Malga Pian si trova a Vigo Cavedine ad un altitudine di 836 m. È circondata da un'ampia distesa prativa e da imponenti e secolari castagni, conifere e faggi. La malga, ristrutturata, serve ora come rustico d'abitazione ed è di proprietà della Vicinia Donego, dal monte e dalla selva omonimi, esempio antico di gestione collettiva del territorio.
In questo angolo di cucina molti sono gli elementi tipici degli anni '60-'70: pavimento in graniglia, stufa a legna col camino a vista, mobili in formica.
Tre donne sono impegnate nel riordino, tutte indossano le gonne: la più anziana ha calze pesanti e il tipico grembiule che copriva tutto il corpo fin sotto le ginocchia (la "telara" o "grombiàla"), le giovani invece hanno gonne sopra le ginocchia e grembiule allacciato in vita con o senza pettorina (el "grombial").
La fotografia risale presumibilmente agli anni 70 del 1900.
Il paese di Stravino si sta sviluppando gradualmente dal centro storico verso l'esterno con la costruzioni di nuove abitazioni in mattoni.
Questa illustrazione, realizzata da Mario Colombelli nel 1983, mostra uno scorcio di via Rosmini a Stravino.
Interessante appare la struttura edilizia rustica tipica delle case contadine che poggiava sugli androni (po'rteghi) e su imponenti sovrastrutture lignee composte di ballatoi, graticci e scale esterne.
La fotografia mostra uno scorcio dell'abitato di Stravino presso il portico dove si incrociano l'attuale via Rosmini e via Monte Bondone, nella parte alta del paese.
Lo scatto risale ai primi anni del 1900.
Davanti al portone si notano due uomini in uniforme.
Presumibilmente potrebbero indossare la divisa militare dell'Impero austro-ungarico.
Sul lato opposto si notano alcuni bambini seduti.
La fotografia risale al 1965 e mostra un gruppo di dipendenti e operai di Calzature Dallapè davanti al negozio che nel frattempo è stato restaurato con l'aggiunta di due vetrine che mostrano i prodotti realizzati.
La fotografia risale al 1928 e mostra i fratelli Giulio e Celeste Dallapè, l'amico Aldo e i primi apprendisti della nuova calzoleria Dallapè di Stravino. Gli autori della fotografia potrebbero essere gli stessi fratelli Dallapè che in quegli anni iniziarono a realizzare scatti fotografici amatoriali.
La fotografia mostra la nuova casa dei fratelli Giulio e Celeste Dallapè costruita negli anni 20 del 1900. Lo scatto risale precisamente al 1928, anno in cui i fratelli aprirono la prima calzoleria nel paese di Stravino sulla strada statale.
contenitore in ceramica, metallo o plastica, a forma di ciotola, con manico, utilizzato al posto del water al tempo in cui non c'era il gabinetto in casa. Veniva solitamente tenuto sotto il letto o nel comodino ed usato la notte o dalle persone ammalate.
Capitava spesso un tempo che in un letto dormissero insieme due bambini "a cào pè", ciò uno di loro dormiva con il capo al posto dei piedi, in altre parole le teste dei due bambini erano alle estremità opposte del letto ed i piedi verso il centro. Coi piedi ci si poteva fare il solletico, fare gare di forza, farsi gli scherzetti. Più i bimbi crescevano però e più questa soluzione diventava insostenibile, o da usare saltuariamente, e si passava ad un letto a testa.
La fotografia ritrae un angolo molto caratteristico della casa natale di don Evaristo Bolognani a Vigo Cavedine.
Date le sue forme gli abitanti del paese erano soliti chiamarla "Torre" o in forma dialettale "Tor".
Oggi tale struttura non è più visibile.
Nelle baite di montagna vi era un'unica stanza suddivisa in spazi, il più grande era riservato agli animali da carico (perlopiù buoi). Sopra gli animali c’era un soppalco in assi, “el zago”, dove, sopra il fieno coperto dai sacchi, dormiva il contadino con la sua famiglia e chiunque altro lo aiutasse nella fienagione e nel pascolo.
L'ingrandimento in formato 50x70 cm, scansionato in questa occasione, mostra una cartolina di Cavedine di inizio '900.
Nella parte superiore è raffigurata una panoramica della chiesa di S. Maria Assunta con in primo piano il cimitero.
Nella fotografia sottostante la nuova officina elettrica industriale.
In quegli anni infatti la Cooperativa si ampliò con un edificio a nord. Sulla sinistra si vede la tettoia della segheria che venne ingrandita nel settembre del 1900 dopo soli tre mesi dall'inaugurazione. Nella vecchia segheria era presente un magazzino per derrate alimentari e agrarie.
Sulla facciata si nota la statua di S. Giuseppe collocata nel 1908.
L'ingrandimento in formato 70x50 cm, scansionato in questa occasione, rappresenta il primo edificio della Cooperativa, inaugurato il 13 maggio 1900. Una parte del piano terra è occupato dalla segheria che verrà trasferita dopo pochi mesi sotto una tettoia sulla sinistra dello stabile.
La fotografia mostra un gruppo di persone davanti alla nuova sede dei carabinieri situata in vicolo Cima Cornetto, civico 14 a Cavedine.
Inizialmente la sede era presso il palazzo comunale di Cavedine.
A metà degli anni '60 la Stazione dei carabinieri fu trasferita a Lasino.
Si tratta di un ingrandimento in formato 30x40 cm, scansionato nel 2021.