Trabiccolo con scaldaletto
- Titolo
- Trabiccolo con scaldaletto
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 31 agosto 2020
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Trabiccolo con scaldaletto (con righello)
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 31 agosto 2020
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Trabiccolo (monega)
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 31 agosto 2020
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Scaldaletto
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 31 agosto 2020
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Scaldaletto aperto
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Licenza d'uso
- CC BY
- Nome
- it Trabiccolo con scaldaletto
- it-trentino Mónega co' scaldalèt
- Descrizione
-
Nelle gelide notti invernali con serramenti e pavimenti che isolavano poco e la cucina come unica stanza riscaldata della casa, lo scaldaletto permetteva di coricarsi in un letto caldo e asciutto che così rimaneva a lungo. Il portentoso strumento era formato da un trabiccolo aperto in legno, protetto sulla base da una lamiera di rame, che veniva posto per tempo tra le lenzuola in mezzo al letto. Era chiamato "monega" ed aveva lo scopo di contenere lo scaldaletto e tener sollevato le lenzuola cosicché il calore potesse espandersi ed asciugare l'umidità.
Lo scaldaletto era un contenitore in rame in cui venivano inserite grossi braci ardenti. Il coperchio era traforato in modo che le braci potessero ricevere aria e rimanere vive; il manico era lungo per evitare di scottarsi quando lo si andava a posizionare nella "monega".
Quando si andava a letto, il tutto veniva appoggiato sul pavimento cosicché continuava a distribuire tepore finché le braci non si spegnevano del tutto.
Succedeva talvolta che nel letto matrimoniale uno andasse a letto prima dell'altro e che lo scaldaletto venisse spostato sul lato libero in modo da tener ben caldo quella parte in attesa che arrivasse il ritardatario. - Materiale
- Legno
- Rame
- Data di creazione
- 1850
- 1955
- Provenienza
- Raccolta di Rosetta Margoni e Attilio Comai