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I Romani e l'acqua--- Soluzione testi bucati (Cloze Test) - indovinelli in rima: I Romani andavano a prendere l'acqua alla fonte romana per irrigare i campi eper abbeverare gli animali. La fonte romana si trova a Cavedine. Se tu l'acqua vuoi trovar alla fonte romana devi andar! Se all'acqua vuoi arrivar, le scale devi far! L'arco a volta della fonte fa sostegno come un ponte! Soluzione cruciverba: 1. aqua - 2. incassata - 3. Cavedine - 4. fonte romana - 5. acquedotto - 6. vicus - 7. sentieri - 8. terme - 9. domus - 10. toponimi - 11. situla
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La presenza dell’acqua negli anni ‘50 in Valle dei LaghiNell'ambito del progetto "Si.Val - Educazione all'aperto" promosso dall'ass. culturale Ecomuseo Valle dei Laghi sono stati coinvolti due gruppi costituiti da 11 alunni delle classi terze della SSPG di Vezzano frequentanti il II trimestre di attività opzionali (a.s. 2023-24). Lo svolgimento del progetto è stato articolato in attività laboratoriali, di ricerca e sul territorio, volte alla produzione di materiale informativo, con la presenza e il supporto del naturalista Alessandro Marsilli e della curatrice dell'Archivio della Memoria della Valle dei Laghi Rosetta Margoni. Per la realizzazione del progetto gli alunni hanno intervistato nonni e conoscenti residenti in valle, hanno raccolto diverse informazioni e le hanno trascritte e riportate a lezione; a supporto delle loro ricerche hanno consultato l'archivio della Memoria della Valle dei Laghi e alcuni testi e hanno potuto visionare e manipolare alcuni utensili di uso quotidiano d'un tempo. Successivamente gli alunni hanno lavorato in gruppo alla rielaborazione delle informazioni raccolte e alla stesura delle "pillole di memoria" con l'aiuto della docente. In particolare nella scheda "La presenza dell'acqua negli anni '50 in Valle dei Laghi" gli alunni hanno descritto i diversi utilizzi e le numerose forme d'acqua presenti in valle negli anni '50; hanno inoltre selezionato alcune delle fotografie proposte nel testo.
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Caratteristiche e varietà delle coltivazioni negli anni ‘50 in Valle dei LaghiNell'ambito del progetto "Si.Val - Educazione all'aperto" promosso dall'ass. culturale Ecomuseo Valle dei Laghi sono stati coinvolti due gruppi costituiti da 11 alunni delle classi terze della SSPG di Vezzano frequentanti il II trimestre di attività opzionali (a.s. 2023-24). Lo svolgimento del progetto è stato articolato in attività laboratoriali, di ricerca e sul territorio, volte alla produzione di materiale informativo, con la presenza e il supporto del naturalista Alessandro Marsilli e della curatrice dell'Archivio della Memoria della Valle dei Laghi Rosetta Margoni. Per la realizzazione del progetto gli alunni hanno intervistato nonni e conoscenti residenti in valle, hanno raccolto diverse informazioni e le hanno trascritte e riportate a lezione; a supporto delle loro ricerche hanno consultato l'archivio della Memoria della Valle dei Laghi e alcuni testi e hanno potuto visionare e manipolare alcuni utensili di uso quotidiano d'un tempo. Successivamente gli alunni hanno lavorato in gruppo alla rielaborazione delle informazioni raccolte e alla stesura delle "pillole di memoria" con l'aiuto della docente. In particolare nella scheda "Caratteristiche e varietà delle coltivazioni negli anni '50 in Valle dei Laghi" gli alunni hanno riassunto le principali colture presenti nella valle negli anni '50 e le comuni pratiche agricole; hanno inoltre selezionato alcune delle fotografie proposte nel testo.
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Il bosco e la selvaggina negli anni ‘50 in Valle dei LaghiNell'ambito del progetto "Si.Val - Educazione all'aperto" promosso dall'ass. culturale Ecomuseo Valle dei Laghi sono stati coinvolti due gruppi costituiti da 11 alunni delle classi terze della SSPG di Vezzano frequentanti il II trimestre di attività opzionali (a.s. 2023-24). Lo svolgimento del progetto è stato articolato in attività laboratoriali, di ricerca e sul territorio, volte alla produzione di materiale informativo, con la presenza e il supporto del naturalista Alessandro Marsilli e della curatrice dell'Archivio della Memoria della Valle dei Laghi Rosetta Margoni. Per la realizzazione del progetto gli alunni hanno intervistato nonni e conoscenti residenti in valle, hanno raccolto diverse informazioni e le hanno trascritte e riportate a lezione; a supporto delle loro ricerche hanno consultato l'archivio della Memoria della Valle dei Laghi e alcuni testi e hanno potuto visionare e manipolare alcuni utensili di uso quotidiano d'un tempo. Successivamente gli alunni hanno lavorato in gruppo alla rielaborazione delle informazioni raccolte e alla stesura delle "pillole di memoria" con l'aiuto della docente. In particolare nella scheda "Il bosco e la selvaggina negli anni '50 in Valle dei Laghi" gli alunni hanno riportato le caratteristiche, la frequentazione e l'utilizzo del bosco, in termini di vegetazione e fauna, in valle negli anni '50; hanno inoltre selezionato alcune delle fotografie proposte nel testo.
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Pascoli e animali negli anni ‘50 in Valle dei LaghiNell'ambito del progetto "Si.Val - Educazione all'aperto" promosso dall'ass. culturale Ecomuseo Valle dei Laghi sono stati coinvolti due gruppi costituiti da 11 alunni delle classi terze della SSPG di Vezzano frequentanti il II trimestre di attività opzionali (a.s. 2023-24). Lo svolgimento del progetto è stato articolato in attività laboratoriali, di ricerca e sul territorio, volte alla produzione di materiale informativo, con la presenza e il supporto del naturalista Alessandro Marsilli e della curatrice dell'Archivio della Memoria della Valle dei Laghi Rosetta Margoni. Per la realizzazione del progetto gli alunni hanno intervistato nonni e conoscenti residenti in valle, hanno raccolto diverse informazioni e le hanno trascritte e riportate a lezione; a supporto delle loro ricerche hanno consultato l'archivio della Memoria della Valle dei Laghi e alcuni testi e hanno potuto visionare e manipolare alcuni utensili di uso quotidiano d'un tempo. Successivamente gli alunni hanno lavorato in gruppo alla rielaborazione delle informazioni raccolte e alla stesura delle "pillole di memoria" con l'aiuto della docente. In particolare nella scheda "Pascoli e animali negli anni '50 in Valle dei Laghi" gli alunni hanno riassunto gli aspetti salienti delle pratiche del pascolo e della fienagione e l'uso del bestiame in valle negli anni '50; hanno inoltre selezionato alcune delle fotografie proposte nel testo.
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Scuola Secondaria di Primo Grado "Stefano Bellesini" di VezzanoA Vezzano la scuola media ha preso il via come succursale delle Segantini di Trento con tre classi prime nel 1963/64, due ospitate presso l’asilo e una presso la scuola elementare; l’anno successivo è diventata succursale di Mattarello, le classi sono aumentate e sono state ospitate in casa Morandi; per due anni è diventata sede staccata di Aldeno, fintanto che non è stato disponibile il nuovo edificio utilizzato dal 1967 con 6 classi. Lo stesso anno la scuola, intitolata a Stefano Bellesini, è diventata autonoma. L’edificio è stato poi ampliato più volte per adeguarlo alle mutate esigenze. Nel 1963/64 ha preso il via la scuola media di Vezzano come sede staccata delle scuole medie "Giovanni Segantini" di Trento, aveva tre classi prime, due ospitate presso l’asilo e una presso la scuola elementare. Nel 1964/65 diventa succusale dalla scuola media "Savino Pedrolli" di Gardolo, le classi sono aumentate e sono state ospitate in casa Morandi. Nel 1965/66 diventa succusale dalla scuola media di Aldeno. Nel 1967/68 diventa autonoma, entra nel nuovo edificio scolastico e viene intitolata a Stefano Bellesini. Nel 1997/98 alla scuola media di Vezzano viene aggregata, come succursale, la scuola media di Cavedine. Nel 2000/01 si stacca da Cavedine e va a far parte del neonato Istituto Comprensivo di Vezzano di cui fanno parte anche i plessi di scuola primaria di Terlago, Vezzano, Ranzo e Sarche. Nel 2006/07 entra a far parte dell'Istituto Comprensivo Valle dei Laghi, con sede a Vezzano, sorto dalla fusione dell'I. C. Cavedine e I. C. Vezzano. Nel 2016/17 si inaugura il nuovo polo scolastico di Vezzano che vede confluire nella stessa struttura scuola primaria e secondaria accanto a palestra e uffici del neonato Istituto Comprensivo Valle dei Laghi - Dro. --- Fonti:
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I paesi e le vie di comunicazione negli anni ‘50 in Valle dei LaghiNell'ambito del progetto "Si.Val - Educazione all'aperto" promosso dall'ass. culturale Ecomuseo Valle dei Laghi sono stati coinvolti due gruppi costituiti da 11 alunni delle classi terze della SSPG di Vezzano frequentanti il II trimestre di attività opzionali (a.s. 2023-24). Lo svolgimento del progetto è stato articolato in attività laboratoriali, di ricerca e sul territorio, volte alla produzione di materiale informativo, con la presenza e il supporto del naturalista Alessandro Marsilli e della curatrice dell'Archivio della Memoria della Valle dei Laghi Rosetta Margoni. Per la realizzazione del progetto gli alunni hanno intervistato nonni e conoscenti residenti in valle, hanno raccolto diverse informazioni e le hanno trascritte e riportate a lezione; a supporto delle loro ricerche hanno consultato l'archivio della Memoria della Valle dei Laghi e alcuni testi; hanno inoltre potuto visionare e manipolare alcuni utensili di uso quotidiano d'un tempo. Successivamente gli alunni hanno lavorato in gruppo alla rielaborazione delle informazioni raccolte e alla stesura delle "pillole di memoria" con l'aiuto della docente. In particolare nella scheda "I paesi e le vie di comunicazione negli anni '50 in Valle dei Laghi" gli alunni hanno sintetizzato le caratteristiche e le modalità di percorrenza delle vie di comunicazione della valle negli anni '50 e l'aspetto tipico dei paesi; hanno inoltre selezionato alcune delle fotografie proposte nel testo.
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Scuola Primaria di CalavinoCosì racconta la sua storia Mariano Bosetti in occasione del centenario della costruzione dell'edificio: "Il centenario (1914-2014) della costruzione dell’edificio scolastico di Calavino, offre l’opportunità di ricostruire la storia dell’istituzione dalle sue origini, ossia dalla seconda metà del ‘700, quando l’insegnamento era affidato ai cappellani della parrocchia, pagati dal comune con il ricavato dell’affitto di alcuni campi («campo della scuola in Vallasiato e legato per il maestro della scuola», che fruttava circa 200 troni d’affitto). La scuola era gratuita, l’unico onere a carico delle famiglie era l’obbligo di fornire la legna per riscaldare il locale della canonica in cui erano impartite le lezioni. Con il passaggio alla monarchia austriaca l’istruzione elementare si consolidò, divenne strutturale e più completa (obbligatorietà e suddivisione in classi per età e sesso) con la responsabilità diretta del comune, che doveva provvedere sia ai locali che al reclutamento dei maestri. Nel 1909, stante la situazione di notevole degrado dei locali scolastici ricavati in un vecchio immobile comunale e la minaccia da parte dell’I.R. Consiglio Scolastico Distrettuale di far chiudere la scuola, privando la comunità di un servizio «così vitale, qual è l’affare dell’istruzione ed educazione della gioventù» (lettera delle autorità scolastiche), il comune si affrettò a far predisporre dapprima un progetto di ristrutturazione del vecchio caseggiato e poi, scartata tale ipotesi, il disegno di una nuova costruzione su un terreno parrocchiale con affaccio sul piazzale della chiesa. Venne inoltrata domanda di contributo alla giunta provinciale di Innsbruck, che rispose attingendo alla risorse del Fondo Pellagra (fondo governativo che intendeva promuovere iniziative di prevenzione contro il cosiddetto “mal della miseria”, la pellagra, partendo dall’educazione scolastica). Non tutti erano d’accordo sul progetto e un buon numero di censiti, per motivi legati all’ubicazione disagevole e ai costi presunti, sottoscrisse una petizione per riportare la scuola all’interno del paese, ristrutturando l’edificio comunale “Danieli”. Dopo molte discussioni si decise di proseguire con il nuovo disegno ed all’inizio del 1913 si appaltarono i lavori, che vennero ultimati a metà dell’anno successivo. Era però scoppiata la guerra e la nuova scuola venne requisita e utilizzata come ospedale militare. Ristabilita la pace e conclusi i lavori per sistemare l’edificio danneggiato, finalmente iniziò la lunga storia della scuola elementare di Calavino. Nel corso degli anni è stata rimodernata più volte per adeguare gli impianti fino al 1995, allorché fu portata a termine dall’amministrazione comunale la completa ristrutturazione, che, distribuendo gli spazi secondo le nuove esigenze didattico - funzionali (comprese cucina e mensa, prima organizzata in proprio con la disponibilità di alcuni obiettori), mantenne nella struttura la tipica impostazione architettonica austro-ungarica."
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Cruciverba di ArcheovallelaghiusQuali sono le attività dell’archeologo e quali reperti troviamo nel nostro paese
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Cruciverba sulla geologia della Valle dei LaghiAll'interno del progetto "Si.VAL - educazione all'aperto", al termine dell'attività con la geologa e della successiva rielaborazione collettiva, gli alunni della classe quarta di Vezzano hanno scritto le definizioni di alcuni termini geologici prestabiliti, ideando questo cruciverba. I contenuti relativi sono presentati nella relazione qui sotto collegata. Per il controllo finale queste sono le soluzioni: 1. glaciale, 2. giurassico, 3. inghiottitoio, 4. porfido, 5. ghiacciaio, 6. carbonati, 7. dolomite, 8. placche, 9. carsismo, 10. lagune.
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Aula all'aperto di archeologiaL’aula all’aperto di archeologia è stata realizzata all’interno del progetto SI.VAL (acronimo di Sazio Immersivo Valle dei Laghi) - educazione all’aperto, insieme all’aula di geologia ed a quella di natura, nell'anno scolastico 2023/24, grazie alla collaborazione di Ecomuseo della Valle dei Laghi, Istituto comprensivo della Valle dei Laghi, Soprintendenza per i beni e le attività culturali della P.A.T, Comunità della Valle dei Laghi, Comune di Cavedine, con finanziamento Caritro. La classe terza della Scuola Primaria di Calavino, la classe quarta della Scuola Primaria di Cavedine, un gruppo opzionale della Scuola Secondaria di Primo Grado di Cavedine e le esperte Archeologhe della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della P.A.T, Luisa Moser, Mariaraffaella Caviglioli, Mirta Franzoi, sono i protagonisti che hanno progettato e realizzato i contenuti dell’aula, selezionato quelli da porre sui pannelli e condiviso altro materiale nell’aula virtuale ospitata dall’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi, collegata all’aula fisica tramite qr-code. Le Archeologhe hanno coinvolto gli alunni nell’apprendere gli aspetti principali del metodo dell’indagine archeologica per poi utilizzarlo in modo autonomo nella ricerca di informazioni relative alle principali scoperte archeologiche realizzate sul loro territorio, diventando protagonisti nella ricerca. Nei pannelli troverete in che cosa consiste il lavoro dell’archeologo, dallo scavo, allo studio e all’interpretazione finale dei dati, siano essi reperti o strutture. I bambini hanno proposto delle interviste ai nonni per conoscere i ritrovamenti e le tracce del passato sul territorio. Infine hanno rielaborato le informazioni raccolte attraverso la proposta di giochi e quiz. A questo seguono i dati relativi alla presenza dei Romani sul territorio, partendo dai toponimi che possono costituire un importante indizio, per poi soffermarsi sulle tracce di abitazioni e sul ruolo della valle come importante via di comunicazione tra l’area gardesana e la valle dell’Adige dove dominava la città di Tridentum. Attraverso attività strutturate in aula e lungo il percorso archeologico di Cavedine, gli studenti hanno imparato a riconoscere gli elementi distintivi del paesaggio che li circonda, leggendo le tracce e i segni lasciati dall’azione delle comunità umane, dalla natura e dal tempo e provando a immaginare possibili paesaggi futuri. Hanno poi proposto il geocaching come modalità alternativa per osservare con attenzione il paesaggio attraverso la ricerca di alcuni punti di interesse archeologico. I pannelli propongono inoltre un collegamento anche alle altre aule così da presentare il paesaggio e l’ambiente della Valle dei Laghi dai punti di vista geologico, archeologico e naturalistico e invitano alla riflessione sul futuro che vorremmo. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’accessibilità attraverso l’uso della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) ed una breve presentazione è stata fatta anche in lingua inglese. Accanto ai pannelli, delle sedute con tronchi naturali ed un bug hotel completano l’arredamento dell’aula. Essa può essere utilizzata dalle scuole per la didattica outdoor, che vede nell’ambiente naturale un contesto di apprendimento privilegiato, ed anche da famiglie e viaggiatori, come punto di arrivo o di partenza per esplorare il territorio circostante. Nell'aula virtuale collegata trovano spazio gli stessi contenuti dell'aula fisica ed altri riguardanti la Valle dei Laghi su questa tematica:
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Aula all'aperto di naturaL’aula all’aperto di archeologia è stata realizzata all’interno del progetto SI.VAL (acronimo di Sazio Immersivo Valle dei Laghi) - educazione all’aperto, insieme all’aula di geologia ed a quella di natura, nell'anno scolastico 2023/24, grazie alla collaborazione di Ecomuseo della Valle dei Laghi, Istituto comprensivo della Valle dei Laghi, Comunità della Valle dei Laghi, Comune di Madruzzo, Bacino Imbrifero Montano Sarca Mincio Garda, con finanziamento Caritro. Le classi seconda, terza, quarta e quinta della Scuola Primaria di Sarche, due gruppi opzionali della Scuola Secondaria di primo grado di Vezzano, l’esperto naturalista Dott. Alessandro Marsilli, sono i protagonisti che hanno progettato e realizzato i contenuti dell’aula, selezionato quelli da porre sui pannelli e condiviso altro materiale nell’aula virtuale ospitata dall’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi, collegata all’aula fisica tramite qr-code. Durante gli incontri sono stati individuati alcuni tematismi in ambito naturalistico, ambientale e paesaggistico come il viaggio della Sarca, gli animali della Valle dei Laghi, le modificazioni e l’interpretazione del paesaggio. Interventi in classe ed uscite sul territorio hanno dato l’opportunità ai ragazzi di conoscere ed approfondire la loro conoscenza della Valle e di realizzare il materiale ora a disposizione di tutti. La storia di Merlino vi racconterà il viaggio della Sarca. Tre ambienti, il fiume, la campagna e le pendici rocciose e boscate vi faranno conoscere alcuni degli animali presenti. Infine alcune “pillole di memoria” vi ricondurranno a pensieri e storie di vita antiche, ma anche a ciò che desiderano i giovani per il futuro della Valle dei Laghi. I pannelli propongono inoltre un collegamento anche alle altre aule così da presentare il paesaggio e l’ambiente della Valle dei Laghi dai punti di vista geologico, archeologico e naturalistico e invitano alla riflessione sul futuro che vorremmo. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’accessibilità attraverso l’uso della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) ed una breve presentazione è stata fatta anche in lingua inglese. Accanto ai pannelli, delle sedute con tronchi naturali ed un bug hotel completano l’arredamento dell’aula. Essa può essere utilizzata dalle scuole per la didattica outdoor, che vede nell’ambiente naturale un contesto di apprendimento privilegiato, ed anche da famiglie e viaggiatori, come punto di arrivo o di partenza per esplorare il territorio circostante. Nell'aula virtuale collegata trovano spazio gli stessi contenuti dell'aula fisica ed altri riguardanti la Valle dei Laghi su questa tematica:
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Aula all'aperto di geologiaL’aula all’aperto di geologia è stata realizzata all’interno del progetto SI.VAL (acronimo di Sazio Immersivo Valle dei Laghi) - educazione all’aperto, insieme all’aula di archeologia ed a quella di natura, nell'anno scolastico 2023/24, grazie alla collaborazione di Ecomuseo della Valle dei Laghi, Istituto comprensivo della Valle dei Laghi, Comunità della Valle dei Laghi, Comune di Vallelaghi, con finanziamento Caritro. Le classi seconda e terza della Scuola Primaria di Terlago, la classe quarta della Scuola Primaria di Vezzano, un gruppo opzionale delle classi terze della Scuola Secondaria di primo grado di Vezzano, l’esperta geologa Angela Castagna sono i protagonisti che hanno progettato e realizzato i contenuti dell’aula, selezionato quelli da porre sui pannelli e condiviso altro materiale nell’aula virtuale ospitata dall’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi, collegata all’aula fisica tramite qr-code. Con dei percorsi di presentazione creati ad-hoc per ogni età, agli studenti è stata introdotta la geologia del Trentino e in particolare della Valle dei Laghi e la formazione dei pozzi glaciali. Questo ha dato modo a tutti i ragazzi coinvolti di poter ampliare ed approfondire le loro conoscenze di Scienze della Terra e soprattutto della geologia della Valle in cui vivono. Sui pannelli ci sono informazioni che partono dalla geologia del Trentino e dei punti di interesse geologico del Trentino in generale e della Valle dei Laghi in particolare ed infine informazioni sui pozzi glaciali ed Antonio Stoppani. Alla fine di ogni colonna c’è un simpatico gioco pensato dai ragazzi. I pannelli propongono inoltre un collegamento anche alle altre aule così da presentare il paesaggio e l’ambiente della Valle dei Laghi dai punti di vista geologico, archeologico e naturalistico e invitano alla riflessione sul futuro che vorremmo. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’accessibilità attraverso l’uso della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) ed una breve presentazione è stata fatta anche in lingua inglese. Accanto ai pannelli, delle sedute con tronchi naturali ed un bug hotel completano l’arredamento dell’aula. Molto interessante è anche la raccolta di minerali catalogati e messi a disposizione dal Muse nell'aula didattica del vicino Casino di Bersaglio degli Schützen. Essa può essere utilizzata dalle scuole per la didattica outdoor, che vede nell’ambiente naturale un contesto di apprendimento privilegiato, ed anche da famiglie e viaggiatori, come punto di arrivo o di partenza per esplorare il territorio circostante. Nell'aula virtuale collegata trovano spazio gli stessi contenuti dell'aula fisica ed altri riguardanti la Valle dei Laghi su questa tematica:
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Geologia della Valle dei LaghiAll'interno del progetto "Si.VAL - educazione all'aperto", promosso da Ecomuseo, la classe IV è stata accompagnata dalla geologa Angela Castagna nel riprendere e approfondire il percorso sulla orogenesi della Valle dei Laghi, svolto in classe terza in geografia. L’esperta, il 13 e il 27 novembre 2023, ha presentato ai bambini la struttura del pianeta Terra, il ciclo delle rocce, la storia geologica che ha interessato l’ambiente, la deriva dei continenti, la formazione dei carbonati, l’erosione degli stessi, dovuta al passaggio dell’ultima glaciazione e al fenomeno del carsismo. Il 4 dicembre, la classe ha visitato alcuni pozzi glaciali del Sentiero Stoppani; con l’aiuto della geologa ha ricostruito le fasi della loro formazione e ha discriminato diversi tipi di roccia riconoscendo alcune delle loro caratteristiche. In seguito, gli alunni hanno composto, con l’aiuto dell’adulto, un testo collettivo sintetizzando le informazioni; hanno disegnato alcuni aspetti trattati e, in gruppo, hanno scritto le definizioni di alcuni termini prestabiliti, ideando un cruciverba. Il lavoro si è concluso nel mese di gennaio 2024.
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L'orso di MargoneQuesta scultura è stata fatta sul posto in un tronco di larice, come tutte quelle del sentiero artistico "il bosco racconta", ad un anno di distanza da quella esperienza collettiva, fuori dal sentiero, all'entrata del paese. Anche questa scultura rappresenta un personaggio, ritornato da qualche anno a frequentare il paese: un orso bruno. Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 7 e la si può ammirare insieme alle altre:
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Don Eugenio PlotegherIl pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa sesta scultura: "Don Eugenio Plotegher visse a Margone per un trentennio tra il 1910 ed il 1944. Oltre a celebrare la messa, svolgere il ruolo di segretario comunale e di maestro, era molto considerato come medico erborista per la sua esperienza in rimedi naturali e la conoscenza delle erbe del Monte Gazza." Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 6 e la si può ammirare insieme alle altre:
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Il postino AmodioIl pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa quinta scultura: "La scultura viene dedicata al mestiere del portalettere, importante collegamento con il mondo esterno, che permetteva lo scambio di notizie coi tanti familiari lontani ed emigrati. il postino saliva a piedi tutti i giorni da Vezzano percorrendo il sentiero "Scal"." Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 5 e la si può ammirare insieme alle altre:
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La comare BepinaIl pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa quarta scultura: "Questa figura rappresenta l'ostetrica, che giungeva a piedi dalla vicina frazione di Ranzo per aiutare le donne nel dare alla luce i loro bambini. La leggenda narra che li andasse a prendere nella "Val dei Nassi" per poi portarli in paese in un cestino." Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 4 e la si può ammirare insieme alle altre:
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ClomerIl pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa terza scultura: "Il mestiere del "colomer" è quello del venditore ambulante, spesso proveniente dalla Valle dei Mocheni, che percorreva le valli portando a spalla, in un rigido zaino di legno, mercerie di vario tipo e finitura: bottoni, fili, aghi e altro materiale utilizzato in sartoria domestica." Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 3 e la si può ammirare insieme alle altre:
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La portatrice d'acquaIl pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa seconda scultura: "Margone sorge in una zona carsica povera di acqua, pertanto bisognava provvedere tutti i giorni a reperire questo bene prezioso per le necessità della famiglia e degli animali. Le poche fonti erano distanti e si andava a prendere l'acqua con la "brentola" ben in equilibrio sulle spalle." Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 2 e la si può ammirare insieme alle altre:
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San VigilioIl pannello illustrativo del sentiero artistico "Il bosco racconta" così descrive questa prima scultura: "Il borgo di Margone viene attraversato dal sentiero di "San Vili", l'itinerario che ripercorre i passi di San Vigilio, terzo vescovo di Trento, martire e Santo della Chiesa Cattolica, che da Trento attraversa il Soprassasso ed il Banale fino a Madonna di Campiglio." La tradizione vuole che San Vigilio, vescovo di Trento alla fine del quarto secolo, sia passato da qui per andare a svolgere la sua opera di evangelizzazione da Trento in Val Rendena dove venne ucciso. Il sentiero di "San Vili" ricorda questo suo peregrinare. Sulla mappa del sentiero questa scultura è identificata col numero 1 e la si può ammirare insieme alle altre:
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Sentiero artistico "Il bosco racconta"Questo breve percorso artistico, sul limitare di Margone, si snoda dalla cappella di Sant'Antonio fino al cimitero del paese e ripercorre l'antica strada di accesso ai campi, oggi perlopiù dedicati alla fienagione e conservati grazie alla pratica dello sfalcio. Lungo l'itinerario sono state disposte sei opere scultoree in legno, raffiguranti personaggi e antichi mestieri che hanno lasciato una traccia profonda nell'immaginario collettivo locale, realizzate da altrettanti artisti dell'Associazione Intagliatori del Legno della Valle di Cembra. Il sentiero è breve ed adatto alle famiglie; all'inizio si addentra in un bosco misto di faggi, carpini e pini, poi costeggia i campi. Un pannello illustrativo, posto ad ambedue le estremità del percorso, descrive e motiva ogni personaggio. È stato creato nell'agosto 2018 a cura della Pro Loco, con il sostegno economico del Comune di Vallelaghi, della Comunità della Valle dei Laghi e della Provincia Autonoma di Trento. Nell'agosto 2019 è stata poi realizzata la scultura di un orso all'entrata del paese. Le opere scultoree sono qui mappate:
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Ex voto da Ranzo a MargoneL'ex voto ricorda la frana caduta il 12 maggio 1890 dalle “Cruze al tof de la confin” durante una processione delle rogazioni. In una delle lettere scritte dalle autorità religiose e civili di Ranzo e Margone all’Ordinariato di Trento leggiamo: "V’è tanto in Ranzo che in Margone ab immemorabili, la pia usanza che nei giorni che si fanno le processioni delle S. Rogazioni quei di Ranzo vengono il primo giorno in Margone e quei di Margone vanno a Ranzo il giorno dopo. Sono anni e anni che specialmente il clero, ma anche altre persone che vedono e considerano le cose, quali veramente sono, disapprovano questa processione, perché on più conveniente alle persone che sono al certo divenute più fiacche, né alle circostanze locali del caprino e cattivissimo sentiero, pel quale si deve passare e che diviene sempre più pericoloso pei sassi che cascan dall’alto per causa dei frequenti disboscamenti. Per tratto di circa mezz’ora il sentiero è strettissimo e senza patir dio vertigini basterebbe accidentalmente cascare piegando dalla parte di mezzodì, per precipitare dagli alti dirupi che vanno quasi a picco. Il bruttissimo caso successo quest’anno a quei di Ranzo comprova ed evidenzia la realtà del pericolo. Erano appena giunti alla metà circa del sentiero, quando dall’alto della montagna si stacca un grande macigno che precipitando al caso forma una frana di sassi di ogni dimensione con ferimento di quattro persone, e con quale paura e pericolo di tutti è più facile immaginarlo che descriverlo … Fu un vero miracolo se vi furono solo delle ferite non molto gravi e miracolo grandissimo, se come doveva naturalmente succedere, non precipitò assieme al primo un altro macigno ancor più grosso, staccatosi nello stesso sito pochi giorni dopo (4 giugno). Il religioso quadro che i buoni popola nidi Ranzo fan dipingere dal valente Chiocchetti, ricorderà ai visitatori ed ai posteri come nel massimo dei pericoli abbiano tutti scampata la vita, dove non vie era niente a stupire, se a decine, avessero trovato la morte." Da allora in poi i due paesi fecero le loro processioni separatamente. --- Bibliografia:
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Galli forcelliQuesto murale ci mostra uno spaccato dell’ambiente naturale montano in cui si trova. Una coppia di galli forcelli intenti nel corteggiamento sono i protagonisti; intorno ci sono altri uccelli e sullo sfondo le cime del Casale con l’ultima neve. Sulla mappa dei murales di Margone è segnato col numero 1 e lo si può ammirare insieme agli altri: