I tre pannelli, inseriti nelle tre aule didattiche all'aperto previste dal progetto SI.VAL, presentano nella prima parte una descrizione del progetto stesso in italiano ed inglese, nella seconda parte sono distinti per aula e presentano nello specifico l'approccio metodologico seguito ed i contenuti di quell'aula in italiano e in C.A.A.
L'articolo descrive il ritrovamento di una tomba barbarica, in località Cignon a Nord di Vezzano e ad occidente della strada per Ciago, avvenuto il 21 e 22 gennaio 1911 da parte del farmacista Vecchietti e di don Perli. Oltre una minuziosa descrizone vi è il disegno della tomba e la fotografia con gli oggetti rinvenuti, poi donati al museo civico di Trento.
L'analisi di quanto trovato ha portato il Roberti alla conclusione che si tratti della sepoltura di una donna longobarda di agiata condizione e che la tomba sia stata depredata durante l'invasione dei Franchi.
Questo articolo racconta come i due autori hanno trovato la pietra sacrificale lungo il percorso archeologico di Cavedine, la loro successiva ricerca per capirne la funzione ed il trasferimento della stessa al museo storico di Rovereto.
La “Carta geografica generale della Valle dei Laghi”, progettata e avviata da Nereo Cesare Garbari; fu completata a otto anni dalla sua morte, con l’impegno della moglie Carla, che si avvalse di conoscitori e cultori di storia locale. La carta, scala 1:20.000, punta sulle informazioni storico-culturali, quali toponomastica, siti di interesse archeologico, naturalistico, sentieri e altri; elementi geomorfologici, per questo motivo è unica nel suo genere. Sulla cartina sono indicati con numeri i siti di interesse con la rispettiva legenda, sul retro la traduzione in inglese, tedesco e francese.
Misura 80x66 cm su un foglio 100x67 cm, ripiegato a 19x12 cm.
Il 30 luglio 1997 è stata presentata al pubblico dal Gruppo Cuturale Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano di cui gli autori facevano parte. La cerimonia è descritta a pagina 12 di
Si tratta di 8 pannelli ben illustrati, realizzati in occasione del recupero e miglioramento di tutto il sentiero.
Posizionati lungo il sentiero nel 2004, sono andati naturalmente deteriorando, finché anche gli ultimi sono stati tolti nel 2022 e sostituiti con nuovi pannelli.
- "Alla scoperta delle marmitte dei giganti" introduce la nuova mascotte del sentiero (un simpatico gigante intento a cucinarsi il pasto in una grande marmitta di pietra), la figura di Antonio Stoppani e la sua scoperta. Si trovava alla partenza della diramazione Nord-Est del percorso, accanto al campo da tennis
- "Antichi fiumi di ghiaccio" presenta l'ultima glaciazione ed i suoi effetti in Valle dei Laghi. Si trovava tra il campo da tennis ed il pozzo 6 (Lusan).
- "Le tracce di antichi ghiacciai" spiega l'origine dei pozzi. Era posizionato accanto all'ingresso del pozzo 3 (Stoppani).
- "L'acqua che incide la pietra" mostra gli effetti dell'acqua sulla roccia ed era posizionato sul sentiero che porta al pozzo 7 (San Valentino) lungo il quale si vedono molti esempi di erosione.
- "Le tracce della storia" presenta la figura di San Valentino e la chiesetta a lui dedicata. Era posto sulla discesa verso il pozzo 7 (San Valentino) da dove si domina la chiesetta.
- "Il leccio" presenta il clima quasi mediterraneo della zona e questa pianta che lo contraddistingue. Era situato presso la piazzola di sosta all'imbocca della discesa verso il pozzo 8 (Poiéti).
- "Bus dei Poiéti" presenta l'utilizzo preistorico da parte dell'uomo ed era posizionato accanto all'ingresso del pozzo 8 (Poiéti).
- "Le tracce della storia: Gli Schützen ed il tiro al bersaglio" si trovava accanto ai ruderi dell'Imperial Regio Casino di Bersaglio ed è stato il primo ad essere sostituito quando esso è stato ricostruito nel 2012.
In questo articolo Paolo Orsi descrive i ritrovamenti di epoca preistorica ai pozzi glaciali di Vezzano, molti di epoca romana, quali molte monete, la lapide ai fati e alle fate presso castel Toblino (poco posteriore al 201), un'ara ai fatis masculis presso S. Valentino, una pietra funeraria a Vezzano, ritrovamenti sul doss della Bastia presumibilmente di epoca longobarda (il castrum Vitianum fu distrutto dai franchi nel 590), altri ritrovamenti in Terramare, un'epirgrafe cristiana dell'860 custodita nella chiesa parrocchiale e proveniente da quella di San Valentino dove vi è un'epigrafe della stessa data.
Nel riportare "Notizie diverse" Paolo Orse scrive:
"POZZI GLACIALI ABITATI NELL' ETA NEOLITICA. A conferma di quanto fu altra volta esposto sulla abitabilità dei pozzi glaciali da famiglie neolitiche (Bullettino, anno IX, pag. 42-48), e più specialmente di quelli di Vezzano presso Trento, merita di essere segnalata la scoperta, avvenuta nelle abbondanti terre di ripulimento tratte dal Pozzo Stoppani a Vezzano, di un bel coltello siliceo a sezione triangolare (lungo cent. 4, 25 ), e di una elegantissima cuspide di freccia, molto stretta e lunga (mill. 45) (tipo simile alla figurata nel Bullettino, anno X, tav. IX, 3, 4), lavorata a fine ritocco, oggetti trovati e posseduti dal sottoscritto."
In occasione della sistemazione definitiva del sentiero del Parco glaciale « Antonio Stoppani » di Vezzano, l’asportazione della vegetazione dai pozzi, la ripulitura degli stessi fino al numero 8, la posa della segnaletica dell’itinerario, è stato scritto questo articolo che lo descrive.
Questo articolo è stato scritto in occasione dell'inaugurazione del sentiero rinnovato con lavori riguardanti il recupero ed il miglioramento di tutto il sentiero, la pulizia del bosco e dei pozzi glaciali, la realizzazione di nuovi punti sosta con tavoli e panchine, il posizionamento di alcuni pannelli illustrativi con una mascotte: un simpatico omone barbuto, intento a cucinare il suo frugale pasto in una grande pentola di pietra.
Vengono particolarmente descritti i pozzi n. 3 e n. 8 ed i lavori di pulizia fino ad allora eseguiti. L'articolo è corredato da schizzi illustrativi del "Bus dei Poieti" (pozzo n.8) .
Viene qui proposto un itinerario immerso nel bosco lungo il sentiero Stoppani, intitolato a chi per primo comprese l’origine glaciale dei pozzi, generati lungo le falde inferiori del versante nord-occidentale del Monte Bondone, in corrispondenza dell’abitato di Vezzano.
Qui è possibile conoscere l’antica storia dei pozzi glaciali e di chi con passione, dedizione e grande studio ne ha scoperto il significato, riconoscendone e tramandandone il valore.
Uno degli itinerari storico-culturali, presenti in Valle dei Laghi promosso dall’Ecomuseo, alla riscoperta di piccoli segni, lasciati dai pastori. Si tratta di circa novanta incisioni rupestri, non tutte ben visibili, costituite da nomi, cognomi, simboli politici, giochi, ecc. Lungo il percorso si possono osservare anche una calchèra, un antico selciato, la chiesetta diroccata di San Martino, oltre che godere di una passeggiata fra i boschi e del panorama sul Lago di Toblino e su Castel Madruzzo.