Giuseppe con a fianco la moglie Olga e dietro la sorella Ersilia mostrano la zucca di Halloween. La fotografia è stata fatta per i nipoti di Covelo che non avevano mai visto questo prodotto tradizionale americano, nato dalla trasformazione della lanterna fatta con la rapa incisa della tradizione irlandese, portata in America dagli immigrati irlandesi nel secondo ottocento.
Da quanto è scritto dietro si ricava che lo zio è morto dieci giorni dopo.
Pio Zanella , figlio di Roberto, e Tullia Pooli, il giorno del loro matrimonio: è questa l'occasione più bella della vita per sfoggiare il loro migliore abito da cerimonia. Lui in doppiopetto e cravatta, lei in tailleur scuro con fiori sul colletto, cappello con velletta, scarpe e borsetta nere, camicia e guanti bianchi.
La stampa misura 8x5,5 cm, ha un bordo di 2 mm ai lati e un cm in basso e l'orlo dentellato.
Il secondo da sinistra è Roberto Zanella di Covelo emigrato in Pennsylvania. Non si conosce l'identità degli altri.
La data è approssimativa basandosi sulla data di nascita (1899) e quella della prima emigrazione (1923).
La stampa muisura 6x10 cm con un bordo bianco di 5 mm, è lucida e risulta deteriorata, con pieghe e punti a sbalzo.
Liliana e Marisa Zanella giocano felici con le loro bambole arrivate dall'America e conservate alla perfezione dalle cugine americane che le hanno usate prima di loro.
La ristampa 10x15 cm risale al 2012 ma riporta sul retro scritta a penna la data dell'originale: "maggio 1958".
Due bambine e due bambini, vestiti elegantemente, posano liberamente per una foto di gruppo da inviare dall'America ai parenti di Covelo.
Sono i figli di Angelina Decarli, figlia di Ersilia Zanella, sorella di Roberto, emigrata per sempre in USA.
I vestiti smessi da loro venivano poi mandati ai cugini di Covelo.
Vediamo in questa foto, quello stesso vestito indossato da Claudia Zanella, nipote di Roberto:
Roberto Zanella (1899-1965) con la moglie Guglielmina Paris (1896-1966) e i figli Candido (1921-1982) e Pio (1926-2022), di Covelo.
La foto è stata realizzata presso lo studio fotografico "G. Bruner & Co Trento Via Grazioli" come da marchio impresso sulla stampa in basso a destra.
Era questo il modo di portare con sé la famiglia durante le emigrazioni e di farla conoscere ai parenti lontani.
La stampa è fatta su cartoncino, pronta per essere spedita come cartolina, e misura 8,5 x 13,5 cm.
Le 4 campane, finemente lavorate, sono sorrette da una impalcatura in legno ornata con rami verdi e corone di carta. La fotografia non presenta indicazioni né sul luogo né sul tempo, ma in un'altra foto della stessa cerimonia è riconoscibile la chiesa di Baselga del Bondone. In quanto alla datazione sappiamo che nel 1917 l'autorità militare austriaca requisì a fini bellici tre campane su quattro e nel 1922 il governo italiano restituì le campane alle chiese delle province recentemente conquistate.
Cartolina non viaggiata 9x13,5 cm.
Sul verso un timbro riporta: Fotografia artistica G. Tenuti - Piazza dietro il Duomo n. 8 - Trento
La fotografia 7x10 cm inquadra due militari intenti a coccolare un cane e dei cavalli nei pressi di una baracca alla periferia di Vezzano.
Gli stessi sono inquadrati anche in quest'altro scatto:
La fotografia 7x9,3 cm è incollata su un cartoncino POST CARD 8,8x13,8 cm, riportante sopra la fotografia la scritta a matita Trento Valle - August 1930 (o 1938).
Un po' avvolta nella nebbia si vede la piana di Terlago col lago, il grande traliccio della linea dell'alta tensione che poi attraversa la strada nei pressi della chiesetta di San Pantaleone, la strada della Gardesana che risalta per il biancore delle rocce segno di lavori recenti.
La fotografia immortala le nuove campane pronte per la cerimonia dei benedizione all'interno della chiesa di San Vigilio e Valenti di Vezzano. Sono sorrette dalle tipiche arche con rami verdi ed ai lati sono esposte sei bandiere del Regno d'Italia con la croce sabauda.
La stampa misura 14x9 cm.
La fotografia inquadra il centro storico di Vezzano.
In primo piano via Ronch, circondata da alte mura, con una piccola costruzione a fianco, il porcile del caseificio sociale (smesso l'allevamento del maiale, è stato dato in uso a privati per custodire le galline e poi, negli anni '60, è stato abbattuto, ora lì c'è un piccolo slargo della strada).
Subito dietro, lungo la fiancata della grande casa in centro, in fondo a via Borgo, è visibile il canale di carico della "bót de l'òra" della fucina Morandi.
Dietro ad essa in distanza, posta su via Roma si nota la casa natale di Italo Conci.
Sullo sfondo si possono notare tracce di alcune slavine sopra la loc. Lavini di Lon, la vegetazione rada e la strada per Ciago circondata da muri.
La stampa 12x 17 cm è incollata su un cartoncino con impresso a penna la scritta Foto S. Perdomi.
Lo scatto è successivo al 1907, vista la presenza della nuova chiesa dei santi Vigilio e Valentino e precedente al 1935, data di morte del fotografo.
Gruppo di ragazzi tra gli 8 e i 14 anni di Vezzano che durante il regime fascista erano organizzati in formazioni di tipo paramilitare nell’Opera Nazionale Balilla, qui riuniti davanti alla scuola. Uno di loro regge un cartello che però risulta illeggibile. Sul retro una dedica che il piccolo Aldo scrive a suo padre: "Mio caro babbo. Ti mando la fotografia de Balilla di Vezzano, dove vedi la X sono me. Ricevi tanti baccioni dal tuo figlio. ALDO".
La datazione è approssimativa in base all'età presunta di Aldo.
La stampa misura 8,5 x 12 cm.
In questo scatto sono raffigurati tre militari, in via Dante a Vezzano, in un momento di riposo; quello centrale seduto su un sacco tiene in braccio un cane, uno degli altri indossa una mantella, tutti sorridono.
Dietro di loro un carro trainato da un cavallo trasporta merce contenuta in sacchi. Sullo sfondo emerge dalle case il campanile della chiesa dei santi Vigilio e Valentino.
La stampa misura 7,5x10 cm.
La presenza dell'asilo infantile, costruito nel 1921, ci riporta ad una datazione successiva a tale data, ma la misura della stampa 8,3x11 cm insieme alla strada stretta fa comunque ipotizzare che lo scatto risalga a poco dopo.
Possiamo notare la strada bianca (verrà allargata e asfaltata negli anni '30), i paracarri in pietra con tratto in muratura sopra via Borgo, il camion aperto ed utilizzato al trasporto di numerose persone. È un autocarro militare Fiat 15 ter prodotto dall'11 fino al '22 ma utilizzato fino al '40.
Poco dietro ad esso è ben visibile il canale di carico della "bót de l'òra" della fucina Morandi. Oltre il centro storico si vedono le strade per Ciago e verso una casa isolata sopra il paese in direzione Lon, circondate da alti muri; ancora più lontano le pendici del Gazza brulle e la chiesa di Lon.
La stessa curva fotografata dall'altro senso di marcia è qui disponibile:
Questa fotografia stereoscopica, marchiata NPG, riporta la dicitura " Gardasee. Vezzano mit Tobliner See", ma in realtà ritrae il paese di Padergnone, con il lago di Toblino ed il Monte Casale innevato.
È composta di due immagini apparentemente uguali probabilmente acquisite per mezzo di una fotocamera stereoscopica, che scattava due fotografie contemporanee utilizzando due lenti posizionate alla distanza interpupillare. La coppia di immagini costituisce l'immagine stereoscopia che, inserita in un apposito visore (stereoscopio), dà la percezione della tridimensionalità.
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Per approfondire:
Vista della piazza di Vezzano.
Sulla piazza si affacciano l'albergo croce d'oro con la sua insegna in ferro battuto, il negozio di Valentino Tonelli, la farmacia ed altri due negozi non identificabili, l'ufficio postale.
Cartolina composta da una fotografia panoramica del paese di Vezzano con sovrapposto uno scorcio della piazza. La panoramica offre una chiara visuale dell'impianto a croce del paese con le case disposte esclusivamente lungo via Roma, via Dante e via Borgo. Il particolare ci mostra la scritta bilinge italiano-tedesco sull'albergo ornato dall'insegna in ferro battuto: ALBERGO ALLA CROCE D'ORO CON GIARDINO" e "GASTHOF ZUM GOLDEREN KREUZE MIT GARTEN".
Sullo stesso lato delle immagini (recto) è scritto il testo in lingua tedesca, mentre sul verso è indicato l'indirizzo e l'affrancatura di 5 heller.
Il timbro postale riporta la data 1901, ma un'altra copia della stessa cartolina è stata spedita nel 1899, essa è pubblicata a pag. 36 (38) di
Piazza Don Amistadi, sulla destra la scuola, sulla sinistra la canonica, di fronte la chiesa con dietro la cima Garzolet.
La stampa, formato 10x14,5 cm, sul retro presenta il titolo scritto a mano, "RANZO m. 743 (Trentino)" ed il timbro del produttore con l'identificativo. La datatazione è ipotetica e basata sul confronto con altre fotografie.
In primo piano una panoramica di Ranzo e sullo sfondo la strada di collegamento con Vezzano aperta nel 1954.
La stampa, formato 10x14,5 cm, sul retro presenta il titolo scritto a mano, "RANZO m. 743 (Trentino)" ed il timbro del produttore con l'identificativo. La datatazione è ipotetica e basata sul confronto con altre fotografie.
In questo scatto di piazza don Amistadi, possiamo notare la rete elettrica aerea, la casa sulla sinistra prima dell'ampliamento e l'assenza di altri edifici nei suoi dintorni.
La stampa, formato 14,5x10 cm, sul retro presenta il titolo scritto a mano, "RANZO m. 743 (Trentino)" ed il timbro del produttore con l'identificativo. La datatazione è ipotetica e basata sul confronto con altre fotografie.
In questa fotografia si possno vedere le raffinate decorazioni eseguite nel 1925 dall’artista decoratore Alfonso Facchini di Trento, andate in gran parte perdute.
La stampa, formato 10x14,5 cm, sul retro presenta il titolo scritto a mano, "RANZO m. 743 (Trentino) Interno della Chiesa", il timbro del produttore con l'identificativo.
In primo piano la scuola di Ranzo entrata in funzione nel settembre 1951 e dismessa nel 2006. Sullo sfondo la strada di collegamento con Vezzano aperta nel 1954.
La stampa, formato 10x14,5 cm, sul retro presenta il titolo scritto a mano, "RANZO m. 743 (Trentino)" ed il timbro del produttore.
Cartolina viaggiata nel 1978 (?), affrancata con un francobollo da 120 lire. Nella foto panoramica si può notare la nuova strada di Bael, che nella progettazione iniziale avrebbe dovuto raggiungere Molveno, e sullo sfondo le dolomiti di Brenta. Sono poi presenti uno scorcio con casa rustica ed un altro con il bar Parisi dove era presente il telefono pubblico.