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  • Rap del Sarca

    In preparazione dell'inaugurazione del “Parco fluviale della Sarca”, celebrata domenica 14 dicembre 2014 a Sarche, la classe quarta, coordinata dalla maestra Raffaela Zanoni, ha scritto e musicato il “Rap del Sarca”, con l'aiuto di un esperto esterno: Simone Daves. Qui in allegato troviamo il testo, il ritornello cantato da Simone e la prima strofa in una delle prove del 19 novembre 2014. Se qualcuno avesse la registrazione della canzone completa, o il video da cui estrapolare l'audio, e la volesse condividere, contatti archiviomemoria@ecomuseovalledeilaghi.it. Grazie.
  • Ricordo di scuola 1963-64

    Il fotografo in visita a scuola ha ritratto Tullio Comai in terza elementare davanti ad una cartina. Al muro sono appese fotografie e mensole. Dagli oggetti sulle mensole possiamo capire gli argomenti che si stavano trattando: peso netto (patate) e tara (scatola vuota), risparmio (salvadanaio).
  • Tavole uscita ulivo

    La classe ha aderito all'uscita a Santa Massenza, proposta da Ecomuseo, per vedere la raccolta delle olive, coltivazione tradizionale nella bassa Valle dei Laghi. Nei giorni successivi hanno rappresentato sui loro quaderni, col disegno, i loro ricordi della giornata, legati alle loro sensazioni visive, tattili, uditive, olfattive e gustative. Sui disegni hanno poi inserito le parole chiave individuate per la giornata.
  • Chiesa e scuole di Covelo

    La foto alla chiesa da questa angolazione inquadra in primo piano la nuova scuola, inaugurata il 27 aprile 1959 e, sotto la chiesa, la vecchia scuola di inizio '900. È stata utilizzata poi come parte di un'altra cartolina.
  • Schede di archiviazione

    Tutte le classi che collaborano con l'Archivio della Memoria possono produrre materiali da inserire nell'archivio della memoria, se compatibili con le sue finalità. Ogni materiale va però schedato e quindi si ritiene opportuno condividere le schede di archiviazione dei diversi tipi di contenuto, sono in pdf ibrido per cui potete scaricarle, aprirle con LibreOffice Writer, compilarle, salvarle con nome ed inviarle insieme ai jpg o ai pdf allegati a archiviomemoria@ecomuseovalledeilaghi.it , indirizzo al quale potete rivolgervi per ogni necessità riguardo questo Archivio. Si precisa che non possono essere inseriti testi, foto, immagini... di cui non si è proprietari, a meno che non siano espressamente dichiarati in formato libero. Anche se solo il titolo e una seppur breve descrizione sono gli unici campi obbligatori, risulta evidente che ogni informazione inserita arricchisce la scheda e facilita il suo ritrovamento. Per maggiori informazioni e scaricare le liberatorie, se necessarie, consultare la pagina
  • Retrospettive (2023/68)

    Periodico culturale Valle dei Laghi
  • La scuola di una volta

    Traccia di una lezione rivolta ad una classe prima con l'obiettivo di rendere consapevoli i bambini che un tempo in ogni paese c’era una scuola e saper riconoscere quella del proprio paese di provenienza; capire che in tempi e luoghi diversi la scuola era/è diversa. Data l'età dei bambini la parte descrittiva è stata ridotta per far spazio alla parte motoria e pratica. La lezione, preparata e condotta dall'esperta esterna in collaborazione con l'insegnante di classe, è stata arricchita con molti materiali portati da casa dai bambini e dall'insegnante, ripresa successivamente, e documentata dai bambini sui loro quaderni, come da pagine di esempio:
  • La scuola dei nonni

    Sono qui inserite alcune pagine prese dai quaderni dei bambini che illustrano una lezione svolta sulla scuola al tempo dei nonni, con la trascrizione in fotocopia della rielaborazione orale collettiva dei bambini, un disegno collaborativo fatto con la carta carbone e personalizzato poi col colore da ciascuno, una personale rappresentazione grafica delle posizioni assunte in classe, una esperienza individuale di scrittura con l'uso dell'asticciola.
  • Didattica 1927

    È qiu riprodotta una parte della sezione Didattica della rivista "Scuola italiana moderna" - Anno XXXVII n. 2. Essa permette di farsi un'idea delle idee e programmi scolastici del tempo. La storia di questo periodico è qui ben presentata:
  • Quaderno di matematica - Sarche 1912

    Il quaderno di matematica, qui consultabile in modo parziale, apparteneva ad un ragazzo del 1898 che nel 1911/12 frequentava la cl. 1^ sez. 3^ della scuola promiscua di Sarche. Si capisce l'importanza che veniva data alla matematica dal fatto che il quaderno è stato completato in un mese ed a febbraio si era già al cinquantunesimo tema. Contiene esercizi di calcolo, concetti geometrici e soprattutto problemi dai quali si possono desumere gli argomenti di interesse del tempo, prezzi, prodotti... Si citano ad esempio: balle di carta a 85 corone, "mercede" settimanale di un garzone di 19,2 corone, lastricato a 9,15 corone il mq, getto di una fontana 1,18 hl al minuto ed un'altra 2,14 hl all'ora, automobile che viaggia a 30,345 km orari, il tritello (residuo della macinazione dei cereali, usato nell'alimentazione degli animali) 0,5 corone al litro, il vino a 0,7 corone al litro, 10 corone per 2,6 litri di lenticchie, la tela a 3,28 corone al metro, l'aceto a 23,15 corone all'ettolitro, 2, 65 kg di sementi di lino per ogni ara (damq), avena a 12,8 corone al quintale, 2,4 hl di frumento e 6,23 hl di segala mensili per una famiglia, frumento a 13,6 corone l'ettolitro, segale 10,8 corone l'ettolitro.
  • Scuola Primaria di Sarche

    Riportiamo qui la storia di questa scuola pubblicata sul sito dismesso nel 2016 "istitutocomprensivovalledeilaghi.it": La Scuola Primaria di Sarche vanta una storia lunga e singolare. Più volte insegnanti e alunni l'hanno voluta raccontare pubblicando testimonianze, documenti e foto. Oggi queste opere costituiscono la memoria storica dell’istituzione scolastica: 200 anni densi di esperienze umane, emozioni, episodi curiosi. Le informazioni più remote che siamo riusciti a recuperare sulle origini della scuola le abbiamo attinte da una intervista fatta dagli alunni di classe IV e V a Mons. Luigi Bressan, nativo di Sarche e attuale Arcivescovo della Diocesi di Trento, che, in veste di esperto di storia locale, raccontò loro la storia della scuola trentina dell’Ottocento e Novecento.. “ Nel 1813 il Trentino passò sotto la dominazione dell’Impero d’Austria e fu chiamato “Contea Principesca del Tirolo”. Già a quei tempi le scuole erano obbligatorie. Dai 6 ai 12 anni si frequentava la Scuola Popolare divisa in inferiore e superiore. Dai 13 ai 15 anni si frequentavano i corsi festivi o di ripetizione. Fino al 1868 la Scuola nel Trentino era controllata dalla Chiesa che sceglieva pure i maestri. E’ dimostrato che nel 1941 esisteva a Sarche una scuola con una sola aula ed era situata nel casone del Convento: l’aula si trovava nei locali che, fino a poco prima della ristrutturazione, erano occupati dalla cantina. A più di 90 anni fa risalgono invece le scuole in P.zza Mons. Valussi inizialmente due sole aule mentre più tardi nel 1947 fu aggiunta una terza e nel 1977 una quarta.” Nell’anno scolastico 1998/99 alunni e insegnanti pubblicano un libro dal titolo “Una casa.... una storia....” . Il testo, curato in tutti i particolari, riporta numerose testimonianze storiche, due di queste meritano di essere riportate per intero in quanto narrano momenti di vita scolastica. La prima è un’intervista rilasciata da alcune nonne agli alunni di classe seconda, che con un linguaggio semplice ma concreto, riescono a ricostruire i momenti salienti della loro infanzia scolastica. Raccontano episodi semplici descrivendo un mondo ormai lontano ma ancora così vivo nei loro ricordi. “......a scuola , le aule venivano riscaldate da un fornello, che la bidella accendeva regolarmente alle quattro di mattina con la legna portata a turno dagli scolari. Tutti i bambini raggiungevano la scuola a piedi, pertanto chi abitava lontano doveva alzarsi di buon’ora, sopportando in inverno i disagi dovuti al freddo e al buio. Le lezioni si svolgevano quotidianamente al mattino e al pomeriggio, escluso il giovedì dopo pranzo. A mezzogiorno c’era la refezione, che consisteva in un semplice pasto a base di minestra, preparata dalla bidella, e da un formaggino triangolare. A quei tempi c’era un solo maestro per classe che impartiva l’insegnamento di tutte le materie, esclusa la religione cattolica, che veniva insegnata dal Parroco. I maestri erano severi e inflessibili, esigevano silenzio e obbedienza: in classe si doveva” ascoltare e tacere”. I bambini disponevano di un solo libro di testo che durava per uno o più anni scolastici. Ricordo ancora il titolo “In cammino fanciulli”. Le elementari duravano otto anni, ma c’erano solo le classi prima, seconda, terza, quarta e quinta (spesso pluriclassi). Pertanto gli alunni, una volta raggiunta la quinta, la ripetevano fino al completamento dell’obbligo scolastico, anche se erano bravissimi. Alla fine della classe seconda, gli scolari dovevano sostenere gli esami per l’ammissione alla terza. Una volta concluso l’ultimo anno di quinta (all’età di quattordici anni), gli alunni venivano esaminati da insegnanti esterni. A quei tempi non esisteva la scuola media mentre le superiori potevano essere frequentate solo dai ricchi.” (intervista alle nonne Classe seconda anno scolastico 1998 – 1999) La seconda è una testimonianza commovente, scritta con grande maestria e profonda umanità dalla maestra Maria Uez. Dal giornale della classe terza (anno scolastico 1943 – 44 ). 15 dicembre 1943 La Scuola di Sarche ha subito oggi un brutto quarto d’ora. “Verso le 23 – mentre mi trovavo in classe in attesa dell’adunata degli alunni – mi sono sentita d’improvviso scossa da rombo di numerosi apparecchi. Prima che potessi rendermi conto di ciò che accadeva, ho visto traballarmi d’intorno il soffitto e pareti, mentre una pioggia di vetri saltavano in aria. Corsi verso l’uscita preoccupata per i ragazzi che si trovavano nei pressi della scuola. Solo una bimbetta, la più minuscola della classe, giungeva in quel momento nel piazzale. Corsi giù appena in tempo a trascinarla sotto l’avvolto dell’edificio, che una nuova bomba cadeva sul pendio ghiaioso del monte prospicente, producendo un vulcano di sabbia. Con la scolarina spaventata fra le braccia- ne sentivo il battito del cuore in tutte le membra – e cercando di toglierle dal viso il muto spavento, non ebbi il tempo di provare il benchè minimo senso di paura. Forse la preoccupazione per gli alunni fu più forte e m’impedì di pensare a me stessa. Per buona sorte essi si erano tutti posti in salvo negli avvolti delle case vicine assieme ai loro cari. Appena cessato il pericolo li vidi infatti uscire fra la gente spaventata e piangente che si guardava attorno per vedere gli effetti del bombardamento. Io guardavo i miei ragazzi cercando di riconoscere, in quei volti pallidi e piangenti o muti di spavento, l’altro volto, birichino e pieno di vivacità, ch’ero usa a vedere. Visitammo le buche prodotte dalle bombe – una quindicina! – scavate nei vigneti e nei prati circostanti, sul fianco orientale del paese. Presso l’edificio scolastico ne caddero tre a venticinque – trenta – cinquanta metri. Alla vista del pericolo corso e tanto vicino e al pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere a tutti quei ragazzi, allora sì mi son sentita invadere dalla paura. Invece solo vetri infranti, fra i quali i maggiormente danneggiati quelli delle aule. Con la collega constatai che era impossibile riprendere le lezioni sia per lo stato d’animo generale che per le condizioni delle aule. Rimandammo perciò tutti gli alunni alle famiglie, in attesa di ordini superiori. Intanto, dal nostro scampato pericolo, il pensiero si volgeva ai ben più terribili bombardamenti delle martoriate città italiane, ai molti bimbi che non avrebbero più riveduto il volto della mamma, alle mamme straziate sulla sorte dei figli. Nel 1982 gli alunni del secondo ciclo pubblicano “Tuttinsieme” il giornalino scolastico dove trovano spazio le testimonianze storiche sulla vita della gente contadina raccolte fra i nonni e le persone anziane del paese. Il Presidente della Repubblica, in quell’epoca Sandro Pertini, fece giungere le sue congratulazioni agli alunni con l’invio di un telegramma che riportiamo di seguito in forma integrale: “ Grazie di cuore, carissimi per il giornalino che con tanta simpatia avete voluto offrirmi in dono. Mi congratulo con voi er la cura e l’impegno con cui lo avete realizzato. Un cordiale saluto alle vostre insegnanti ed ai vostri genitori. A voi tutti il mio più fervido augurio ed un affettuoso abbraccio. Sandro Pertini” Nel 1991 la Scuola Elementare si trasferisce nella nuova struttura appositamente costruita e posizionata nella parte alta del paese. L’edificio è moderno e risponde pienamente alle esigenze scolastiche di bambini e insegnanti. Nel 1996 la Scuola estende il proprio bacino d’utenza oltre che ai paesi di Sarche e Ponte Oliveti anche a quelli di Padergnone e S.Massenza. Nel 2012 iniziano i lavori per l'ammodernamento dell'edificio. Il 15 dicembre del 2013 l'inaugurazione con la nuova mensa, il campo sportivo, il cortile esterno con il gazebo, la messa in sicurezza degli accessi ,i nuovi laboratori e le aule a secondo piano. La scuola ora può considerarsi una struttura in grado di accogliere in modo dignitoso gli alunni che sceglieranno di frequentarla. ... In questi ultimi anni la didattica, riferendosi all’esperienza storica e culturale della Cooperazione Trentina, ha saputo valorizzare l’apprendimento cooperativo. Nelle scuole gli alunni hanno costituito cooperative scolastiche allo scopo di imparare a lavorare in gruppo collaborando per raggiungere obiettivi comuni. Le esperienze del 2010 e 2011 sono raccolte in due pubblicazioni: "Impariamo al Cooperazione" e "Gli alunni della cooperativa scolastica "Il dolce lavoro" - Scuola Primaria di Sarche presentano il libro delle ricette" --- Alcune delle pubblicazioni realizzate dalla scuola sono disponibili in biblioteca e /o on-line in questo Archivio.
  • Quaderno di italiano - Sarche 1911

    Il quaderno di lingua, qui consultabile per intero, apparteneva ad un ragazzo del 1898 che nel 1911/12 frequentava la cl. 1^ sez. 3^ della scuola promiscua di Sarche. Possiamo notare una curata scrittura con l'asticciola, le poche correzioni in rosso dell'insegnante, il margine destinato alle correzioni poco inutilizzato, la valutazione sempre ottima con V1. Destano curiosità l'uso degli accenti all'interno delle parole ed il linguaggio dell'epoca. I "temi" dettati sono: 1. L'inverno 3. Natale 4. Continuazione della dettatura "Il Natale" 5. La neve 6. L'origine di Carlsbad 7. Il clima ed i prodotti della provincia del Tirolo 8. Il giovinetto a quattordici anni (che non finisce su questo quaderno) Particolarmente interessante il tema 7 che oltre a parlare in generale del clima e dei prodotti del Tirolo specifica la presenza delle coltivazioni di viti, gelso, olivi e limoni nella Valle del Sarca. Storicamente al tempo il Trentino faceva parte del Tirolo, regione dell'impero austro-ungarico, come anche la Boemia di cui si parla nel tema 6.
  • Esami scuola sussidiata di Lon

    Il Direttore Didattico nomina la commissione d'esame che deve esaminare gli alunni di tutte le classi della scuola sussidiata di Lon "tenendo conto del carattere speciale della scuola", accompagnati alla scuola elementare di Fraveggio dalla loro maestra (dipendente da O.N.A.I.R.C.).
  • Uscita da scuola

    Via Dante trafficata da bambini ed automobili all'uscita da scuola nel primo anno di attività del centro Scolastico di Vezzano.
  • Scuola Primaria di Vezzano

    Parliamo qui di quella che ancora molti chiamano scuola elementare e che un tempo si chiamava scuola popolare, ma tracciamo anche la storia della scuola di Vezzano in generale, per date. Nel 1563 è documentata la presenza scuola di grammatica a Vezzano; in questo tipo di scuola, funzionante dove c’era già una scuola del trivio (= con tre materie: religione, leggere e scrivere, aritmetica), si insegnava prima a leggere, poi la grammatica ed infine la lettura dei classici e la composizione, tutto rigorosamente in latino.(La scuola elementare trentina dal concilio di Trento all'annessione alla Patria - Enrico Leonardi - 1959 – pag 15) Nel 1822, in una lettera, l’Ordinariato così risponde al curato di Vezzano: “Sopra la sua supplica presentata onde ottenere il decreto di maestro per la scuola di Vezzano l'Ordinariato trovasi costretto a scriverLe che non trova possibile “che in Vezzano si congiunga l’ufficio di curato con quello di maestro di scuola”. Quindi l'Ordinariato trova espediente di suggerirLe che voglia in modo conveniente liberarsi dell’aggravio della scuola e consigliare quel comune di assumersi un apposito maestro che possa per intiero dedicarsi alla scuola. Così facendo Ella promuoverà il bene dei suoi curaziani e potrà concorrere al perfezionamento della scuola”. Nel 1834, nella sua “Descrizione del distretto di Vezzano” Carlo Clementi scrisse che a Vezzano “vi sono due scuole elementari”. Un tempo ogni classe era chiamata scuola. Nel 1834 “L’I. R. Camera aulica risolvette di guiderdonare parecchi individui, che nell'anno 1832/33 si distinsero pel loro zelo ed assiduità nell'istruzione in genere ed in ispecie nelle ripetizioni degli oggetti delle Scuole elementari. Questi individui ed i loro premi sono:...  Nella diocesi di Trento: la maestra di scuola in Vezzano Anna Garbari 10 fior.,” (Il Messagiere Tirolese. - Trento, Monauni 11 luglio 1834 - Pagina 274) Nel 1846 sappiamo che "A Vezzano il locale offerto gratuitamente dal parroco è oscuro e ristretto" (La scuola elementare trentina dal concilio di Trento all'annessione alla Patria - Enrico Leonardi - 1959 – pag 107) Nel 1869 l'obbligo scolastico viene innalzato fino ai 14 anni, si passa alla scuola popolare laica e all'introduzione degli istituti magistrali. Nel 1902 viene redatto il progetto della scuola di Vezzano, si arriva perciò alla costruzione di un edificio scolastico. Nel 1919 passiamo all'Italia dove nel 1923 entra in vigore la riforma Gentile che porta anche la scuola elementare italiana obbligatoria fino ai 14 anni . Nel 1962 nasce la scuola media e perciò la storia delle due istituzioni da quell’anno si separa. Nel 1969 si è avuta la riforma provinciale che ha decretato la chiusura delle scuole elementari uniche pluriclassi. La scuola elementare di Vezzano si è trasformata così in Centro Scolastico, accogliendo anche i bambini di Fraveggio, Ciago, Lon e Margone Nel 2000/01 inizia un periodo di transito per la scuola Primaria di Ranzo che termina nel 2006/07 quando tutte le famiglie di Ranzo iscrivono i loro bambini a Vezzano. Nel 2003, con la legge 53, la scuola elementare prende il nome di scuola primaria. Nel 2016/17 si inaugura il nuovo polo scolastico di Vezzano che vede confluire nella stessa struttura scuola primaria e secondaria accanto a palestra e uffici dell’Istituto Comprensivo.
  • WebQuest Edilizia scolastica a Cavedine

    A conclusione del "Progetto Didattico: Storia e memoria delle scuole di Cavedine in archivio" è prevista la realizzazione di una mostra. La navigazione guidata nell’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi permetterà ai ragazzi di una classe seconda della secondaria di primo grado di Cavedine di trovare il materiale di base necessario all'allestimento della sezione che presenterà la storia dell'edilizia scolastica nel Comune di Cavedine, basandosi principalmente sull'analisi di documenti d'archivio.
  • WebQuest Scuola d’altri tempi

    A conclusione del "Progetto Didattico: Storia e memoria delle scuole di Cavedine in archivio" è prevista la realizzazione di una mostra. La navigazione guidata nell’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi permetterà ai ragazzi di una classe prima della secondaria di primo grado di Cavedine di trovare il materiale di base necessario all'allestimento della sezione che presenterà com'era la vita nella scuola del passato basandosi in principal modo sulla parte pratica.
  • WebQuest Zaino in spalla

    A conclusione del "Progetto Didattico: Storia e memoria delle scuole di Cavedine in archivio" è prevista la realizzazione di una mostra. La navigazione guidata nell’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi permetterà ai ragazzi di una classe prima della secondaria di primo grado di Cavedine di trovare il materiale di base necessario all'allestimento della sezione che presenterà la dotazione scolastica degli alunni del passato.
  • Olio di merluzzo gratuito

    La Direzione Didattica di Vezzano chiede alla Croce Rossa Italiana Giovanile sezione di Trento "77 cure gratuite per fanciulli di povere condizioni" "in considerazione anche delle disagiate condizioni economiche dei paesi di questo Circolo e della promettente attività che nel corrente anno sarà attuata a favore della iscrizione di tutte le scuole del Circolo alla C.R.I.G." Da parte sua la C.R.I.G. vorrebbe ridurre questa dotazione in quanto non in grado di far fronte alle notevoli richieste arrivate da tutta la provincia.
  • L'elastico

    Così era chiamata la cinghia elastica in gomma utilizzata dai ragazzi per il trasporto del materiale scolastico da casa a scuola. Questa è stata poco utilizzata poiché scomoda per chi doveva fare ogni giorno un percorso faticoso come la salita Vezzano-Ciago, meglio una borsa a tracolla che poteva essere spostata da una spalla all'altra. Marchiata "Pirelli - made in Italy", è lunga 50 cm ed ha una chiusura con gancio metallico.
  • Scuolabus a Ciago

    La foto pubblicata sul quotidiano "Alto Adige" del 4.11.1969 mostra la fermata dello scuolabus, che da quell'anno è arrivato in paese, per il trasporto dei bambini alla scuola elementare di Vezzano. Grazie alle piccole dimensioni della corriera la fermata era in "piazza", proprio davanti al negozio, che vediamo in foto, e al bar sull'altro lato. In primo piano possiamo osservare alcune bambine con la cartella in mano o sulle spalle, il cappotto, la gonna, i calzettoni e le ginocchia scoperte.
  • Ciago, un paese diviso

    L'articolo parla della contestazione alla nascita dei centri scolastici con particolare riguardo alla soppressione della scuola unica pluriclasse di Ciago.
  • Scuole Materne 1951-52

    Il direttore didattico invita i fiduciari delle scuole del Circolo a segnalare la presenza di scuole materne, non gestite dall'O.N.A.I.R, le quali devono chiedere l'autorizzazione a funzionare al Provveditorato tramite il Direttore Didattico. Chiede poi ai Presidenti delle stesse i dati che trasmette all'Ispettorato scolastico della II Circoscrizione di Trento che le aveva richieste. Da questa serie di documenti ricaviamo che erano attive scuole materne a Baselga di Vezzano, Cavedine, Padergnone, Sarche e Terlago. C'era poi una sala di custodia a Ranzo. Non c'era la scuola materna ai Masi di Madruzzo [Pergolese]. Vediamo che le scuole avevano da una a tre sezioni e da una a due insegnanti, fra le quali alcune suore.
  • Corso di economia domestica - Stravino 1944/45

    Il corso in oggetto è stato svolto presso le scuole elementari di Stravino dal lunedì al sabato in orario 16-18 nel periodo ottobre-1944 - febbraio 1945. Si insegnavano: economia domestica, cucito, taglio, esercitazioni pratiche, alimentazione, igiene e puericultura. Sono qui riuntiti i documenti di avviamento del corso e dell'esame finale. Da notare come nel 1945 all'O.N.A.I.R. vada a sostituirsi l'O.N.E.P.I..
  • Corso di economia domestica - Cavedine 1944/45

    Il corso in oggetto è stato svolto presso le scuole elementari di Cavedine dal lunedì al sabato in orario 16-18 nel periodo ottobre-1944 - febbraio 1945. Si insegnavano: economia domestica, cucito, taglio, esercitazioni pratiche, alimentazione, cucito, igiene e puericultura. Sono qui riuntiti i documenti di avviamento del corso e dell'esame finale. Da notare come nel 1945 all'O.N.A.I.R. vada a sostituirsi l'O.N.E.P.I..