L'edificio scolastico di Fraveggio in ottime condizioni presenta sulla facciata principale la scritta "Scuole elementari".
Dietro, sulla sinistra il mulino e l'edificio costruito in parte con tufo calcareo, sulla destra lungo la strada per Lon è visibile il capitello del colera, più oltre i ruderi del muraglione di "castel Tonin" ed i residui degli scavi alla finestra ai Gaggi.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Fraveggio m. 433 (Trentino) Le scuole elementari" ed il timbro "Foto CINE N. 9324 TRENTO".
Il video mostra alcuni momenti della ricostruzione del mulino didattico di Vezzano, realizzato da Ecolegno, recuperando parti del Mulino Garbari, l'ultimo attivo nel paese.
Per saperne di più consultare la scheda:
È stato inaugurato il 5 giugno 2025 presso il Teatro di Valle a Vezzano un mulino didattico realizzato dalla Comunità di Valle, ridando vita a ciò che si è salvato del mulino Garbari, l'ultimo a fermare la ruota idraulica a Vezzano nel 1979:
Resoconto della visita al panificio Tecchiolli di Cavedine preparato dalla classe seconda di Vezzano nel 2014/15 e pubblicato sul sito istitutocomprensivovalledeilaghi.it poi dismesso.
Resoconto della visita al panificio Tecchiolli di Cavedine preparato dalla classe prima di Vezzano nel 2014/15 e pubblicato sul sito istitutocomprensivovalledeilaghi.it poi dismesso.
Sono qui riportate le interviste fatte dai bambini di prima della scuola primaria di Vezzano nell'anno scolastico 2009/10 ad Aldo Tecchiolli, titolare dello storico panificio Tecchiolli, e alla sua dipendente Rosanna Chemelli, responsabile del negozio di generi alimentari Tecchiolli di Vezzano.
I bambini hanno potuto in questa occasione visitare il primo panificio, il negozio e gustare i prodotti Tecchiolli.
Questo articolo era stato pubblicato con lo stesso titolo nel diario di classe sul sito ww.icvalledeilaghi.it, poi dismesso.
Questo materiale prodotto dalla classe prima di Vezzano nell'anno scolastico 2008/09 era stato pubblicato con lo stesso titolo nel diario di classe sul sito ww.icvalledeilaghi.it, poi dismesso.
Le pagine sono state copiate di seguito una sotto l’altra così com’erano.
Seguono le altre pagine di diario e gli altri file richiamati nei collegamenti, che sono stati di conseguenza aggiornati.
Avendo un formato diverso, il citato “terzo libro degli abitanti del bosco” è inserito in un file a parte, terzo perché già due "libri" erano stato ultimati prima di utilizzare questo; essi costituivano l'alternativa sperimentale al libro di testo. Si compone di una parte predisposta dall'insegnante di scienze e tecnologia ad inizio attività, che prevedeva pagine bianche dove i bambini illustravano man mano i loro apprendimenti con disegni e poche parole (utilizzando anche un foglio bianco inserito al di fuori della parte stampata), una parte collettiva creata dai bambini con l'insegnante di italiano.
Sono qui riprodotte solo le sei pagine che presentano l'attività organizzata dai ragazzi, un compito di realtà molto impegnativo che li ha visti ben collegati alle realtà pubbliche e private del territorio.
Tutte le altre pagine riportano la pubblicità degli sponsor che hanno permesso la pubblicazione dell'opuscolo stesso e che hanno coperto le spese affrontate dai ragazzi.
Quesa pubblicazione è il risultato di circa cinque mesi di lavoro dei 22 alunni che nel 1983/84 frequentvano la scuola elementare di Ranzo.
I bambini erano di visi in tre g ruppi comprendenti alunni di classi diverse, ognuno dei quali si occupava di un determinato argomento:
gruppo uno: attività economiche ieri e oggi - la popolazione,
gruppo due: notizie storiche - usi e costumi - tradizioni
gruppo tre: aspetto edilizio e architettonico.
Il lavoro è stato svolto attraverso interviste e questionari rivolti alle persone del paese e la consultazione di qualche testo .
Questa piccola fotografia in formato 8,2 x 5,4 cm mostra un gruppo di militari sulla scalinata dell'edificio che al tempo era municipio e scuola.
Tra queste due parole impresse sopra la porta d'entrata c'è lo stemma del comune con le tre barche una sopra l'altra separate da due fasce.
Il nome "Scuola Primaria" è dovuto alla "riforma Moratti" del 2003.
Nel 1969 aveva assunto il nome di "Centro Scolastico di Terlago", una scuola sperimentale a tempo pieno, come anche quelle di Cavedine e Vezzano, che ha accolto gli alunni delle scuole uniche pluriclasse vicine soppresse quell'anno per volontà della Provincia, in questo caso le scuole di Covelo e Monte Terlago.
Il nome però ancora utilizzato da molti è quello previsto dalla riforma Gentile del 1923: "Scuola elementare", mentre risale al 1869 quello di Scuola popolare".
Altra data importante è quella del 1962, che ha visto la nascita della scuola media, ora scuola secondaria di primo grado, separando così gli alunni delle prime 5 classi da quelli delle ultime tre.
Troviamo le prime tracce di una scuola a Terlago nel 1778 quando gli esecutori testamentari del prete Valentino Gilberti da Terlago, che aveva lasciato tutti i suoi beni alla Chiesa e ai poveri di Terlago, “aumentarono l’assegno di altri fior. 20.-, a condizione che il cappellano facesse anche scuola insegnando gratis da Novembre a Marzo, cioè a leggere e scrivere e far di conti ai fanciulli dei vicini poveri di Terlago, e riguardo a quelli benestanti mediante il solito onorario di troni uno al mese per leggere, troni uno e mezzo per il leggere e scrivere, e troni due per il conteggiare, oltre il solito legno per riscaldare la stufa, che da tutti tanto poveri che bene stanti, doveva essere portato.”
Nella descrizione del distretto di Vezzano del 1834, Carlo Clementi descrisse anche le scuole presenti sul territorio, fra le quali una “scuola elementare” a Covelo e una “buona” scuola a Terlago.
Rispetto all'edificio scolastico la nuova scuola è entrata in funzione nel 2013 in sostituzione della precedente, posta a poca distanza sulla stessa via risalente agli anni '60. Prima di allora la scuola era ospitata nello stesso stabile del municipio dove ora c'è la biblioteca.
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Bibliografia:
Il lavoro è stato realizzato durante le attività opzionali nel corso dell'anno scolastico 2009/2010 sotto la guida del maestro Luigi Nardelli.
L'attività prendeva l'avvio con un'escursione sul territorio, durante la quale i bambini venivano guidati ad osservare l'ambiente e cogliere i particolari interessanti dal punto di vista naturalistico, ambientale, geologico e fotografarli, ma anche ad ascoltare gli odori, i suoni, i silenzi della natura e dell'ambiente antropizzato.
Al rientro in classe iniziava il percorso di ricerca e approfondimento con la realizzazione di una scheda per ogni argomento.
L'attività si è conclusa a maggio con una mostra nella quale erano esposte le singole schede, ma anche la possibilità di scorrerle in forma digitale su un PC: era l'ipotesi di un libro che non ha mai visto le stampe, ma che era sfogliabile dal vecchio sito dell'Istituto Comprensivo, www.icvalledeilaghi.it, poi dismesso.
Grazie a questo archivio digitale, trova ora la possibilità di essere di nuovo letto e apprezzato da chiunque lo desideri.
Seconda esperienza di attività partecipativa all'interno di un incontro autogestito all'Università della terza Età e del Tempo Disponibile di Vezzano.
Seduti in cerchio chiunque poteva prendere la parola formulando una possibile definizione di una persona in dialetto trentino, spiegandone o chiedendone il significato. Altri potevano poi intervenire per darne proprie spiegazioni, varianti, similitudini, contrari....
Chiunque altro poteva poi proporre un'altra definizione, anche pescandola da un cestino con svariate proposte scritte su bigliettini.
Ne sono scaturite molte frasi usate sul territorio la cui definizione è uscita nell'immediatezza di un confronto; non intende essere certa o esaustiva, ma semplicemente stimolare il confronto.
Sono qui immortalati 25 alunni di Ciago dei 31 nati fra il 1914 e il 1921 ed ancora viventi a Ciago in quell'anno.
Con loro don Silvio Vogt curato di Ciago dal 1914 al 1968 ed una giovane maestra di cui non conosciamo il nome.
Un ragazzi dell'ultima fila regge la bandiera del Regno d'Italia (1861-1946).
Scorcio dell'antica chiesa curaziale padergnonese dei santi Filippo e Giacomo con davanti il Monumento ai Caduti nella sua posizione originaria. Sulla prima casa sulla destra un'insegna pubblicizza l'albergo ristorante che si trovava 100 metri dopo.
Oltre il paese si vede il traliccio dell'alta tensione e più lontano il Monte Gazza.
L'antico portico prima del monumento e il traliccio di legno per la corrente elettrica sull'altura dei Crozzòi, presenti su una foto più antica e qui scomparsi, ci permettono di ipotizzare la data dello scatto.
In un'altra cartolina possiamo poi vedere l'albergo qui publicizzato.
Sembra una cartolina ma sul retro non riporta le classiche divisioni e testi di una cartolina e non riporta alcuna informazione sull'autore dello scatto.
Il porfido è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il calcare grigio è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
La selce è qui descritta dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il basalto è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il micascisto è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il marmo è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
Il lapillo vulcanico è qui descritto dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
La dolomia è qui descritta dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
L'arenaria è qui descritta dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui:
La tonalite è qui descritta dai ragazzi e dalle ragazze del gruppo opzionale della SSPG di Vezzano “aula di geologia”, tramite tre schede successive facenti parte del gioco che loro hanno progettato e che voi potete provare fisicamente nell'aula all'aperto di geologia o virtualmente anche qui: