Sono qui riportate le interviste fatte dai bambini di prima della scuola primaria di Vezzano nell'anno scolastico 2009/10 ad Aldo Tecchiolli, titolare dello storico panificio Tecchiolli, e alla sua dipendente Rosanna Chemelli, responsabile del negozio di generi alimentari Tecchiolli di Vezzano.
I bambini hanno potuto in questa occasione visitare il primo panificio, il negozio e gustare i prodotti Tecchiolli.
Questo articolo era stato pubblicato con lo stesso titolo nel diario di classe sul sito ww.icvalledeilaghi.it, poi dismesso.
Questo materiale prodotto dalla classe prima di Vezzano nell'anno scolastico 2008/09 era stato pubblicato con lo stesso titolo nel diario di classe sul sito ww.icvalledeilaghi.it, poi dismesso.
Le pagine sono state copiate di seguito una sotto l’altra così com’erano.
Seguono le altre pagine di diario e gli altri file richiamati nei collegamenti, che sono stati di conseguenza aggiornati.
Avendo un formato diverso, il citato “terzo libro degli abitanti del bosco” è inserito in un file a parte, terzo perché già due "libri" erano stato ultimati prima di utilizzare questo; essi costituivano l'alternativa sperimentale al libro di testo. Si compone di una parte predisposta dall'insegnante di scienze e tecnologia ad inizio attività, che prevedeva pagine bianche dove i bambini illustravano man mano i loro apprendimenti con disegni e poche parole (utilizzando anche un foglio bianco inserito al di fuori della parte stampata), una parte collettiva creata dai bambini con l'insegnante di italiano.
Vista di Ranzo; la foto è scattata dalla strada provinciale Vezzano - Margone-Ranzo, in parte visibile.
Lo stato della strada, agibile ma non ancora asfaltata, permette di ipotizzare la datazione tra il 1954 (costruzione della strada) e il 1962 (anno in cui è stata asfaltata).
La foto è in bianco e nero, di dimensioni 15x10cm.
Sul retro è riportata la scritta "Ranzo- Strada Vezzano-Margone-Ranzo" e "PROVINCIA m 3/10"
Cartolina non viaggiata, in bianco e nero, 10x15 cm.
Panorama dall'alto di Vezzano. Come si può notare al tempo non c’era ancora la variante al paese realizzata verso il 1970. “Piazza fiera” non era su un ponte come oggi, era circondata dalla campagna, aveva il lato sud alberato e quello nord aperto verso la strada. La scuola non aveva la mensa e la palestra e l’ultimo piano era più basso (ampliamento 1988). Non c’era l'officina Morandi realizzata negli anni ‘60 e molti altri sono i particolari osservabili in questo scatto.
Vista delle campagne coltivate a viti e sullo sfondo il paese di Padergnone.
In primo piano alcuni tralicci.
Stampa in bianco e nero 10x15 cm riportante sul retro scritto a mano "Padergnone m. 286 (Trentino) Panorama" ed il timbro "Foto CINE N. 13250 TRENTO".
Veduta in bianco e nero di Ranzo con il monte Gazza sullo sfondo. La foto è stata ipoteticamente scattata dal monte Dain Piccolo (stessa inquadratura di Ra 01)
Si vede la nuova strada, costruita negli anni '50.
La cartolina, di dimensioni 15x10 cm, è viaggiata. Presenta due francobolli di Poste italiane, uno da 5 lire e uno da 10 lire dedicato ai giochi della XVII olimpiade; posizionati sul retro e timbrati con data 24 luglio 1961.
Foto dell'altare dedicato a S. Valentino all'interno del santuario di San Valentino in Agro. Sulla parete di fondo erano allora presenti numerosi quadri ex voto. Pur non essendo viaggiata, il formato 9x14 cm, con cornice bianca e bordo dentellato ci porta a presumere una datazione precedente al 1945.
Veduta da metà chiesa dell'altare maggiore della chiesa di San Vigilio e Valentino.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Vezzano m. 386 (Trentino) Altare Maggiore" ed il timbro "Foto CINE N. 3378 TRENTO".
Veduta in bianco e nero di Ranzo con il monte Gazza sullo sfondo, ipoteticamente scattata dal Dain Piccolo.
La datazione si ipotizza per l'assenza dell'attuale strada di collegamento al paese (costruita negli anni '50) e per l'evidenza dei sentieri che salgono verso malga Bael e il monte Gazza. Anche la presenza del francobollo italiano da 10 centesimi (posizionato sul fronte, nell'angolo in basso a sinistra) contribuisce ad ipotizzare la datazione.
La cartolina è viaggiata, non è annotata la data; è presente il bollo delle Poste Italiane da 10 centesimi, il timbro di spedizione non è più visibile. Dimensioni 15x10cm.
Il titolo dato dal fotografo fa pensare al viaggiatore che dal Banale raggiungeva Sarche via Ranzo.
Veduta dell'interno della chiesa di San Vigilio e Valentino dalla navata. Sono presenti gli elementi che caratterizzavano le chiese prima del concilio vaticano secondo (1962-65): il pulpito destinato alla predicazione, le balaustre che delimitavano il presbiterio, l'altare verso il quale il parroco celebrava la messa dando la schiena ai fedeli. si vede esposta, pronta per la processione, la Madonna del Rosario la cui ricorrenza si celebra il 7 ottobre, così come un gonfalone con la Madonna ed una bandiera tricolore a bande orizzontali, presumibilmente quella della Provincia Autonoma di Trento che fa supporre una ricorrenza particolare a noi non nota.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Vezzano m. 386 (Trentino) Interno della Chiesa" ed il timbro "Foto CINE N. 3379 TRENTO".
Foto dell'interno della chiesa di San Vigilio e Valentino. La foto è stata scattata prima del 1925 anno di spedizione della cartolina, come si evince dal timbro sul retro. Sono presenti gli elementi che caratterizzavano le chiese prima del concilio vaticano secondo (1962-65): il pulpito destinato alla predicazione, le balaustre che delimitavano il presbiterio, l'altare verso il quale il parroco celebrava la messa dando la schiena ai fedeli.
Cartolina che ritrae la chiesa di San Vigilio e Valentino con prospettiva laterale da sud-ovest. La data della foto è compresa tra il 1909 quando è stata costruita la nuova chiesa e il 1919 quando è stata spedita la cartolina.
Video 1: Amerigo Pederzolli esegue la melodia mentre i nipoti lo ascoltano per impararla
Video 2: il nipote Andrea Pederzolli esegue la melodia completa. La melodia è fissata, ma è dato spazio anche a improvvisazioni sul tema.
Il campanò viene suonato alla vigilia della festa, nel pomeriggio, verso le 13.30 e i suonatori si scambiano tra loro con brevi pause fino alle 14.30.
Una volta la tastiera era in fondo al campanile e venivano agganciate lunghe corde che tiravano le campane (non il batacchio); sono ancora visibili infatti nella tromba delle scale del campanile i fori dove passavano le corde.
Gina Tozzi, classe 1935, esprimendosi in dialetto trentino, ci racconta del suo percorso artistico: una passione nata in tenera età, messa da parte per qualche anno per i numerosi impegni in famiglia e nel lavoro (moglie e madre, benzinaia, autista, ragioniera), ripresa con successo e compagna di vita anche nella vecchiaia.
I video della mostra sono stati gentilmente messi a disposizione da Sandra Martinelli, la foto finale del Lago di Ledro è di Flaviana Miori, la locandina è di ArteLaghi, la musica di sottofondo è "Go to Sleep My Little One" di Doug Maxwell; Media Right Productions".
Panoramica di Ciago con in primo piano la vecchia strada per Lon situata leggermente più in basso rispetto all'attuale. Si intravede il tetto del cosiddetto "baracon" demolito nel 1966 al fine di realizzare la "nuova piazza" come documentato in
Cartolina viaggiata in bianco e nero raffigurante tre panoramiche di Ciago e uno scorcio della "piazza" con la bottega aperta e la fontana in pietra. La datazione è precedente al 1960, anno di chiusura della bottega, considerato che nell'immagine la bottega è aperta.
La cartolina è viaggiata del 1975.
Fotografia raffigurante il capitello di San Rocco, i mulini Cappelletti, Eccel e Zuccatti, la scuola, la canonica e la Chiesa di San Lorenzo. La datazione è stimata in base al confronto con altre cartoline.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Ciago m. 573 (Trentino) Panorama" ed il timbro "Foto CINE N. 9195 TRENTO".
Cartolina non viaggiata, in bianco e nero, dimensioni: 10 x 7 cm.
Il formato della cartolina e la presenza di pali della luce fa ipotizzare una datazione tra gli anni 10 e 20 del 1900.
Lo scatto raffigura un gruppo di case di Padergnone.
Si intravedono due pali della luce che fanno pensare alle linee elettriche Fies-Trento realizzate nel 1908/09.
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Approfondimento
Condividiamo con piacere le preziose informazioni storiche che ci ha inviato Silvano Maccabelli osservando questa fotografia:
In questa panoramica orientale del paese s'intravede, in primo piano al centro, il retro semidiroccato di Casa Walzl, poi ristrutturata nei primi anni Cinquanta.
Più importanti sono gli elementi architettonici siti accanto al campanile sulla destra della foto.
L'edificio che si vede nella foto immediatamente accanto al campanile venne distrutto da un incendio nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, fu demolito ed oggi al suo posto c'è un giardino privato.
(Si tratta di quello che un tempo era il "civico n. 56" acquistato all'incanto presso il Giudizio Distrettuale di Vezzano nell'agosto del 1882 dal curato padergnonese Domenico Pozzi in qualità di amministratore del "Fondo per l'ampliamento della chiesa curaziale" del paese. Dieci anni più tardi, nel 1892, era pronto pure il progetto, opera di don Donato Perli, allora cooperatore presso la chiesa decanale di Calavino, e poi curato di Vezzano. Il "Comitato pro ampliamento chiesa", tuttavia ebbe vita breve a causa di forti contrasti nel suo seno, e solo nel 1907, col patrocinio del nuovo curato don Vigilio Tamanini, ne poté vedere la luce una nuova edizione, che si affidò al progetto dell'architetto Mario Sandonà. Fu poi la guerra a porre fine anche a questo secondo "Comitato", che tuttavia risorse ancora una volta dalle sue ceneri nel 1924, sotto la guida del curato don Giuseppe Tamanini, riuscendo però soltanto a portare a termine esclusivamente alcune piccole modifiche, che gli fruttarono pure una denuncia di cui dovette rispondere davanti al Pretore del mandamento di Vezzano, nell'aprile del 1925, per avere operato senza la necessaria autorizzazione delle competenti Autorità. Contrapposizioni assortite all'interno del "Comitato pro ampliamento chiesa" perdurarono anche prima e dopo la seconda guerra, quando venne approntato un nuovo progetto di ampliamento da parte del Sandonà. Questo stato di cose portò diritto all'idea di sostituire il progetto di ampliamento con quello della edificazione ex novo, a proposito della quale il parroco don Luigi Flaim riuscì a porre la "prima pietra" della nuova chiesa nel luglio del 1964.)
L'edificio che vediamo aggettato ad est di quello appena descritto è stato anch'esso demolito nella seconda metà del Novecento, lasciando luogo ad una abitazione privata, ora anche B&B, in via Nazionale 62.
(Anche l'attiguo 56a apparteva al "Fondo pro ampliamento chiesa". Nel 1911 venne venduto al Beneficio canonicale Rigotti, il quale lo lasciò più o meno tale e quale a come si vede nella foto e ne fece la - miseranda - casa colonica per i suoi dipendenti, quali ad esempio la famiglia Mauro e quella di Beniamino Rigotti.)
Entrambi i luoghi, compreso un vecchio orto attiguo, denominato "Lunèl", subirono dopo la demolizione, delle modifiche ambientali dovute all' "interramento" prodotto dallo scarico dei materiali di scavo della nuova chiesa, edificata più a sud in località detta "Le Ave" per la presenza d'un vecchio alveare.
Fotografia raffigurante quattro mulini di Ciago, la scuola e la chiesa. La datazione è stimata in base al confronto con altre cartoline.
Stampa in bianco e nero, 10x15 cm, riportante sul retro scritto a mano: "Ciago m. 573 (Trentino) Panorama" ed il timbro "Foto CINE N. 9192 TRENTO".