Il 2 maggio 1945 terminò ufficialmente il secondo conflitto mondiale in Italia ed a Vezzano, il sabato successivo, venne effettuata la celebrazione solenne qui immortalata.
Essa era prevista dalla preghiera e voto fatta per ottenere l'intercessione di San Valentino da autorità ecclesiastiche, civili e popolazione del Comune di Vezzano il 14 febbraio del 1944, nella quale si legge: "...ottenute le sospirate grazie, vogliamo mostrare la nostra riconoscenza impegnandoci oggi con voto solenne a celebrare, appena cessata la guerra, una festa di ringraziamento, portando in processione la benedetta tua immagine, seguita come scorta d'onore dalle Autorità e rappresentanze di tutto il Comune."
Si vedono gli archi da festa con in cima lo stemma comunale, e la scritta "Grazie San Valentino d'averci salvati"; sulla sinistra si scorge parte della facciata della chiesa di Vezzano mentre sulla destra si vede parte dell'edificio del Bar alla Posta, sulle cui finestre sono esposte delle lenzuola bianche, come da tradizione.
Il concerto è stato effettuato in occasione della festa di commemorazione del voto di San Valentino. Si nota l'insegna del municipio e del negozio Benigni nella sua collocazione del tempo. I lavori in corso all'edificio che verrà poi occupato da quello stesso negozio potrebbero portare ad una datazione precisa della foto.
Queste foto sono state scattate alla cerimonia di commemorazione del voto di San Valentino, che dal 1945 si celebra ogni anno la prima domenica di settembre a Vezzano.
Si vede San Valentino che lascia la chiesa seguito da un grande gonfalone. La confraternita che porta il santo veste una tunica bianca con lunga cintura rossa annodata in vita e mantellina rossa. Bandierine triangolari bianche e rosse ravvivano sia la piazza centrale che piazza Perli. Un copriletto ed un coperta sono stesi ai balconi, usanza molto praticata in passato per abbellire le case in queste occasioni. Alla processione partecipano, oltre i numerosi fedeli, la banda, gli alpini e i carabinieri.
In piazza centrale si notano le insegne dell'albergo Stella d'oro e del bar accanto alla fontana monumentale, lavori in corso sull'edificio al lato opposto della piazza che potrebbero permettere una datazione più precisa delle foto, le insegne della cassa rurale e di una edicola sul lato lungo via Roma, la vecchia illuminazione pubblica, i cavi aerei della corrente con i bracci di sostegno delle linee elettriche muniti di isolatori in ceramica.
Un totale di 4 bande suonano assieme in piazza Italia, su una tribuna a 3 livelli; un folto pubblico assiste al concerto.
La seconda immagine ritrae il momento dei discorsi; si noti nello sfondo, sulla destra, la presenza di un'autoscuola, nel locale dove fino almeno al 1980 c'era una macelleria (si veda il link sottostante).
Si notino gli stendardi e le lanterne portati dalla confraternita, tradizione che continua ancora oggi a ferragosto. I tre officianti sono in preghiera di fronte a un altare con ai lati due pini, allestito per l'occasione come una tappa del percorso della processione.
Documentario realizzato in occasione del 120° anniversario dalla fondazione della Banda Sociale di Cavedine caricato in una playlist sul canale Youtube dell'associazione, scomposto nei suoi capitoli
La banda indossa la divisa invernale del 1971. Si noti la presenza dell'edicola sulla destra, con all'esterno la targa del giornale "L'Adige": oggi (2020) in quel locale è presente un barbiere.
I suonatori sono disposti in gran numero a semicerchio su una tribuna a due livelli sulla destra, attorniati dalla folla. La piazza è addobbata a festa con delle bandierine bianche. Si noti nell'angolo in alto a sinistra la collocazione della Cassa Rurale di Cavedine a quest'altezza cronologica.
La data è scritta a matita sul retro della fotografia.
A questo grande raduno bandistico, oltre alla banda di Cavedine, c'erano anche quelle di Vezzano, Terlago, Mattarello e Vigo Meano. Il pubblico è stato eccezionalmente numeroso, non solo per godere del grande concerto, ma incuriosito anche dal clamoroso evento accaduto la sera prima. Alle 22:15 qualcuno aveva fatto esplodere la trebbiatrice custodita nel cortile del Consorzio cooperativo di Cavedine provocando spavento e danni anche ai mezzi e alle case vicine.
In questo scatto la banda indossa la divisa in tessuto di loden grigio con bordature verdi ricevuta al Giubileo Hoferiano nel 1909, caratterizzata da un cappello con una lunga penna di gallo cedrone; la divisa attuale riprende questo elemento.
La data è tratta da una dedica sul retro.
Festa in piazza a Fraveggio nell'anno 1953 in occasione dell'ordinazione di don Celestino Faes: per l'occasione era presente la banda di Vezzano, poiché a Fraveggio non ce n'è mai stata una.
Da notare la vecchia fontana sulla destra, demolita nel 1960.
Il carnevale in piazza veniva organizzato dal Comitato Pro bigoi che si è evoluto poi in Associazione Pro Loco. Venivano usate le caldere del Caseificio locale. Nei giorni precedenti gli organizzatori andavano in tutte le case per raccogliere vino con cui fare il vin brulè ed offerte per comperare gli spaghetti (bìgoi) e gli ingredienti per il ragù. Tutti poi si recavano in piazza col loro piatto di casa, o un pentolino, per mangiare in compagnia gli spaghetti, festeggiare insieme il carnevale e talvolta portarne a casa un po'.