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  • a cào pè

    Capitava spesso un tempo che in un letto dormissero insieme due bambini "a cào pè", ciò uno di loro dormiva con il capo al posto dei piedi, in altre parole le teste dei due bambini erano alle estremità opposte del letto ed i piedi verso il centro. Coi piedi ci si poteva fare il solletico, fare gare di forza, farsi gli scherzetti. Più i bimbi crescevano però e più questa soluzione diventava insostenibile, o da usare saltuariamente, e si passava ad un letto a testa.
  • pontesèl

    Nel nord Italia è detto comunemente poggiolo.
  • Casa natale di don Evaristo Bolognani

    La fotografia ritrae un angolo molto caratteristico della casa natale di don Evaristo Bolognani a Vigo Cavedine. Date le sue forme gli abitanti del paese erano soliti chiamarla "Torre" o in forma dialettale "Tor". Oggi tale struttura non è più visibile.
  • Ultimazione lavori di costruzione nuova scuola infanzia Vigo Cavedine

    Le fotografie ritraggono la conclusione dei lavori di costruzione della nuova scuola dell'infanzia di Vigo Cavedine.
  • Inizio lavori di costruzione nuova scuola infanzia Vigo Cavedine

    Le fotografie ritraggono la fase iniziale dei lavori di costruzione della nuova scuola dell'infanzia di Vigo Cavedine. I lavori continuano:
  • zago

    Nelle baite di montagna vi era un'unica stanza suddivisa in spazi, il più grande era riservato agli animali da carico (perlopiù buoi). Sopra gli animali c’era un soppalco in assi, “el zago”, dove, sopra il fieno coperto dai sacchi, dormiva il contadino con la sua famiglia e chiunque altro lo aiutasse nella fienagione e nel pascolo.
  • sperèl

    Elemento apribile di un serramento.
  • Cartolina di Cavedine

    L'ingrandimento in formato 50x70 cm, scansionato in questa occasione, mostra una cartolina di Cavedine di inizio '900. Nella parte superiore è raffigurata una panoramica della chiesa di S. Maria Assunta con in primo piano il cimitero. Nella fotografia sottostante la nuova officina elettrica industriale. In quegli anni infatti la Cooperativa si ampliò con un edificio a nord. Sulla sinistra si vede la tettoia della segheria che venne ingrandita nel settembre del 1900 dopo soli tre mesi dall'inaugurazione. Nella vecchia segheria era presente un magazzino per derrate alimentari e agrarie. Sulla facciata si nota la statua di S. Giuseppe collocata nel 1908.
  • Il primo edificio della Cooperativa

    L'ingrandimento in formato 70x50 cm, scansionato in questa occasione, rappresenta il primo edificio della Cooperativa, inaugurato il 13 maggio 1900. Una parte del piano terra è occupato dalla segheria che verrà trasferita dopo pochi mesi sotto una tettoia sulla sinistra dello stabile.
  • La caserma dei carabinieri in vicolo Cornetto

    La fotografia mostra un gruppo di persone davanti alla nuova sede dei carabinieri situata in vicolo Cima Cornetto, civico 14 a Cavedine. Inizialmente la sede era presso il palazzo comunale di Cavedine. A metà degli anni '60 la Stazione dei carabinieri fu trasferita a Lasino. Si tratta di un ingrandimento in formato 30x40 cm, scansionato nel 2021.
  • Villa Defant (Terlago)

    Lo stesso soggetto ritratto in quest'altra cartolina, ma preso dalla strada sottostante; è stata aggiunta una pergola sul terrazzo.
  • Terlago - Villa Defant

    Si tratta della "casa del vecchio medico condotto; a piano terra c’era anche l’ambulatorio medico". (Fonte: Da Pedegaza a Vallelaghi : memorie fotografiche delle 11 frazioni, Comune di Vallelaghi, 2017, p. 65)
  • camerón

    "Camerón" è solitamente usato per indicare una grande stanza usata per conservare i prodotti della campagna. Qualsiasi stanza della casa poteva un tempo tramutarsi provvisoriamente in "Camerón dei cavaléri" quando era usata per l'allevamento dei bachi da seta.
  • Radio a transistor

    Radio a transistor della ditta MiVAR modello Cipro. L'azienda ha assunto questo marchio nel 1963.
  • Stufa a olle

    Questa stufa ad olle proviene dalla scuola di Lasino, per cui si presume sia stata costruita nel 1912 insieme alla scuola. Con l'arrivo dell'impianto di riscaldamento a gasolio le stufe nelle scuole non servivano più e così, durante i lavori di restauro del 1985, anche questa stufa ad olle è stata demolita ed era destinata a finire in discarica sennonché un privato ha recuperato buona parte dei pezzi e l'ha ricostruita nella sua casa.
  • Donne che ricamano

    In questa fotografia sono raffigurate due donne, la madre Antonia, seduta, e sua figlia, in piedi a fianco a lei. Sone colte in un importante momento di lavoro domestico, il ricamo, probabilmente di un lenzuolo. La madre, che guarda dolcemente la figlia, sembra controllare il lavoro da lei svolto.
  • Campanella in bronzo

    Campanella in bronzo decorata con motivi floreali che era appesa in alto fuori dalla porta di casa e che si suonava tirando per una corda. Presenta una rottura. Da notare che la campanella o il battente venivano messi solo in case di un certo prestigio, le case contadine erano sempre aperte quando c'era qualcuno in casa.
  • Chiave

    Chiave con parte sagomata per entrare nella serratura di particolare fattura.
  • masnìn

    Il macinino era usato soprattutto per macinare il caffè, ed in particolare il caffè d'orzo tostato in casa.
  • Attizzatoio

    Attizzatoio di semplice fattura.
  • Mortaio in bronzo

    Recipiente cilindrico con un'imboccatura più ampia rispetto alla base munito di due manici rettangolari. Il pestello ha uguali impugnature ai due estremi e una sporgenza verso il centro che forma tre anelli, di cui quello al centro maggiore. Sia sul mortaio che sul pestello è presente una patina di stagnatura leggermente verde.
  • pestìn

    Il mortaio ed il relativo pestello può essere in legno, pietra, marmo. bronzo.
  • Vecchio ferro da stiro elettrico

    Questo ferro da stiro con manico in legno aveva a suo tempo due spinotti che salivano, sul retro là dove ora si vedono i fori; ad essi si collegava una presa in ceramica col filo elettrico che portava alla presa di corrente. Gli indumenti venivano stirati ancora umidi o inumiditi durante il lavoro con apposito spruzzino o semplicemente intingendo le mani in una ciotola d'acqua e schizzandola sull'indumento.
  • magnadóra

    Struttura in legno o pietra che di solito seguiva la parete lunga della stalla atta a contenere il foraggio per l'alimentazione degli animali.