Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto
- Titolo
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 16 aprile 2021
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - ruota
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 16 aprile 2021
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - il marchio
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 16 aprile 2021
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - la catena
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 16 aprile 2021
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - la bocca
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 16 aprile 2021
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - il motore
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 16 aprile 2021
- Licenza d'uso
- CC BY
- Titolo
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - retro
- Autore della fotografia
- Rosetta Margoni
- Data della fotografia
- 16 aprile 2021
- Licenza d'uso
- CC BY
- Nome
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto
- it-trentino Machina dala pastura
- Descrizione
-
Originariamente la grande ruota anteriore era munita di una maniglia ("manécia") sul bordo che un uomo posto di fronte faceva ruotare con ampi movimenti circolari. La ruota, munita di due lame, tagliava il foraggio man mano che usciva dalla bocca dentata della macchina e metteva in moto gli ingranaggi di tutto il macchinario.
Un altro uomo caricava il contenitore ("cassèla") con la giusta quantità di fieno, che veniva mandato avanti dalla catena e portato alla bocca, nella quale entrava ben pressato grazie al peso appeso sotto, che poteva essere regolato in base alla quantità di fieno inserito. Se il fieno non veniva mantenuto premuto, si piegava anziché tagliarsi.
Un pedale, ora assente, collegato attraverso il perno sulla destra del macchinario alla ruota, permetteva a chi caricava di far forza ritmicamente col piede, in modo da aiutare chi era davanti a movimentare la ruota.
Talvolta la quantità di fieno che entrava era comunque eccessiva rispetto alla forza di chi tagliava e la macchina si inceppava; in questo caso sollevando l'asse sopra la "cassèla" veniva azionato un ingranaggio che faceva andare all'indietro la catena e quindi il fieno, dopodiché veniva rimandato avanti ma in uno strato più sottile.
Sulla sinistra del macchinario è stato aggiunto negli anni '50 il motore elettrico semplificando così il lavoro.
La "machina dala pastura" veniva tenuta in soffitta insieme al fieno. - Materiale
- Ferro
- Legno
- Data di creazione
- 1920
- 1940
- Provenienza
- Raccolta di Roberto Pedrotti
- Media
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - ruota
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - il marchio
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - la catena
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - la bocca
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - il motore
- Trinciaforaggi delle Fonderie Officine San Giorgio Rovereto - retro