La Malga Gazza è situata nel comune di Vallelaghi, a 1550 mslm, nel cc di Margone ed è di proprietà comunale.
Viene chiamata anche malga di Ranzo poiché costruita in sostituzione dell'omonima malga posta pochi metri più in basso. È costituita di due edifici disitinti, la stalla e la "casèra".
Come quella vecchia, la malga di Gazza, è stata gestita fin dall'inizio dagli allevatori di Ranzo, finquando, nel 1977, per far fronte ai necessari lavori di ristrutturazione avvalendosi di finanziamenti provinciali, la sua gestione è passata alla Federazione degli Allevatori Trentini.
Nel 2021 sono iniziati i lavori di ristrutturazione per l'utilizzo a scopo agrituristico ed ospita soprattutto pecore.
---
Bibliografia:
La Malga di Ranzo è situata nel comune di Vallelaghi, a 1500 mslm, nel cc di Ranzo ed è di proprietà comunale.
Non sappiamo se sia di questa malga che parla la carta di regola di Ranzo del 1775, né quando essa sia stata costruita.
Completamente abbandonata è stata sostituita da una nuova struttura realizzata poco sopra.
Nel 1997 è stata recuperata grazie alla collaborazione tra la locale Associazione Cacciatori ed il Comune. È stato restaurato l'avvolto e vi è stato ricostruito sopra un piano ad uso di servizio con anche un spazio coperto a disposizione di eventuali viandanti colti dal maltempo.
Viene utilizzata in principalmodo dai memebri del'associazione che con opera di volontariato hanno eseguito i lavori.
Accanto alla malga c'è un’ampia pozza d’acqua chiamata "Le Pozade" che però talvolta si asciuga; in primavera vi si trovano numerose catene di uova di rospo e di conseguenza poi i girini.
Seguendo il sentiero che parte poco sotto il parcheggio e taglia la costa, si trovano due manufatti in pietra che convogliano l’acqua sorgiva (0,1 l/s) in un invaso circolare di terra ricco di flora acquatica.
---
Bibliografia:
Da questo fascicolo sono stati estrapolati questi tre documenti che raccontano la difficoltà per i malghesi di Ranzo di affrontare le spese a loro carico per la sopraggiunta grave crisi del mercato agricolo e la loro operosità nel cercare di far fronte con la loro mano d'opera alle carenze finanziarie.
Alla fine, "Atteso che la frazione di Ranzo è situata in alta montagna, priva di comunicazioni e di possibilità di vita; abitata da popolazione poverissima e prolifica, con casi di assoluta miseria, e con la necessità di un aiuto da parte del Comune e degli Enti Pubblici", il comune delibera di "ridurre il canone d'affitto della Malga di Ranzo (Bael e Gazza) per gli anni 1933 e 1934".
Questo documento attesta la presenza di tre malghe nel comune di Vezzano: quelle di Bael e Monte Gazza monticate e quella di Ciago non monticata nel 1951.
Risale al 1805 la nascita del Comune politico ed amministrativo moderno, quando l’Impero Austriaco abolì e proibì le “Regole” con le quali le comunità si amministravano.
Nel 1810 col passaggio all'Italia nacquero i municipi: il Municipio di Terlago era formato dai Comuni di Terlago, Pedigaza, Cadine, Sopramonte, Vigolo Baselga ed aveva 2.795 abitanti
Nel 1814 ritorniamo con l'Austria e nel 1819 fu approvato il nuovo “Regolamento delle Comuni...” il quale prescriveva che esse dovevano essere ristabilite come lo erano state sotto il governo austriaco fino al 1805; i municipi sparirono e tutti quelli sopracitati tornarono comuni autonomi; si sciolse pure Pedigaza e si costituirono i Comuni di Covelo, Ciago, Lon, Fraveggio con Santa Massenza.
Nel 1928 al comune di Terlago vennero aggregati i comuni di Covelo, Baselga e Vigolo Baselga.
Nel 1947 Baselga e Vigolo Baselga furono ricostituiti in comuni autonomi ed entrarono poi a far parte del Comune di Trento nel 1968.
Il 1° gennaio 2016 il comune di Terlago è stato infine soppresso per costituire, mediante fusione con i comuni di Padergnone e Vezzano, il nuovo comune di Vallelaghi.
Risale al 1805 la nascita del Comune politico ed amministrativo moderno, quando l’Impero Austriaco abolì e proibì le “Regole” con le quali le comunità si amministravano.
Nel 1810 col passaggio all'Italia nacquero i municipi: il Municipio di Calavino era formato dai Comuni di Calavino, Padergnone, Lasino, Cavedine ed aveva 2.733 abitanti.
Nel 1814 ritorniamo con l'Austria e nel 1819 fu approvato il nuovo “Regolamento delle Comuni...” il quale prescriveva che esse dovevano essere ristabilite come lo erano state sotto il governo austriaco fino al 1805; i municipi sparirono e tutti quelli sopracitati tornarono comuni autonomi.
Nel 1928 il Comune di Padergnone venne aggregato al comune di Vezzano, insieme ai comuni di Ciago, Fraveggio con Santa Massenza, Lon, Margone e Ranzo.
Nel 1954 Padergnone si staccò dal comune di Vezzano ottenendo l'autonomia amministrativa.
Il 1° gennaio 2016 il comune di Padergnone è stato soppresso per costituire, mediante fusione con i comuni di Vezzano e Terlago, il nuovo comune di Vallelaghi.
Risale al 1805 la nascita del Comune politico ed amministrativo moderno, quando l’Impero Austriaco abolì e proibì le “Regole” con le quali le comunità si amministravano.
Nel 1810 col passaggio all'Italia nacquero i municipi: il Municipio di Terlago era formato dai Comuni di Terlago, Pedigaza, Cadine, Sopramonte, Vigolo Baselga ed aveva 2.795 abitanti; il Municipio di Vezzano era formato dai Comuni di Vezzano, Baselga, Margone e Ranzo ed aveva 995 abitanti; il Municipio di Calavino era formato dai Comuni di Calavino, Padergnone, Lasino, Cavedine ed aveva 2.733 abitanti.
Nel 1814 ritorniamo con l'Austria e nel 1819 fu approvato il nuovo “Regolamento delle Comuni...” il quale prescriveva che esse dovevano essere ristabilite come lo erano state sotto il governo austriaco fino al 1805; i municipi sparirono e tutti quelli sopracitati tornarono comuni autonomi; si sciolse pure Pedigaza e si costituirono i Comuni di Covelo, Ciago, Lon, Fraveggio con Santa Massenza.
Nel 1928 al comune di Vezzano vennero aggregati i comuni di Ciago, Fraveggio con Santa Massenza, Lon, Margone, Padergnone, Ranzo e Vezzano.
Nel 1954 Padergnone si staccò dal comune di Vezzano ottenendo l'autonomia amministrativa.
Il 1° gennaio 2016 il comune di Vezzano è poi stato soppresso per costituire, mediante fusione con i comuni di Padergnone e Terlago, il nuovo comune di Vallelaghi.
mettere "'n sbògia", vuol dire mettere in seno (un fazzoletto, del denaro...); capita frequente che un muro a secco "el fa 'na sbògia" o "sbògia fòra" quando sta per cedere e sporge
quando "lingéra" lo si dice di un giovane o di un adulto assume il significato di teppista, ma riferito ad un bambino assume bonariamente il significato di monello
"petìz" o "pìtima" è chi è particolarente difficile da accontentare perché osserva all'eccesso i particolari, è pignolo e selettivo, talvolta raffinato, una persona può essere "petìza" nel mangiare, o nell'abbigliamento, o nella pulizia della casa, o nell'uso delle parole, o....; si dice anche che "cerca 'l pel 'n del of".
"'na slìpia" è chi è selettivo nel cibo, è usato al femminile anche per i maschi, a meno che non si usi l'accrescitivo "slipióna" "slipión", si dice anche che "de zento erbe ne magna una".
Quando poi uno è molto arrabbiato si dice: "rabiós come 'n bis", "rabiós come 'na bestia".
La e iniziale di "enzispà" è spesso elisa e sostituita perciò nella scrittura dall'apostrofo: 'nzispà.