La saggezza popolare, il modo di pensare ed esprimersi tipico di un determinato momento storico, luoghi comuni, ci portano a conoscere la quotidianità del passato.
La parlata trentina, con le differenze proprie di ogni zona e talvolta paese, danno un particolare colore ad ogni proverbio.
Maria nel raccontare alla figlia il freddo che fa e la pazienza che ci vuole nell'attesa che l'inverno passi scrive: "Il proverbio dice che l'inverno non lo hanno mai mangiato i lupi".
Non manca una importante raccomandazione: "Fatevi anche voi un po' di compagnia e vogliatevi bene, che non abbiamo altro noi, che volerci bene tutti."
La sua fede comprende ogni momento della vita; parlando delle nipoti scrive: " Pregherò lo S. Santo che le illumini e che sieno diligenti nei loro compiti, perché mi parevano un po' svogliate nel farli."
Racconta di aver ricevuto soldi dalla figlia e dal nipote emigrati in Svizzera ed avere così la possibilità di pagare "da bere quello che vi piace" sottolineando che "È proprio vero che, mentre noi dormiamo, la Providenza veglia, se in Lei si confida: Intendiamo bene: Non mica per questo stare con le mani in mano, quello che si può fare si deve farlo."
Usa poi un modo di dire per rivolgersi alle bambine nel concludere: "quando verrò peri e pomi gli porterò" e spiritosamente si firma "Nonna brontolona".
Disegno preparato per la rubrica "Proverbi trentini" a pagina 17 del n. 11 della rivista "Retrospettive". Illustra il proverbio: "'n asen ben vestì no 'l sconde le réce".
Disegno preparato per la quarta di copertina del numero 10 della rivista "Retrospettive" per illustrare il proverbio: "La gènt senza dènt la g'ha frét de ogni tèmp"
Disegno preparato per la rubrica "Proverbi trentini" a pagina 18 del n. 10 della rivista "Retrospettive". Illustra quattro proverbi sulle previsioni del tempo: "Quande le róndole le sgóla base, aqua secura", Se la luna la g'ha 'l sercio se cambia 'l temp" , "Temporal de nòt, gran fracas e gnent de rót", "Nébia basa bon temp la lasa". Si segnala l'uso del termine più dialettale "ghéba" in luogo di "nébia".
Disegno preparato per la quarta di copertina del numero 8 della rivista "Retrospettive" per illustrare il proverbio: "Ogni lazarón 'l g'ha la só devozión".
Disegno preparato per la rubrica "Proverbi trentini" a pagina 13 del n. 8 della rivista "Retrospettive". Illustra il proverbio: "Dio 'l sèra 'na porta e 'l davèrge 'na finestra".
Disegno preparato per la quarta di copertina del numero 7 della rivista "Retrospettive" per illustrare il proverbio: "La volp la perde el pel ma non el vizi". Si segnala l'uso del termine più dialettale "bólp" in luogo di "volp".
Disegno preparato per la rubrica "Proverbi trentini" a pagina 14 del n. 7 della rivista "Retrospettive". Illustra il proverbio: "Quande manca 'l gat i sorsi i bala".
Disegno preparato per la quarta di copertina del numero 5 della rivista "Retrospettive" per illustrare il proverbio: "A star col cul su tanti scagni se va col cul per tera".
Disegno preparato per la rubrica "Proverbi trentini" a pagina 15 del n. 6 della rivista "Retrospettive". Illustra il proverbio: "Fra i due litiganti il terzo gode".
Disegno preparato per la rubrica "Proverbi trentini" a pagina 13 del n. 5 della rivista "Retrospettive". Illustra il proverbio: "Galina vecia fa bon brodo".
Disegno preparato per la rubrica "Proverbi trentini" a pagina 13 del n. 4 della rivista "Retrospettive". Illustra il proverbio: "El macarón 'l compagna la lasagna".
Disegno preparato per l'apertura della rubrica "Proverbi trentini" a pagina 14 del n. 2 della rivista "Retrospettive". Illustra il proverbio: "Quande nase 'na fèmina piange anca le formighe"
Illustrazione preparata per la quarta di copertina del numero 1 di Retrospettive per rappresentare il proverbio: "Quande 'n asen 'l monta 'n carega o che 'l la slarga o che 'l la sbrega."
Palmina, 75 anni, da molti anni emigrata nello stato di Washinton (USA), nello scrivere alla nipote parla del suo stato di salute e della sua numerosa famiglia, esprime la sua amarezza per non essere mai potuta tornare al suo paese natale per rivedere i suoi famigliari e ricorda che "Un buon cristiano scrive almeno una volta all'anno".
Sorprende la scrittura in lingua italiana, senza storpiature in dialetto, dopo tanti anni di emigrazione.
Il timbro dell'ufficio postale di Vezzano sul retro della busta porta la data 23.12.65: è stata recapitata in una settimana, cosa che oggi succede difficilmente anche con tragitti molto più brevi.
Proverbio illustrato per l'articolo dedicato ai "CALANDARI DEI PROVERBI" a pag. 16 della rivista "Retrospettive" n. 3 del 1990.
San Vigilio è festeggiato il 26 giugno e, col caldo, le pulci prolificavano a dismisura.
Sto percorrendo la Valle di Cavedine e vedo, in un campo a fianco della strada, due contadini seminare il frumento a mano. È mezzogiorno, vado di fretta e non è l’ora di disturbare chi lavora ma... “Se non ora quando?” Mi fermo e faccio conoscenza con Aldo Pederzolli, che gentilmente mi permette di riprendere e mi rilascia questa veloce e preziosa testimonianza. Per questa volta accontentiamoci di un video fatto di fretta, meglio questo che niente.
Da pochi anni Aldo ha ripreso la semina del frumento ed in assenza di mezzi meccanici la fa a mano come prima di lui hanno fatto i suoi avi. Percorrendo il campo con regolarità avanti e indietro, lancia i semi a manciate con un ampio movimento del braccio, chi lo aiuta fa la stessa cosa incrociandosi con lui, così da garantire una distribuzione più equilibrata delle sementi. In sottofondo il silenzio.
Ricorda il proverbio: "Se no i ha somenà el fórment da San Luca (18 ottobre) i pol metersèl én la zzuca."
Occasione per parlare della modificazione delle stagioni e delle coltivazioni in valle di Cavedine.
In fondo alla scheda trovate collegamenti alle voci del glossario dialetto-italiano utilizzate.
Piccola variazione dello stesso proverbio qui:
Un tempo le condizioni igieniche erano molto precarie, per cui - per iperbole - i pidocchi erano talmente grandi da poter essere ammazzati con i picconi.