La fotografia mostra un gruppo di persone durante un pranzo in montagna. L'uomo in piedi dovrebbe essere uno dei fratelli fondatori della calzoleria Dallapè. Il luogo dello scatto potrebbe essere presumibilmente sui monti ad est di Stravino, vicino alla cima Cornetto.
La fotografia mostra un giovane che dirige un carro agricolo trainato da due buoi lungo il viale della chiesa di San Rocco Pellegrino a Brusino.
L'attacco doppio prevede un palo centrale (temon) sul quale all'altezza del collo dei buoi viene legato il giogo (giof) con appese due cinghie (canagole) che passano sotto il collo di ciascun bue. Questi sono uniti al timone per le corna con una fune (gioncola).
Disegno preparato per illustrare l'articolo "CARATTERISTICHE E PREGI DELLE PIÙ COMUNI PIANTE E ERBE MEDICINALI: IL TIGLIO" a pagina 14 del n. 12 della rivista "Retrospettive".
Disegno preparato per illustrare l'articolo "CARATTERISTICHE E PREGI DELLE PIÙ COMUNI PIANTE E ERBE MEDICINALI: LA CAMOMILLA" a pagina 12 del n. 12 della rivista "Retrospettive".
Disegno preparato per illustrare l'articolo "CARATTERISTICHE E PREGI DELLE PIÙ COMUNI PIANTE E ERBE MEDICINALI: LA MALVA" a pagina 13 del n. 11 della rivista "Retrospettive".
Disegno preparato per illustrare l'articolo "CARATTERISTICHE E PREGI DELLE PIÙ COMUNI PIANTE E ERBE MEDICINALI: IL GINEPRO" a pagina 11 del n. 11 della rivista "Retrospettive".
Massimo Zanella di Covelo col figlio Livio. Taxista, trasportava persone e materiali con carro e cavallo, vendeva in città latte, prodotti caseari e della campagna che produceva o acquistava in paese.
Qui a Piedicastello in direzione Terlago.
Data approssimativa.
Gruppo di persone di Covelo scendono dal Gazza sul "bròz dei Marianèi". Alla guida della coppia di buoi uno dei "Marianei": Angelo Cappelletti.
A seguire si intravede la presenza di un altro bròz; spesso infatti lungo la discesa si incolonnavano.
L'ingrandimento 40x27,5 cm è conservato incorniciato.
La “Carta geografica generale della Valle dei Laghi”, progettata e avviata da Nereo Cesare Garbari; fu completata a otto anni dalla sua morte, con l’impegno della moglie Carla, che si avvalse di conoscitori e cultori di storia locale. La carta, scala 1:20.000, punta sulle informazioni storico-culturali, quali toponomastica, siti di interesse archeologico, naturalistico, sentieri e altri; elementi geomorfologici, per questo motivo è unica nel suo genere. Sulla cartina sono indicati con numeri i siti di interesse con la rispettiva legenda, sul retro la traduzione in inglese, tedesco e francese.
Misura 80x66 cm su un foglio 100x67 cm, ripiegato a 19x12 cm.
Il 30 luglio 1997 è stata presentata al pubblico dal Gruppo Cuturale Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano di cui gli autori facevano parte. La cerimonia è descritta a pagina 12 di
La Nosiola è un vitigno di uva bianca autoctono della Valle dei Laghi, coltivato soprattutto nelle colline intorno al Lago di Toblino e sui Monti di Calavino. Lo stesso nome è usato anche per l'uva e per il vino che se ne ricava.
Dalla Nosiola si ricava anche il Vino Santo.
La fotografia ritrae la piccola montagna rocciosa detta "crozoi" presente a Stravino sul lato sinistro della strada principale, nei pressi del capitello della Pietà, ora poco visibile.
Sullo sfondo si vede il monte Brento.
La fotografia ritrae una giovane donna in abito elegante alla moda degli anni '20-'30 del 1900.
Lo scatto fu fatto sulla strada principale che attraversava Stravino e sullo sfondo è possibile notare la roccia oggigiorno nascosta quasi completamente dalle case.
La fotografie ritrae Dallapè Bortolo e consorte in uno scatto del 1916.
L'uomo indossa la tipica divisa militare dell'Impero austro-ungarico, mentre la donna l'"abito della domenica".
Sullo sfondo la campagna con alberi da frutto.
I vestiti sono eleganti sia per le signore che per il rematore. Ci sono anche mazzi di fiori, probabilmente si tratta di una gita "fuori porta" in occasione di una festa.
Si riconosce Agnese Bridarolli, moglie di Giulio Dallapè. Le signore sono amiche della famiglia Dallapè, probabilmente appartenenti alla famiglia De Varda o De Vilos.
Lo scatto risale agli anni '30 quando i fratelli Dallapè iniziarono a dilettarsi come fotografi.
La fotografia ritrae le famiglie Dallapè, De Varda e De Vilos, durante un pomeriggio festivo al Luch.
In piedi da sinistra si riconosce Celeste e seduto accanto Giulio, i due fratelli fondatori del calzaturificio Dallapè. Accanto a Giulio si riconosce Agnese.
Il signor Tranquillo è quello seduto più in alto.
La fotografia è stata realizzata nei pressi dell'attuale casa di riposo di Cavedine.
Si nota la campagna con varie colture, la canonica e la chiesa di Santa Maria Assunta.
Vetrina contenente 19 farfalle e un bozzolo raccolte da Armando Pederzolli in quarta elementare durante le attività di esplorazione ambientale e studiate poi in classe.
Ne parla descrivendo anche il processo di conservazione in un intervento in classe del nipote ai minuti 37:25-38:25, 42:50-43:49, 57:20-58:19:
Andando alla ricerca di figure femminili del passato, grazie ai ricordi di Elsa Bolognani, abbiamo incontrato Caterina Eccher (nata nel 1893), figura importante per il paese di Vigo Cavedine al tempo in cui la bachicoltura era la principale fonte di sostentamento per molte famiglie. Era lei che portava in paese i seme-bachi e li accudiva fino alla nascita dei bacolini che distribuiva poi alle famiglie interessate alla produzione dei bozzoli.