Gioco

Collezione

Contenuti

Ricerca avanzata
  • Gran turismo giocattolo

    Pullman "Gran turismo" in latta, lungo 11 cm. Sotto il mezzo, impresso all'interno di un rombo, si intuisce il marchio "INGAP", seguito dalla scritta "PADOVA MADE IN ITALY". Articolo rimasto invenduto nella bottega Bassetti di Fraveggio; il prezzo di vendita era di 60 lire.
  • Il falegname - giocattolo

    Confezione costituita da un foglio in cartone 24,5x34 cm, sul quale sono fissati con lo spago: uno squadretto in legno, una piccola sega con lama in acciaio, un martelletto in alluminio con manico di legno, un righello da 15 cm in cartoncino rigido ed un foglietto di carta vetrata. Il costo di vendita presso la bottega Bassetti di Fraveggio era di 90 lire. Non riporta nessun marchio, ma dal confronto con oggetti simili in internet si può dedurre che sia stato prodotto dalla ditta C.F.G.M..
  • Bambola da 100 lire

    Bambola rimasta invenduta nel negozio Bassetti di Fraveggio. Ha gambe e braccia leggermente piegate e mobili, testa e occhi fissi, capelli sagomati in rilievo. Chiaramente visibile la saldatura tra le due parti in plastica. Misura 30 cm. È marchiata con due galletti che si guardano e la scritta "MADE IN ITALY". Riporta sul retro il prezzo di 100 lire. Da notare come fosse posta in vendita nuda. Al tempo erano le bambine stesse a realizzare i vestiti per le loro bambole; questa attività era parte del gioco e costituiva una esperienza formativa utile per il futuro di ogni donna. Ne parla anche Gemma Comai di Vigo Cavedine nella sua intervista:
  • Rami giocattolo

    Servizio di sei pentole giocattolo in rame dai 4 agli 8 cm di diametro di chiara fattura artigianale donate a Maria Toldo.
  • Cestone giocattolo

    La "bèna" era una cesta fatta generalmente con rami di faggio grande come un carro utilizzata per il trasporto di merci. Questa è una "bèna" giocattolo.
  • Tombola

    Gioco da tavolo, effettivamente moderno. I giochi alle carte erano poco praticati dalle donne di una volta – non c’era il tempo – ma neppure la moralità lo permetteva. Si può dire che il gioco più comune era ‘l merler.
  • Ból ból bèl

    Registrazione estemporanea realizzata col cellulare durante una passeggiata per tramandare un giochino che i bambini fanno da tempo immemorabile con la capsula dei papaveri sfioriti per timbrarsi un “orologio” sul polso. Ai più piccoli lo fanno i più grandi o gli adulti che li accompagnano. Mentre si tiene premuta la capsula sul polso si recita per tre volte una breve filastrocca: “Ból, ból bèl, fame deventar bèl.” Staccata la capsula il suo disegno rimane impresso sul polso a mo’ di orologio. Un'altra versione della filastrocca è contenuta al n. 7 del fascicolo
  • Taglio della legna

    Una catasta di legna sta per essere tagliata a mano. Il signore ritratto in un momento di pausa appoggia la pesante scure (manàra) sul ciocco (ciòc). Una carriola è già piena di legni tagliati (stróssi). Poco distante una sega è appoggiata ad un cavalletto (càora) adatto a trattenere il palo mentre lo si sega. Tutto il lavoro veniva svolto a mano senza l'aiuto di nessun mezzo a motore. La "càora" veniva usata anche dai bambini da cavalcare per gioco, tenendosi alle corna pur senza muoversi di un passo. La casa sullo sfondo era stata usata fino alla metà degli anni '40 come bar con bocce e balera. Sporgente dalla casa a fianco si vede il classico gabinetto del tempo.
  • Giochi sulla neve

    Numeroso gruppo di bambini e ragazzi sulla neve con i loro slittini costruiti in casa e palle di neve. I più piccoli portano i pantaloni corti. Dietro si vede una parte del paese di Ranzo. Sullo sfondo, il Gazza completamente spoglio da vegetazione si presenta come un ghiaione.
  • Bambina sullo slittino

    Una bambina è seduta sullo slittino, con cappotto, calze, muffole e cuffia di lana. Notare il bambino che le è accanto in pantaloncini corti nonostante la presenza della neve, abitudine diffusa un tempo, cosicché si diceva ai bambini: "fin a Nadal fret no 'l fa, braghe d'istà, dopo Nadal fret pasà... braghe d'istà". [Fino a Natale non fa freddo perciò si usano i pantaloni estivi, dopo Natale il freddo è passato perciò si usano i pantaloni estivi]
  • Bimbo in bici

    Bambino in bicicletta, strada sterrata, case con sassi a vista.
  • Bimba con bambola

    Bambina e bambino seduti su una scala in pietra. La bambina ha in braccio una bambola.
  • Bimbi, carretto e forca

    Un bimbo gioca con un carretto costruito in casa ed una bambina maneggia con disinvoltura una forca. La strada è sterrata. Dietro ai bambini il capitello di Sant'Anna.
  • Bimbo col cane

    Anche una volta cani e gatti erano spesso compagni di giochi dei bambini. Altro gioco molto usato era "scondilever", ossia nascondino, lo si faceva liberamente in giro per il paese entrando ed uscendo da case e fienili, nascondendosi tra i numerosi attrezzi agricoli presenti ovunque, come ad esempio sotto la "bèna" che si vede nella foto. La "bèna" era una grande contenitore che si metteva sul carro per trasportare il letame o altri materiali. La strada interna della parte alta del paese era ancora sterrata.
  • Pietra scolpita sul Dòs del Merler

    Il Dòs del Merler, situato di fronte al paese di Ciago, prende il suo nome da questa pietra scolpita non si sa quando, anche gli anziani nati nel XIX secolo dichiaravano che quella tavola da gioco l'avevano sempre vista lì. I bambini e ragazzi che portavano al pascolo i loro animali nella zona si fermavano a fare una partita a tria, "merler" in dialetto, usando come pedine oggetti naturali. Altro gioco presente sulla stessa roccia veniva fatto usando le nocciole che venivano fatte rotolare come bilie per raggiungere una serie di coppelle. Sembrano essere queste le incisioni più antiche, poiché le coppelle erano proprie delle culture preistoriche, anche se il loro significato rimane misterioso. Nel 1943, o 1948, uno di quei ragazzi pastori, di indole solitaria, ha inciso il suo nome e la data accanto alla tavola da tria: Oliviero Perini. È così dunque che sulla stessa roccia troviamo tre incisioni rupestri di epoche e significati diversi. --- Questa pietra è stata riportata su un sito tematico nel quale possiamo ricavare altre informazioni e vedere molte altre trie:
  • Una nonna con i due nipotini

    Le anziane all'epoca portavano dei lunghi e accollati abiti scuri. A terra c'è un trattore giocattolo. La data è riportata sul retro a penna.
  • Tre fratelli suonano

    I bambini suonano degli strumenti-giocattolo: una fisarmonica, un clarino e un ukulele.
  • Giochi di bambini sul lago di Santa Massenza

    Nella foto due bambini giocano con l'acqua del lago, parte integrante della specificità di questo luogo. Sullo sfondo un piccolo porticciolo con delle barche per i turisti che soggiornavano a Santa Massenza. A sinistra si nota una cabina da spiaggia dell'albergo Conti (ex palazzo del Vescovo)
  • Scorcio di Calavino

    Scorcio di Calavino dove oggi c'è un parcheggio e la fermata del bus. Si noti la precedente posizione del Municipio e lo spostamento della fontana rispetto a quest'altra cartolina:
  • Il gioco dei pirolòti

    Gioco di fortuna usato tradizionalmente alla festa della Commemorazione del Voto di San Valentino a Vezzano la prima domenica di settembre. È formato da una griglia in cui sono inseriti dei cilindri di legno, detti "pirolòti", che si differenziano nella parte nascosta in tre tipologie. Quelli bucati sono collegati ai premi più belli, i rossi a quelli di medio valore, i bianchi a quelli di consolazione.
  • Bambino sul cavallo a dondolo

    Bambino sul cavallo a dondolo all'ingresso di una casa di Cavedine.
  • Bambino nei pressi della casa cantoniera di Vezzano

    Sulla facciata della casa cantoniera, ora hotel Vezzano, è riportata la dicitura che indica l'altitudine del paese; all'ultimo piano il tipico ballatoio su cui venivano sistemate le pannocchie ad essiccare. Le proprietà ai lati della strada erano protette da muri in sassi, spesso alti come quello che si può vedere sulla destra. La strada era delimitata da grossi paracarri in pietra. La via principale (Via Roma), allora strada di percorrenza Trento-Riva era asfaltata, mentre via Stoppani era sterrata. Dietro si vede la salita al Doss e i grossi ippocastani che hanno dato il nome a questo luogo: ai "Alberoni".
  • Fèra fèra pè

    Filastrocca - gioco per bambini in dialetto trentino. Un'altra versione è descritta al n. 16 del fascicolo
  • Giocando con la carriola

    Un bambino porta la sorellina con la carriola. Interessanti le informazioni paesaggistiche: la pavimentazione della Piazzetta di Sant'Anna era in sterrato e della strada in selciato; la zona ora occupata dal parco giochi e da diverse case era allora tutta campagna. Si intravede anche il capitello di S. Anna.
  • Bimbo col girello

    Un bimbo muove i primi passi nel cortile di casa aiutato da un girello di legno. Sullo sfondo i campi terrazzati che contraddistinguono l'ambiente di Ranzo.