La didascalia dietro la foto riporta: "Processione Corpus Domini con i bambini dell'asilo Vezzano 1960 n.14", da ciò si è potuta ricavare la data precisa dello scatto.
Il Corpus Domini, fino al 1977, si festeggiava il giovedì della seconda settimana dopo la Pentecoste. La foto ci mostra come i bambini dell'asilo seguissero la processione con la loro maestra, grembiulino e cuffia bianca, calla in mano.
Sulla destra si vede la farmacia ed il negozio di alimentari dei Benigni da poco ristrutturati, al piano di sopra un copriletto è esposto alla finestra com'era tradizione in occasione di questa festività. Su via Roma vediamo quella che allora era la sede della famiglia cooperativa.
Il lavoro svolto un tempo nei campi e la fienagione vengono qui descritti dai nonni intervenuti in classe prima della scuola primaria di Vezzano all'interno del progetto memoria svolto con Ecomuseo.
La piccola Luisa Bressan suona lo zufolo travestita da tirolese nello spazio circolare ai piedi del giovane cedro nella piazza di Fraveggio.
Presso i lavatoio si intravede la postazione per la sbigolada ed intorno qualche persona, segno che la festa del carnevale stava per cominciare.
Olga Morandi con la figlia Maria Carla in braccio sono ferme a bordo strada circondate dalla neve. Ben visibili gli ippocastani che hanno dato il nome al luogo, un carro parcheggiato e la salita al doss poi trasformata in scalinata, una slitta appoggiata al deposito della legna.
I bambini sono golosi di nocciole tanto che non aspettano che maturino e già a Santa Maria Maddalena (22 luglio) vogliono aprirle .
Il verbo corretto sarebbe "davèrger", ma in questo caso si sono cambiati la desinenza e l'accento tonico per mantenere la rima.
Parte del paese di Ciago in versione invernale.
Dietro il paese si vede un tratto di costone bianco libero da alberi, ideale per i temerari bambini e ragazzi che lo frequentavano con i loro slittini per lo più costruiti in casa.
Si può notare che le case in grande maggioranza hanno finestre prive di scuri e sulle soffitte hanno i "bochéri" aperti.
Su una delle case sul poggiolo c'è un classico gabinetto all'aperto; è negli anni '60 che vengono realizzati i bagni dentro le case.
Sotto il paese non c'è ancora traccia della variante al paese che viene costruita nella seconda metà degli anni '70.
Nel fascicolo sono riportate tutte le testimonianze raccolte su questi temi dai bambini nel periodo del Coronavirus, a scuole chiuse, e mandate agli insegnanti in forma digitale dalle famiglie degli alunni delle 6 classi che avevano aderito al progetto di Ecomuseo della Valle dei Laghi per la realizzazione del secondo albo illustrato di Vespertillo, del quale costituiranno la base di partenza.
Esse sono elencate secondo l’ordine di età e poi alfabetico del nome dei "nonni".
Accanto ad ogni intervista ci sono dei simboli per trovare a colpo d’occhio i principali argomenti di cui ci parla ogni testimone: gioco di gruppo, di coppia, solitario, di movimento, tranquillo, all’aperto, in casa; conta, filastrocca, mimo/gioco, scioglilingua, indovinello, proverbio, in dialetto.
Numeroso gruppo di bambini e ragazzi sulla neve con i loro slittini costruiti in casa e palle di neve.
I più piccoli portano i pantaloni corti.
Dietro si vede una parte del paese di Ranzo.
Sullo sfondo, il Gazza completamente spoglio da vegetazione si presenta come un ghiaione.
Una bambina è seduta sullo slittino, con cappotto, calze, muffole e cuffia di lana. Notare il bambino che le è accanto in pantaloncini corti nonostante la presenza della neve, abitudine diffusa un tempo, cosicché si diceva ai bambini: "fin a Nadal fret no 'l fa, braghe d'istà, dopo Nadal fret pasà... braghe d'istà".
[Fino a Natale non fa freddo perciò si usano i pantaloni estivi, dopo Natale il freddo è passato perciò si usano i pantaloni estivi]
Strumento musicale di legno costituito da una cassa sulla quale ad una estremità è inserita una ruota dentata attaccata ad un manico, all'altra è fissata con sei chiodi una lamina di legno che va ad appoggiarsi sulla ruota dentata. Tenendo il manico in mano si fa ruotare lo strumento producendo un suono simile al gracidio della rana (da cui il nome).
Tradizionalmente veniva usato durante la Settimana Santa quando le campane delle chiese venivano “legate” per rispetto della morte di Gesù Cristo.
La usavano i ragazzi anche alla sera del 12 dicembre, vigilia di Santa Lucia per informare i più piccoli che la Santa stava arrivando con i suoi doni e che loro dovevano dormire.
A questa festa di carnevale sono presenti molte tavolate, tra le quali, a sinistra, quella delle autorità: si noti il parroco e il maresciallo dei Carabinieri. A destra, le tavolate dei bambini dell'asilo, riconoscibili dal cappellino bianco; le scolare invece indossano il grembiule nero.
Alcune persone sono travestite, tra loro un giovane che serve gli spaghetti ("bìgoi") alle autorità.
Da notare anche la precedente posizione della Cooperativa, nell'attuale Piazza Degasperi, e la permanenza del portale e della bacheca dell'edificio sulla sinistra.
Processione con la statua della Madonna di Vigo Cavedine in occasione della Natività di Maria, festeggiata l'8 settembre. Il corteo è preceduto da un gruppo di bambine vestite di bianco che percorrono la strada con un piccolo mazzo di fiori. Fanno seguito la statua della Madonna portata per l'occasione dai coscritti che hanno raggiunto la maggiore età (21 anni fino al 1975) e a seguire i fedeli. Si possono notare l'imponente struttura delle "arche" posizionate all'inizio della strada che porta verso la chiesa parrocchiale.
Uomo che entra in paese dall'antica strada del Monte Gazza trasportando a spalla un lenzuolo (baza) di fieno.
In senso opposto una bambina percorre solitaria la strada verso la campagna e la montagna.
Si nota la presenza di diversi gelsi e la località "Lavini" senza case.
Sono qui raccolti aneddoti sulle fiere degli animali raccontati dai nonni intervenuti in due diverse occasioni in classe prima della scuola primaria di Vezzano all'interno del progetto memoria svolto con Ecomuseo.