La “Carta geografica generale della Valle dei Laghi”, progettata e avviata da Nereo Cesare Garbari; fu completata a otto anni dalla sua morte, con l’impegno della moglie Carla, che si avvalse di conoscitori e cultori di storia locale. La carta, scala 1:20.000, punta sulle informazioni storico-culturali, quali toponomastica, siti di interesse archeologico, naturalistico, sentieri e altri; elementi geomorfologici, per questo motivo è unica nel suo genere. Sulla cartina sono indicati con numeri i siti di interesse con la rispettiva legenda, sul retro la traduzione in inglese, tedesco e francese.
Misura 80x66 cm su un foglio 100x67 cm, ripiegato a 19x12 cm.
Il 30 luglio 1997 è stata presentata al pubblico dal Gruppo Cuturale Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano di cui gli autori facevano parte. La cerimonia è descritta a pagina 12 di
Si tratta di 8 pannelli ben illustrati, realizzati in occasione del recupero e miglioramento di tutto il sentiero.
Posizionati lungo il sentiero nel 2004, sono andati naturalmente deteriorando, finché anche gli ultimi sono stati tolti nel 2022 e sostituiti con nuovi pannelli.
- "Alla scoperta delle marmitte dei giganti" introduce la nuova mascotte del sentiero (un simpatico gigante intento a cucinarsi il pasto in una grande marmitta di pietra), la figura di Antonio Stoppani e la sua scoperta. Si trovava alla partenza della diramazione Nord-Est del percorso, accanto al campo da tennis
- "Antichi fiumi di ghiaccio" presenta l'ultima glaciazione ed i suoi effetti in Valle dei Laghi. Si trovava tra il campo da tennis ed il pozzo 6 (Lusan).
- "Le tracce di antichi ghiacciai" spiega l'origine dei pozzi. Era posizionato accanto all'ingresso del pozzo 3 (Stoppani).
- "L'acqua che incide la pietra" mostra gli effetti dell'acqua sulla roccia ed era posizionato sul sentiero che porta al pozzo 7 (San Valentino) lungo il quale si vedono molti esempi di erosione.
- "Le tracce della storia" presenta la figura di San Valentino e la chiesetta a lui dedicata. Era posto sulla discesa verso il pozzo 7 (San Valentino) da dove si domina la chiesetta.
- "Il leccio" presenta il clima quasi mediterraneo della zona e questa pianta che lo contraddistingue. Era situato presso la piazzola di sosta all'imbocca della discesa verso il pozzo 8 (Poiéti).
- "Bus dei Poiéti" presenta l'utilizzo preistorico da parte dell'uomo ed era posizionato accanto all'ingresso del pozzo 8 (Poiéti).
- "Le tracce della storia: Gli Schützen ed il tiro al bersaglio" si trovava accanto ai ruderi dell'Imperial Regio Casino di Bersaglio ed è stato il primo ad essere sostituito quando esso è stato ricostruito nel 2012.
Si tratta di tre pannelli 60x100 cm, molto illustrati, con poco testo bilingue italiano-inglese, che sono andati a sostituire i vecchi pannelli ormai deteriorati.
"Bus dei Poiéti" presenta l'utilizzo preistorico da parte dell'uomo ed è posizionato accanto all'ingresso del pozzo 8. Bus dei Poiéti.
"L'acqua che incide la pietra" mostra gli effetti dell'acqua sulla roccia ed è posizionato sul sentiero che porta al pozzo 7. San Valentino lungo il quale si vedono molti esempi di erosione.
"Le tracce di antichi ghiacciai" spiega l'origine dei pozzi ed è posizionato accanto all'ingresso del pozzo 7. San Valentino.
IN: Annuario SAT n.8 1881-82 p. 497
Pubblicità dell'albergo Stella d'Oro che punta sui pozzi glaciali per richiamare i turisti.
Trascrizione:
Eccellente cucina sì italiana che tedesca. - Vini squisiti, pronto servizio, e modici rezzi. - Si possono alloggiare 26 forestieri in altrettante stanze, arredate con eleganza. - Rimessa e stallo. - Deposito di Vino Santo di proprio prodotto.
A 10 minuti di distanza dall'Albergo si trovano famosi Pozzi glaciali detti anche Marmitte dei giganti, (interessante fenomeno dell'epoca glaciale), illustrati e messi a nudo per cura della Società degli Alpinisti Tridentini.
IN: Annuario della Società degli alpinisti tridentini. - Rovereto. A. sociale 1879-80 ; p. [37]-70, [4] c. di tav.
Vengono particolarmente descritti i pozzi n. 3 e n. 8 ed i lavori di pulizia fino ad allora eseguiti. L'articolo è corredato da schizzi illustrativi del "Bus dei Poieti" (pozzo n.8) .
Articolo tratto dall'Annuario SAT n.5 del 1878/79
In questo articolo datato giugno 1878 vengono descritti i pozzi glaciali di Vezzano prima del loro scavo, con particolare riguardo al n. 3, ritenuto dall'autore il più bello.
L'articolo è preceduto da schizzi illustrativi della "Busa della Maria Matta" (pozzo n.3) realizzate dall'ingegnere Apollonio.
Estratto da "Il Bel Paese"- appendice - V serata.
Antonio Stoppani racconta ai nipoti come ha scoperto, per la prima volta in Italia, un pozzo glaciale e ne ipotizza la modalità di formazione.
94^ edizione economica cogli accenti tonici sulle parole, ad uso delle scuole ed indice alfabetico.
La parte riguardante la Valle dei Laghi, Vezzano in particolare, è descritta nell'appendice, alla V serata da pag. 612 a pag. 640 col titolo "Le marmitte dei giganti".
Antonio Stoppani racconta ai nipoti come ha scoperto, per la prima volta in Italia, un pozzo glaciale e ne ipotizza la modalità di formazione.
Introduzione ai pozzi glaciali, alla figura di Antonio Stoppani e all'ambiente di Vezzano nel passato, preparata per i bambini di prima e ricca di illustrazioni. Il fascicolo era dislocato presso il pozzo n.3
La pubblicazione presenta le origini ed evoluzioni geologiche della Valle dei Laghi, i punti di interesse geologico e ricreativo in Valle dei Laghi ed i paesaggi in verticale ossia le falesie presenti in valle.
Viene qui proposto un itinerario immerso nel bosco lungo il sentiero Stoppani, intitolato a chi per primo comprese l’origine glaciale dei pozzi, generati lungo le falde inferiori del versante nord-occidentale del Monte Bondone, in corrispondenza dell’abitato di Vezzano.
Qui è possibile conoscere l’antica storia dei pozzi glaciali e di chi con passione, dedizione e grande studio ne ha scoperto il significato, riconoscendone e tramandandone il valore.
Estratto da "Rivista Tridentina" anno VI fasc. 3, rassegna di cultura edita dall'Associazione Universitaria Cattolica Tridentina tra il 1901 e il 1915.
Gli alunni, prendendo lo spunto dal libro “Il bel Paese” di Antonio Stoppani, hanno condotto uno studio sulle caratteristiche geologiche e morfologiche della Valle dei Laghi. Il contenuto è ricco di informazioni scientifiche ma anche di testi fantastici e creativi che gli alunni hanno saputo creare con maestria.