata a Covelo. Ha passato la sua vita prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno. È morta a Rovereto il 15.5.1965 all'età di 75 anni. I suoi compaesani le hanno dedicato una lapide sul cimitero e, nel 2023, hanno proposto il suo nome per intitolarle la piazza del paese. La localizzazione si riferisce alla casa dove ha vissuto a lungo la Faiòta. ___ Si parla di lei a pag. 36-37 di
  • Nereo Cesare Garbari: l'uomo e la storia

    Alla conferenza “L’Uomo e la storia: Nereo Cesare Garbari”, organizzata dal Gruppo culturale N.C.G. del Distretto di Vezzano, hanno ricordato questo personaggio Gino Tomasi, direttore emerito del Museo di scienze naturali e “amico” dell’Associazione, Enzo Zambaldi, giornalista e insegnante già collega di Garbari e Giuseppe Morelli naturalista e grande “pasionario” della Valle dei Laghi.
  • Passeggiata botanica nella località Masere di Ranzo

    Il gruppo culturale Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano ha organizzato per domenica 15 maggio 2005 ore 9:00-11:30 una passeggiata botanica nella località Masere di Ranzo in compagnia di GIUSEPPE MORELLI, esperto di botanica, che ha descritto le proprietà officinali delle specie vegetali incontrate lungo il percorso.
  • Nereo Cesare Garbari

    Nereo Cesare Garbari, vezzanese nato nel 1924 e morto nel 1989, è stato una personalità di grande rilievo: un insegnante competente e preparato, un uomo impegnato nel sociale, nell’ambito culturale, nella ricerca storica e archeologica. Nei suoi 40 anni di professione “il maestro Nereo” ha offerto uno stile di insegnamento ragionato, aperto ad ogni interesse ed in grado di coinvolgere in modo totale i suoi alunni, educandoli e dando agli stessi una cultura basata sulla sperimentazione, sulla conoscenza dal vivo, sull’esperienza quotidiana. Garbari era un grande appassionato di archeologia, molto impegnato nella ricerca o riscoperta di siti preistorici e naturalistici, fu collaboratore del Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento, del quale era rappresentante di valle e del Museo degli Usi e dei Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, consulente della Provincia nei lavori di scavo alla torbiera di Fiavè. Ha effettuato anche numerosi sondaggi: in particolare sul Doss Grum, sul Doss di Camosciara, sul Monte Ozol. Le sue ricerche hanno interessato numerosi settori naturalistici e storici: l’attività forestale, gli scavi preistorici, i rilevamenti del terreno, le osservazioni astronomiche, la storia e la cartografia antica, cultore di numismatica con una raccolta di monete che spaziano dal periodo romano a quello medioevale e moderno. Dopo la scoperta dei Pozzi glaciali di Vezzano da parte di Stoppani nell’800, Garbari negli anni ’60 iniziò, attivando il Museo Tridentino di Scienze Naturali, la ripulitura dei pozzi che svuotò, recuperandoli e valorizzandoli, quindi promosse la creazione di un sentiero geologico che li collegasse, poi realizzato e dedicato allo scopritore Antonio Stoppani. Nello stesso periodo collaborò con il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige (in particolare con il dott. Sebesta) per la realizzazione del museo etnografico, poi aperto con successo, portandovi anche elementi del mulino della sua famiglia e di altri artigiani vezzanesi. Tra i vari luoghi esaminati nel campo archeologico, effettuò ricerche sul Dos Bastia a sud di Vezzano, dove furono trovati numerosi reperti che testimoniano l’importanza strategica del sito, nel corso dei millenni (dai primi insediamenti umani, ai Romani, fino alla Prima Guerra Mondiale). Collaborò con il Museo Tridentino di Scienze Naturali nella scoperta e negli scavi delle palafitte di Fiavè. Numerosi sono stati gli articoli e i testi scritti da Garbari e pubblicati su riviste di carattere storico e archeologico: gli orologi solari del Vezzanese, le incisioni rupestri nella Valle dei Laghi, le notizie storiche e archeologiche di Cavedine, la sella di Vigolo Baselga, gli antichi viari, la preistoria e la storia in Valle dei Laghi, la casa di abitazione in sottoroccia alle Braile. Da mettere in risalto la pubblicazione, scritta in occasione del “60° anniversario Cassa rurale di Vezzano” (1980), che documenta i ritrovamenti archeologici e la storia locale. Nell’ambito sociale Garbari è stato socio rifondatore della sezione Sat di Vezzano, della quale è stato per parecchi anni presidente. Nell’ambito della Cooperazione è stato presidente, dal 1965 al 1988, della Cassa rurale di Vezzano e protagonista della fusione della stessa con la Cassa rurale di Terlago, che ha visto la nascita della Cassa rurale della Valle dei Laghi, di cui è stato fino alla sua dipartita (1989) vicepresidente. Dopo aver contribuito alla fondazione del Gruppo Culturale del Distretto di Vezzano, nel1986, grazie alla sua grande conoscenza del territorio iniziò e portò quasi a termine, la carta geografica della Valle dei Laghi alla scala 1:20.000, dove, unica nel suo genere, sono riportati i siti di interesse archeologico, naturalistico, sentieri numerati e legenda con didascalie. Dopo la sua morte ed un intervallo di circa 8 anni, nei quali la moglie Carla, con l’aiuto di esperti, si prodigò per completarla, venne stampata e presentata ufficialmente nel 1997. Nel frattempo, nel 1991, il nome del gruppo culturale era stato modificato inserendovi anche "Nereo Cesare Garbari", in ricordo di questo socio fondatore appassionato ricercatore di archeologia e storia locale. Del maestro Nereo rimane il ricordo di un uomo retto, capace di amicizia vera e profonda, di un validissimo insegnante, di un uomo di cultura, che troppo presto ci ha lasciati. Sulla Figura del Garbari, nel 2005 fu organizzata dal Gruppo culturale, la conferenza dal titolo “L’uomo, la storia”, relatori furono Gino Tomasi Direttore emerito del Museo di scienze naturali e “amico” dell’Associazione, Enzo Zambaldi, giornalista e insegnante, già collega di Garbari e Giuseppe Morelli, naturalista e uomo di cultura, grande “pasionario” della Valle dei Laghi. ---
  • Farmacia Tononi Vezzano

    Il farmacista di Vezzano Ciro Vecchietti, scrive alla ditta Maestranzi di chincaglierie a Trento. Questo farmacista è noto a chi fa ricerca storica locale per le sue scoperte archeologiche in zona. In questa cartolina vediamo dove era posizionata la farmacia Tononi nella piazza di Vezzano:
  • In ricordo di Giorgio Galetti - benefattore insigne

    Video realizzato da alcuni volontari di Vigo Cavedine in occasione del Natale 2022. Il video è un omaggio a Giorgio Galetti, un benefattore di Chicago che nel 1930 ha donato la scultura lignea delle Anime del Purgatorio (posto sotto l'altare della chiesetta del Santuario di Cavedine). Nel 1962 ha contribuito all'acquisto dell'organo della chiesa di S. Biagio di Vigo Cavedine.
  • Vescovo al cimitero di Stravino

    Nella fotografia è presente il vescovo presso il cimitero di Stravino durante una benedizione.
  • Vescovo in visita a Stravino

    In questa fotografia si vede il vescovo che esce dalla chiesa di Stravino circondato dai fedeli. Farà tappa al cimitero per una benedizione.
  • Accoglienza dell'arcivescovo Celestino Endrici a Stravino

    La fotografia mostra l'arrivo dell'arcivescovo a Stravino durante una visita pastorale a maggio del 1930. Il paese è adornato a festa e all'ingresso si notano le tipiche "arche" e preziosi copriletti e tovaglie delimitano la strada. A sinistra è presente Albina Pederzolli, maestra del paese che segue e coordina i bambini durante la cerimonia. Al centro è presente l'arcivescovo Celestino Endrici intento ad ascoltare la recita del sonetto eseguita dal bambino. Accanto a lui alcuni sacerdoti tra cui don Ermenegildo Tonelli.
  • Accoglienza del vescovo a Stravino

    La fotografia mostra l'arrivo del vescovo a Stravino durante una visita pastorale a maggio del 1930. Il paese è adornato a festa e all'ingresso si notano le tipiche "arche" e preziosi copriletti e tovaglie delimitano la strada.
  • Pommeriggio festivo al Luch

    La fotografia ritrae le famiglie Dallapè, De Varda e De Vilos, durante un pomeriggio festivo al Luch. In piedi da sinistra si riconosce Celeste e seduto accanto Giulio, i due fratelli fondatori del calzaturificio Dallapè. Accanto a Giulio si riconosce Agnese. Il signor Tranquillo è quello seduto più in alto.
  • Gruppo di autorità politiche e religiose di Cavedine

    La fotografia, scattata nel cortile interno della canonica, ritrae un gruppo di autorità politiche e religiose di Cavedine. È presente l'allora capo comune Giacomo Bortolotti, primo seduto da destra, e a seguire, seduto al centro, don Ermenegildo Tonelli. Vista la provenienza del fotografo, si può presumere che vi sia ritratto anche Mariano Dallapè, o un suo successore, visto che proprio lì lui ha fondato una fabbrica di fisarmoniche partendo dalla sua innovativa creazione della fisarmonica diatonica. Qualcuno può darci conferma di questa ipotesi?
  • Gruppo di autorità politiche e religiose di Cavedine

    La fotografia, scattata nel cortile interno della canonica, ritrae un gruppo di autorità politiche e religiose di Cavedine. È presente l'allora capo comune Giacomo Bortolotti seduto a destra e don Ermenegildo Tonelli.
  • Gruppo di sacerdoti

    Nella fotografia sono presenti un gruppo di sacerdoti presumibilmente della Valle di Cavedine. Il terzo sacerdote in piedi da sinistra è don Ermenegildo Tonelli.
  • Caterina Eccher nei ricordi di Elsa Bolognani

    Andando alla ricerca di figure femminili del passato, grazie ai ricordi di Elsa Bolognani, abbiamo incontrato Caterina Eccher (nata nel 1893), figura importante per il paese di Vigo Cavedine al tempo in cui la bachicoltura era la principale fonte di sostentamento per molte famiglie. Era lei che portava in paese i seme-bachi e li accudiva fino alla nascita dei bacolini che distribuiva poi alle famiglie interessate alla produzione dei bozzoli.
  • fornèr

    chi fa il pane