La Valle dei Laghi deve il suo nome alla presenza dei laghi: Lamar (La Mar e Santo), Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine, Lagolo, Bagatoi, Solo, ai quali si aggiungono i laghetti artificiali per la pesca sportiva di Naran e Laghestel.
Cartolina della serie "Visioni della Nuova Italia" con nastro tricolore sull'angolo superiore sinistro sormontato da una stella col ritratto di Sidney Sonnino e la scritta "S. E. Sidney Sonnino", figura di rilievo nel governo del Regno d'Italia.
È una cartolina viaggiata spedita il 23.12.1915. Dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
Fotografia acquerellata di castel Toblino con barcaiolo.
La cartolina, viaggiata, riporta la data del 1922 ma il timbro postale è del 1926. Dalla divisione in due parti del retro si deduce una datazione della stampa successiva al 1905, anno in cui questa tipologia è stata adottata in Austria.
È siglata "Uff. Rev. Stampa Milano N.6521"
Fotografia acquerellata di castel Toblino.
La cartolina è viaggiata. Risulta molto particolare l'apposizione del francobollo piegato su ambo i lati della cartolina. Il timbro postale è illeggibile ma questo francobollo da 5 centesimi è del 1906 e da questo particolare si deduce una datazione ipotetica dello scatto.
Il nome dell'autore è per la maggior parte coperto dal francobollo perciò anche qui si va per ipotesi.
Panoramica in bianco e nero su castel Toblino e la valle scattata dal monte Oliveto.
La cartolina viaggiata è stata scritta il 17 agosto del 1935 e stampata sicuramente dopo il 7,XI.1925.
I vestiti sono eleganti sia per le signore che per il rematore. Ci sono anche mazzi di fiori, probabilmente si tratta di una gita "fuori porta" in occasione di una festa.
Si riconosce Agnese Bridarolli, moglie di Giulio Dallapè. Le signore sono amiche della famiglia Dallapè, probabilmente appartenenti alla famiglia De Varda o De Vilos.
Lo scatto risale agli anni '30 quando i fratelli Dallapè iniziarono a dilettarsi come fotografi.
Questa fotografia ritrae una giovane ragazza, Alda Coser, in posa davanti all'affascinante Castel Toblino, ora lungo la sponda è presente la famosa passerella che costeggia l'omonimo lago.
Flora racconta momenti positivi vissuti a Fraveggio dopo la distruzione della sua casa a Trento il 2 settembre 1943.
Cesarino Bassetti, insegnante di musica di Flora, appare in foto mentre suona la chitarra.
Le foto del rifugio di cui ci racconta Flora sono attuali: la vista sul lago e la valle è ora interrotta dalla vegetazione.
Residenza estiva della famiglia Pedrotti: in inverno vivevano invece in paese a Cavedine, più precisamente a Musté.
La località si chiama così per via delle "fontane" sulle pendici del monte, visibili nelle risorse correlate a questo contenuto.
La famiglia progettava di ampliare la casa con un'altra camera, una cantina ("càneva") e un garage, ma si pose di mezzo l'avvento della prima guerra mondiale, che chiamò alle armi gli uomini di casa, impedendone quindi la costruzione. Un tempo infatti non si avevano i soldi per pagare degli operai edili, e le case venivano costruite dai capifamiglia con l'aiuto di amici e parenti.
Nello spazio risultante sono stati piantati due pruni ("brugnère"), a testimonianza dell'attività di sostentamento della famiglia, ovvero la vendita delle prugne ("brugne").
L'interno attualmente si compone di una cucina e una camera, poi attraverso una scala a pioli si sale al "solèr", ovvero dove si metteva il fieno. Prima della ristrutturazione del primo piano lì venivano ospitati i bachi da seta ("cavaléri"), che prendevano in aprile a Lasino. Il periodo del loro allevamento era molto intenso perchè gli uomini andavano a prendere le foglie di gelso ("morèr") e le donne e i bambini le tagliuzzavano due/tre volte al giorno per darle loro in pasto. Quando i bozzoli erano pronti li portavano a Cavedine. Al piano terra si trova invece il focolare ("fógolàr") e la "stala" per le bestie (2 buoi e 2 capre), con la mangiatoia ("magnadóra").
I tetti sono stati rifatti verso il 2010.
Da notare la rudimentale serratura.
Le sorelle Lidia, Leopoldina e Gina Tasin in posa per uno scatto durante un bagno nel Lago di Santa Massenza. Da notare la trasparenza dell'acqua.
Lo scatto ben raffigura il lago prima della costruzione della
Gruppo di persone fanno il bagno nel lago di Santa Massenza. La signora Flora, nel riguardare questo scatto, ricorda l'allegra musica di sottofondo che veniva dall'albergo Conti e le spensierate nuotate che facevano più quelli provenienti dalla città che non quelli dei dintorni. Lei, trasferita da Fraveggio a Trento in tenera età, aveva potuto frequentare con le sue sorelle la piscina comunale di Via Madruzzo, denominata "Cock"e così, quando tornava a Fraveggio per le feste, le vacanze, o come profuga dopo il bombardamento di Trento, poteva farsi una passeggiata fino a Santa Massenza e nuotare in compagnia.
In genere quelli che vivevano sul lago sapevano nuotare ma quelli dei dintorni si accontentavano dei giri in barca o di stare in compagnia a riva a cantare e suonare.
Lo scatto ben raffigura il lago prima della costruzione della
Foto panoramica con Fraveggio e Santa Massenza. Si può notare la strada che collega le due frazioni circondata da muri.
Sul lago di Santa Massenza si vedono i primi depositi di materiale di scavo che porteranno ad una riduzione della superficie del 10%.
La cartolina non è stata spedita.
La collocazione in mappa è approssimativa rispetto allo scatto.
Una barca a vela sfila davanti all'albergo Conti sul lago di Santa Massenza prima della costruzione della centrale. Questa parte di lago verrà poi riempita col materiale di scavo delle gallerie realizzate a servizio della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza.
Questa cartolina è stata spedita nel 1936.
Coppia fotografata da Ermenegildo Garbari sul ponte della stretta di Padergnone, fra il 1940 e il 1945: Ermenegildo girava con la sua macchina fotografica nei giorni di festa per vedere se qualcuno voleva farsi scattare una fotografia, per poter guadagnare qualcosa in più, ed è quello che probabilmente è capitato con questa coppia.
Il ponte è ancora quello vecchio, e sullo sfondo si vede il canneto dalla parte del Lago di Toblino, con il pendio dietro che sale verso Calavino.
Cartolina non viaggiata. La descrizione su retro recita: "Terlago m 457 (Trentino) - Panorama con il lago".
In questa cartolina panoramica di Terlago si notano in primo piano lungo le rive del lago le cabine per i bagnanti qui presenti fin dal ventennio fascista.
Cartolina non viaggiata.
Interessante vista di Santa Massenza durante i lavori di costruzione della centrale idroelettrica: si nota l'interramento di una parte del lago ma non ancora la presenza degli impianti esterni.
Visuale delle rive intonse del lago a fianco della strada che porta ai "Due Laghi" come si presentava fino al 1947, quando sono iniziati i lavori alla centrale idroelettrica di Santa Massenza.
I tavolini in primo piano ci fanno pensare che al momento dello scatto il palazzo vescovile sia stato albergo (dal 1905).
L'olivo è nel suo ambiente naturale.
Il titolo della risorsa è tratto dalla descrizione sul verso della cartolina non viaggiata.
In primo piano un olivo; sullo sfondo Castel Madruzzo.
In riva al lago si nota una zona che sembra coperta da materiali di scavo delle gallerie per la costruenda centrale, non presente prima:
Il palazzo vescovile nel 1905 venne venduto a privati e trasformato in albergo, fece di Santa Massenza la "Piccola Nizza de Trent" attirando molti turisti da tutto il Tirolo.
Nel 1947 iniziarono a riempire la parte settentrionale del lago coi materiali di scavo provenienti dalle gallerie per la costruzione della centrale idroelettrica, allontanando così il palazzo dal lago.
La foto pubblicitaria dell'albergo risale quindi a questo arco temporale, come si vede era collegato con una scala alla darsena.
Il titolo della risorsa è tratto dalla descrizione sul verso della cartolina, comunque in lontananza è visibile anche l'abitato di Pietramurata.
Il timbro postale riporta la data 4.10.56 ma la foto è stata presumibilmente scattata tra il 1947 e il 1951, periodo in cui il 10% del lago è stato riempito col materiale di risulta delle gallerie funzionali alla costruenda Centrale Idroelettrica di Santa Massenza; sull’ampia spianata sono stati poi innalzati gli impianti esterni.