Si trova tra i due Laghi di Lamar, l'edificio grande, un tempo stalla a quota 760 m slm ed il "malghét", un tempo casèra, più in basso.
La malga bassa di Terlago veniva un tempo usata dagli allevatori di Terlago nel mese di giugno per un primo periodo di alpeggio in attesa che il clima rendesse possibile l'uso della Terlaga alta, in luglio e agosto, e poi di nuovo a settembre prima di riportare le vacche in paese.
Dismessa negli anni cinquanta del 1900 è stata poi utilizzata come discoteca negli anni settanta, "Il Piper",, come colonia diurna del Comprensorio C5 negli anni ottanta-novanta e poi utilizzata solo saltuariamente previa richiesta al comune di Terlago che ne era il proprietario.
Dopo l'aggregazionbe di terlago nel comune di Vallelaghi, nel 2017 la struttura è stata messa a norma e quindi a disposizione delle scuole e associazioni del territorio che ne fanno richiesta nel rispetto dei regolamenti comunali.
Con l’estate 2019 il "Malghet" è stato dato in locazione per sei anni ad uso di esercizio pubblico con apertura minima dal 1 giugno al 15 settembre di ciascun anno. I servizi igienici in dotazione alla struttura sono dotati di accesso dall’esterno e la possibilità del loro utilizzo deve essere garantita liberamente al pubblico, a prescindere dall’accesso al bar.
Nel 2021 il Comune di Vallelaghi ha dato in concessione gratuita per nove anni una piccola porzione autonoma della struttura alla Riserva comunale di Caccia di Terlago, attrezzata con una cella frigo, quale centro di controllo per la raccolta dei capi ungulati, con l'impegno di eseguire delle manutenzioni ordinarie alla struttura, come pulizia spazi immediatamente limitrofi, pulizia
grondaie, vigilanza dell’area ed a prestare con i propri associati fino ad un massimo di 80 ore per attività che si dovessero rendere necessarie sull’intero territorio comunale.
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Bibliografia:
Sommadossi Federico, Il Malghet presso i laghi di Lamar - Malga Laghi di Lamar IN Vallelaghi informa n.1 2019, pp. 16-17
È situato lungo il sentiero geologico Stoppani a pochi metri dal campo da tennis, area in cui poi sono stati realizzati anche il teatro di valle ed il campo da calcetto.
Realizzato nel 1993 con giochi, tavoli e panchine, punti cottura; è stato poi più volte rinnovato.
Al suo interno, su un tratto roccioso, vi si possono notare incisione lasciate dai pastori che frequentavano il luogo inserite nel 2016 nell'itinerario culturale e naturalistico dell'Ecomuseo: "Sulle tracce dei pastori: le pietre raccontano", che vi ha posto accanto un pannello esplicativo.
Nel 2020, in piena pandemia, il Comune vi ha realizzato il parco d'arte.
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Bibliografia:
Il 14.2.1944, come ogni anno, si festeggiava a Vezzano il Patrono San Valentino, ma in un contesto particolarmente grave: la guerra, coi pericoli, i dolori e le privazioni che essa porta con sé, in assenza dei molti giovani soldati e dei lavoratori impegnati in luoghi lontani e pericolosi.
Nonostante tutto ciò, migliaia di fedeli, accorsi da tutto il circondario, presenziarono alla messa solenne in cui fu emesso il voto a San Valentino, sottofirmato dalle autorità ecclesiastiche e civili e da molti capofamiglia delle otto comunità dell'allora Comune di Vezzano.
I cannoni piazzati a Vezzano non furono usati: la guerra cessò appena in tempo ed in ottemperanza a quel voto, la comunità vezzanese dal 1945 la prima domenica di settembre ricorda e rinnova quel voto con una solenne precessione alla chiesa di San Valentino in agro.
Alla commemorazione religiosa si è poi affiancata dagli anni '90 una manifestazione dedicata alla pace organizzata al tempo dai Comuni di Vezzano e Padergnone, ora Vallelaghi, con la collaborazione di associazioni e scuole, che col passare del tempo si è arricchita di offerte culturali ed ha preso il nome "Tutti i colori della pace".
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In questo Archivio potete consultare articoli a riguardo pubblicati sul notiziario comunale di Vezzano:
60º anniversario del Voto a San Valentino - di Rosetta Margoni - pag. 15-18 sul n. 2 del 2004;
Mostra fotografica a cura del Museo Storico in Trento: “Vezzano, la IIª guerra mondiale e il voto a San Valentino” - di Lorenzo Gardumi - pag. 12-14 sul n. 2 del 2005;
Grazie alla collaborazione dei gruppi culturali Nereo Cesare Garbari del Distretto di Vezzano, La Roda, Retrospettive, Centro Studi Judicaria, Ecomuseo della Valle dei Laghi, Piccola Nizza de Trent, del gruppo Pensionati e Anziani di Vezzano, di molti privati e del patrimonio fotografico degli autori, la nascita del Comune di Vallelaghi ha visto la pubblicazione di questo libro fotografico. Le numerose foto storiche, accompagnate da brevi didascalie e introduzioni ai capitoli tematici, permettono di conoscere peculiarità e similitudini fra le 11 frazioni che compongono il neo comune favorendo così lo sviluppo di uno spirito di appartenenza ad un'unica comunità dei cittadini provenienti dai tre comuni fusi di Terlago, Vezzano e Padergnone.
Diverse foto pubblicate su questo volume sono disponibili nell'Archivio della Memoria per il riutilizzo.