L'archivio della memoria

Questa traccia è stata preparata per presentare l'Archivio della Memoria alla sezione di Vezzano dell'Università della Terza età e del Tempo Disponibile nella lezione del 24 gennaio 2023. Essa è legata agli interessi presunti del gruppo a cui si rivolge e alla situazione del portale in questo preciso momento, è perciò solo indicativa di come può essere presentato l'archivio nella sua generalità.

È doveroso innanzitutto accennare una premessa sull'Ecomuseo della Valle dei Laghi, un'associazione culturale di promozione sociale che ha l'obiettivo di valorizzare il territorio, la sua storia e le sue tradizioni. Svolge questa sua missione organizzando laboratori, incontri, uscite per bambini, ragazzi, famiglie, adulti, scuole, oltre ad impegnarsi in attività di ricerca e divulgazione, proprio in questo contesto ha dato vita all'Archivio della Memoria. Ha la sua sede a Vezzano sud, nell'edificio che ospitava APT e Consorzio delle Pro Loco.

L'Archivio della Memoria della Valle dei Laghi è uno spazio digitale, in continuo arricchimento, che raccoglie in un unico spazio virtuale materiali molto diversificati e di diversa provenienza, che hanno come comune denominatore la storia, le tradizioni, la cultura della Valle dei Laghi. Fisicamente essi si trovano sparsi in case private, luoghi all'aperto, bibliotecehe, musei... come segnalato per ciascuno in Archivio.

Cominciamo quindi con una rapida analisi della pagina principale, soffermandoci sulle richieste dei presenti:

 

Andiamo poi a visitare due degli approfondimenti più visitati: genealogia e itinerari.

Qui presentazioni a questo riguardo fatte in altri contesti ma che rendono l'idea.

Per concludere qualche ricerca libera seguendo le sollecitazioni dei presenti.

Ricerca libera e collegamenti fra le risorse

Anche nell'anno scolastico 2023/24 un incontro autegistito all'UTETD di Vezzano viene dedicato all'Archivio della Memoria.

Il 7 novembre 2023 si inizia con uan rapida presentazione della Home e poi ci si concentra sulla RICERCA LIBERA cominciando col porre l'attenzione sulla doppia ricerca:

  • nell'archivio principale abbiamo a disposizione documenti, immagini, oggetti, luoghi, audiovisivi... per dar modo a chiunque di ricercare ed interpretare  le fonti primarie secondo criteri propri;
  • nell'archivio separato delle pubblicazioni  troviamo il mondo dell'editoria che in qualsiasi modo riguarda la Valle dei Laghi, una ricca bibliografia e molti testi consultabili on-line.

 Iniziamo col ricercare la parola "università" visto che, seppure in una particolare accezione, la stiamo frequentando.

Nell'archivio principale ci vengono mostrati sette contenuti; il primo è un documento, lo apriamo ed all'interno del testo andiamo a cercare (Control f) la parola "università", scopriamo così che l'università citata in questo documento di Calavino del 1647 consisteva in una "comunità che agisce verso comuni obiettivi".

Facciamo la stessa ricerca nell'archivio collegato delle pubblicazioni. Ci vengono mostrati cinque contenuti, apriamo il notiziario comunale, come prima cerchiamo al suo interno la parola università e scopriamo che un articolo parla proprio della UTETD di Vezzano, ci fornisce delle informazioni a riguardo, compreso quella riguardante il primo anno di attivazione.

Torniamo all'archivio principale, raggiungibile da ogni sezione andando in fondo alla pagina, e cerchiamo il simbolo indiscusso della Valle dei Laghi: Toblino. Vediamo le informazioni di contesto che vengono messe in qualsiasi contenuto e come da una risorsa si possa passare ad un'altra a catena secondo le propre curiosità, esempio:

Altro elemento per cui è conosciuta la nostra valle è la produzone del vino santo, andiamo perciò a ricercare vino.

Vediamo collegati diversi tipi di contenuti: luoghi, documenti, oggetti, video, ad esempio:

Passiamo ora a ricercare la Centrale Idroelettrica di Santa Massenza; cercando semplicemente centrale ci verranno presentati anche contenuti non pertinenti, ma sicuramente anche quel che cercavamo. Anche a questo contenuto vediamo collegati diversi tipi di risorsa: video, audio, oggetti, fotografie che ci raccontano il cambiamento che la Centrale ha portato, come ad esempio:

Testimonianze e glossario

Una delle ragazze presenti nel giorno dello scatto di questa ultima foto ce ne parla in una intervista, rammentando con nostalgia il tempo che fu. Ascoltiamo Flora Tasin al minuto 9:30-10:22.

I VIDEO possono essere guardati direttamente dall'archivio, dove è possibile anche consultare l'indice, avere i collegamenti con altre risorse, fra cui i termini sul glossario dialetto trentino-italiano, oppure su YOU-TUBE, dove è possibile lasciare un like o un commentoe dove è possibile iscriversi al canale YouTube dell'Archivio della Memoria per essere aggiornati quando viene inserito un nuovo video.

Tra i video troviamo molte interviste, singole e di gruppo, fatte in sede di Ecomuseo, a scuola, alla RSA, presso una associazione, sul territorio, in case private...

Dopo la commovente testimonianza di Flora, ascoltiamo quella spiritosa di Giovanni che ci racconta momenti di vita meno gioiosi (minuto 24:08-26:00).

Anche interviste separate possono poi essere montate in un unico video, come è stato per le testimonianze raccolte a ricordo di Maria Cappelletti Faiòta, alla quale il 19 novembre verrà intitolata la piazza di Covelo. Ascoltiamo sul secondo video di questa serie un pezzo registrato alla RSA di Cavedine (0:30-5:00) e una testimonianza sul primo video che ci permette di ricollegarci all'ultima lezione sulle grandi potenze mondiali (2:40-4:28). Anche se queste persone erano concentrate a parlarci di Maria, ascoltandole veniamo a conoscere molti altri aspetti di vita di un tempo.

 

La signora Giulia Zuccatti, di cui ci parla Dolores, era di Ciago, suo marito Giulio Castelli era di Terlago. Il loro figlio minore, Giulio pure lui, come abbiamo sentito nella testimonianza, nel 1939, a 12 anni, minore non accompagnato, era partito da Ciago per rientrare negli U.S.A., dove era nato. Sua è una testimonianza raccolta da Renzo M. Grosselli e pubblicata sul quotidiano l'Adige del 4 dicembre 2008 di cui riportiamo qui il pezzo letto in questa occasione:

QUEL GIORNO A HIROSHIMA TESTIMONE DELL'ATOMICA

... "Mamma si ammalò e tornò  a Zambana, il vecchio rimase là.  [Il suo italiano risente della parlata dialettale, dove "il vecchio" sta per "il papà"] Io a 17 anni chiesi di andare volontario in marina. Mi imbarcarono su un bastimento che serviva come ospedale militare. All'inizio del 1945 arrivai ad Okinawa". Su quell'isola giapponese si ebbe il più importante sbarco anfibio della guerra del Pacifico  e la battaglia "tifonde d'acciaio" per gli americani, durò dal marzo al giugno. In quei mari vennero fatte confluire 1.300 navi americane. Alla fine si contarono i morti: 188.000 giapponesi (122.000 civili), 68.000 americani. Giulio ancora oggi ha in mente i risutati della carneficina: "I feriti arrivavano, giorno dopo giorno, a centinaia sulla nave: senza bracce, gambe, il corpo devastato. C'erano cinque [medici] e operavano continuamente. Ci bombardavano: gli aerei giapponesi arrivavano la mattina e la sera. La nostra marina aveva in porto un piccolo bastimento che produceva una cortina fumogena, per disturbare i giap, La nave di Giulio trasportava i feriti verso Guam, Saipan e Tianian. Quest'ultima è un'isola dell'aArcipelago delle Marianne da cui il 6 agosto partì l'Enola Gay, il bombardiere B-29 che caricava "Little Boy", la bomba atomica che sarebbe stata lanciata nel cielo di Hiroshima.

"Rimasi là sino all'inizio del 1946. Ero giovane, ero in ballo e dovevo ballare. Facevo il mio lavoro, ero carpentiere sulla nave e addetto alla misurazione della profondità dell'acqua. Vincere? L'America cerca sempre di vincere. Mi ho fat el me dover, avrei voluto che i giapponesi perdessero, ero troppo giovane per capire veramente quello che succedeva.

....

Giulio ci guarda, lo coglie un ricordo. "Un giorno i superiori ci dissero che in quella mattinata non avremmo dovuto guardare in una certa direzione, c'era il rischio di perdere la vista. Poi abbiamo saputo che quel giorno era stata lanciata l'atomica su Hiroshima. Cosa ne penso io? Che era per far finire la guerra".

Attivazione

Per concludere la lezione abbiamo sperimentato una possibile modalità di partecipazione diretta alla creazione di nuovi contenuti dell'Archivio; è stato un momento costruttivo che ha anche fornito un'occasione di conoscenza tra i partecipanti.