Massimo Zanella di Covelo col figlio Livio. Taxista, trasportava persone e materiali con carro e cavallo, vendeva in città latte, prodotti caseari e della campagna che produceva o acquistava in paese.
Qui a Piedicastello in direzione Terlago.
Data approssimativa.
Gruppo di persone di Covelo scendono dal Gazza sul "bròz dei Marianèi". Alla guida della coppia di buoi uno dei "Marianei": Angelo Cappelletti.
A seguire si intravede la presenza di un altro bròz; spesso infatti lungo la discesa si incolonnavano.
L'ingrandimento 40x27,5 cm è conservato incorniciato.
La costruzione della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza ha comportato grandi lavori, sia per captare le acque del bacino del Sarca, sia per la costruzione delle linee elettriche ed ha dato lavoro per diversi anni a molta gente. Qui vediamo Urbano Zuccatti di Ciago con i suoi compagni di lavoro in Val Nambrone.
Le fotografie sono datate sul retro e sulla seconda è specificato con maggior precisione il luogo: "agosto 1965 Linea elettrica Nambrone-Cornisello palo 7".
Abbiamo qui riunito due scatti che ci mostrano una pozione dello stesso edificio da due diverse angolazioni, casa Zuccatti della stirpe dei "Casimiri". Possiamo notare la recinzione della terrazza in mattoni rossi con spazi forati e la scala di accesso in cemento senza alcuna recinzione, elementi architettonici utilizzati al tempo.
Il bimbo in primo piano porta i tipici pantaloncini di lana fatti in casa.
Dietro al bimbo si intravede la fontana in "pietra morta" già descritta in altra scheda:
Il piccolo Silvano Zuccatti in braccio alla sua mamma è coperto con maglia e cuffia di lana perché "La gènt senza dènt la g'ha frét da ogni tèmp", ed avvolto dal mollettone, indispensabile per assorbire la pipì al tempo in cui non esistevano i pannolini. Il fratello più grande, come la mamma, indossa abbigliamento estivo. In primo piano la carrozzina che alcune famiglie già utilizzavano anche in paese.
La fontana in "preda morta" visibile in questo scatto era stata posta in opera privatamente dagli abitanti di via San Rocco poco dopo l'omonimo capitello a Ciago- Acquistata ad Arco e smantellata negli anni '60 era alimentata dalla sorgente che si trova tra il parco ed il paese ed è ora relegata in campagna in rovina.
Davanti alla fontana vediamo Ida Zanella con in braccio il suo primogenito, Alberto Zuccatti, con l'acconciatura a banana tanto in voga per i piccoli.
Natalia Zuccatti (1892-1961) in posa dal fotografo coi figli Renato (1914) e Ammiranda (1915).
Di lei ci riporta una testimonianza Antonia Zuccatti al minuto 2:04:
Alla conferenza “L’Uomo e la storia: Nereo Cesare Garbari”, organizzata dal Gruppo culturale N.C.G. del Distretto di Vezzano, hanno ricordato questo personaggio Gino Tomasi, direttore emerito del Museo di scienze naturali e “amico” dell’Associazione, Enzo Zambaldi, giornalista e insegnante già collega di Garbari e Giuseppe Morelli naturalista e grande “pasionario” della Valle dei Laghi.
Il gruppo culturale Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano ha organizzato per domenica 15 maggio 2005 ore 9:00-11:30 una passeggiata botanica nella località Masere di Ranzo in compagnia di GIUSEPPE MORELLI,
esperto di botanica, che ha descritto le proprietà officinali delle specie vegetali incontrate lungo il percorso.
La foto pubblicata sul quotidiano "Alto Adige" del 4.11.1969 mostra la fermata dello scuolabus, che da quell'anno è arrivato in paese, per il trasporto dei bambini alla scuola elementare di Vezzano.
Grazie alle piccole dimensioni della corriera la fermata era in "piazza", proprio davanti al negozio, che vediamo in foto, e al bar sull'altro lato.
In primo piano possiamo osservare alcune bambine con la cartella in mano o sulle spalle, il cappotto, la gonna, i calzettoni e le ginocchia scoperte.
Utilizziamo questi scatti del carnevale per parlare della nuova piazza di Ciago, riconosciuta come tale solo dai residenti, presente in paese fin dal 1966 come si vede in quest'altro contenuto:
C'era un tempo in cui la famiglia allargata conviveva nella stessa casa e così ecco nello scatto nonni e nipote in un momento di relax. Il piccolo è Luciano Zuccatti classe 1931, i suoi nonni sono Casimiro e Maria Annunziata, classe 1854-1856.
Lo scatto è stato fatto lungo la strada selciata che dal Monte Gazza scende verso Ciago. Se con la discesa col bue si usava il broz che frenava, con l'arrivo dei motocoltivatori si usava andare nella "selva a preparar el dasón", cioè si tagliavano lunghi rami di pino mugo, li si legava insieme con una corda e si attaccavano a strascico al motocoltivatore. Era questa la "strozega", sulla quale si metteva un telo e ci si saliva in gruppo per essere trascinati giù dalla montagna e nel contempo frenare l'automezzo. Questa usanza è stata abbandonata dopo qualche anno poiché provocava danni al fondo stradale ed hanno fatto la loro comparsa i fuoristrada.
Lo scatto mostra la sede del comando militare austriaco a Vezzano durante la prima guerra mondiale.
Accanto ad essa era presente il negozio di Valentino Tonelli.
La foto è incollata su cartoncino e quindi mancano eventuali informazioni desumibili dal retro.
Panorama di Vezzano visto da sud con la via principale circondata da muri.
Cartolina non viaggiata. Dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
Cartolina viaggiata scritta dai bambini e le maestre delle Scuole Materne di Calavino e Vezzano alla loro direttrice l'8.6.1943. È affrancata con un francobollo da 30 centesimi.
Cartolina viaggiata affrancata con francobollo del 1908 Kaiserliche Königliche Österreichische Post (Imperiale Reale Posta Austriaca) da 5 Heller col ritratto di Francesco Giuseppe I .
Panorama di Vezzano con il "Pedegazza" sullo sfondo con una rada vegetazione.
La cartolina, viaggiata, è stata scritta il 9.7.1936 ed affrancata con francobollo da 10 centesimi.
Panoramica del paese in cui è ben riconoscibile la forma a croce che lo contraddistingueva.
Cartolina viaggiata affrancata con francobollo austriaco del 1898 da 5 heller (centesimi) raffigurante "Kais. Koenigl." Dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.