Scatto che raffigura l'interno della chiesa di S. Biagio durante i primi anni del 1900. È possibile notare molti dettagli architettonici e decorativi ora non più presenti. In particolare si nota un bozzetto che mostra come sarebbe dovuta apparire la decorazione attorno alla pala d'altare di S. Biagio.
Qui altre foto:
La fotografia ritrae tutti gli attori protagonisti del dramma sacro della Passione di N. S. Gesù Cristo avvenuta nel 1925 a Vigo Cavedine. Lo scatto è opera dello studio fotografico F. Emanuelli di Arco.
Lo scatto ritrae l'allora Vicario generale della diocesi di Trento mons. Guido Bortolameotti durante una celebrazione tenutasi al Santuario di Cavedine. Sullo sfondo si nota il paese di Cavedine visto dall'alto.
Il sonetto d'occasione rispetta la sua forma tipica in 14 endecasillabi raggruppati in due quartine e due terzine, ed è incorniciato da una stampa; il contenuto sottolinea l'aspetto sacrale cattolico del legame coniugale.
in calce alla composizione è riportato "La sorella Sabina ed i zii Augusto e Enrica.
Sfruz [Val di Non], 24 Febbraio 1906."
Le nozze sono state celebrate come da tradizione nel paese di origine della sposa ma poi hanno vissuto a Calavino, paese di origine dello sposo (Pedrini del ramo Mentol). I loro figli si sono poi trasferiti a Vezzano, lei era la maestra Celestina Giuseppina detta Bepina e lui l'ingegnere dell'Enel Aldo Maria.
Il quadro ha le dimensioni di 44 x 30 cm.
Panorama dall'alto di Cavedine e della valle verso sud, probabilmente dell'inizio degli anni '30. Si notano le strade interpoderali che risalgono la valle verso le frazioni di Brusino e Vigo. Di quest'ultimo si vede come la chiesa segnasse l'inizio dell'abitato.
Il Monte Bondone delimita ad Est la Valle dei Laghi e la separa dalla Valle dell'Adige. Verso Nord termina con la forra del torrente Vela, chiamata "Bus de Vela", che lo separa da Monte Soprassasso. Verso Sud prosegue col Monte Stivo.
Le cime più alte sono: il Palon (2090 m s.l.m.) verso Nord, seguito dalla dorsale Cornetto o Cronicello (2180 m,), Doss d'Abramo (2140 m) e Cima Verde (2102 m), che costituiscono la "Riserva Integrale delle Tre Cime del Monte Bondone, e, verso Ovest, la Rosta (1832 m).
Fra loro, a circa 1500 metri di quota, si trova l'altopiano delle Viote con un importante giardino botanico alpino, un Centro di Ecologia Alpina, la zona protetta della Torbiera, la "Terrazza delle Stelle - sito UNESCO connesso al cielo” per l'osservazione astronomica.
Verso la Valle dei Laghi c'è poi il Lago di Lagolo (950 m s.l.m.).
Dal punto di vista amministrativo la parte occidentale del monte, che guarda verso la Valle dei Laghi, fa parte dei territori di Vallelaghi, Madruzzo e Cavedine, quella settentrionale appartiene al comune di Trento e quella orientale, volta verso la Valle dell'Adige è di Garniga, Cimone e Villa Lagarina.
Nome in dialetto: Ranz, Ranc
Abitanti: Ranci - Ranzesi
Residenti al 31.12.2019: 401
Altitudine: 739 m slm
Superficie CC: 618 ettari
Distanza dal capoluogo del Comune di Vallelaghi, Vezzano: 9 km
Distanza dal capoluogo di Provincia, Trento: 20 km
Patrono: San Nicola di Bari – 6 dicembre
Latitudine: 46°03’48.67”N
Longitudine: 110°56’32.28”E
Festa del ringraziamento a Lasino avvenuta nel mese di novembre del 1976. La fotografia è stata scattata nel cortile della chiesa di Lasino e sullo sfondo è possibile notare le scuole elementari. Gli uomini hanno portato i trattori per la solenne benedizione delle macchine agricole.
Matrimonio a Brusino di Pietro Giuseppe Dallapè, industriale a Stradella e Bianca Pietra. Il matrimonio è stato celebrato nel 1929 nella chiesa più antica di Brusino, davanti alla quale è stata realizzata la fotografia.
La Chiesa parrocchiale di Vigo Cavedine prima del 1905. La fotografia si pensa sia stata scattata durante l'inverno del 1903-1904, prima dei lavori di ampliamento della struttura.
Bolognani Francesco a dorso d'asino trasportava da Dro a Vigo piccole quantità di pane per la comunità di Vigo. Qui lo si vede nei pressi della chiesa di S. Udalrico a Vigo Cavedine.
A seguire si nota una donna che indossa il tipico grembiule da lavoro. Sullo sfondo è presente la chiesa di S. Udalrico dotata di un pronao annesso alla facciata principale che venne abbattuto all’inizio degli anni 60, mentre venivano eseguiti i lavori per la realizzazione dell’attuale strada provinciale.
Gli antichi mulini di Calavino costituiscono ormai un ricordo legato alla vita passata di cui purtroppo rimangono poche testimonianze. Rispetto agli altri paesi della Valle di Cavedine, Calavino è sempre stato caratterizzato da una ricchezza di sorgenti e corsi d’acqua che hanno contribuito allo sviluppo socio-economico e alla configurazione del paese. Per localizzare e ricostruire quello che una volta formava il cuore della vita artigianale del paese si è voluto creare un percorso che, attraverso sette pannelli, attraversa i principali punti dove si trovavano un tempo gli opifici.
L’inizio del percorso è pensato nella zona del Bus Foran, dove la Roggia entra nel paese ed è collocata la bacheca introduttiva. Oggi buona parte della Roggia non è più visibile perché scorre al di sotto della strada, ma ci sono alcuni scorci dove la vediamo costeggiare le abitazioni. Il percorso passa dalla Piazzetta delle Regole, dove si gode di un’ottima visuale, per poi continuare nella parte vecchia del paese, il quartiere del Mas, cuore pulsante dell’artigianato di un tempo.
Si stima che lungo la Roggia esistessero più di una trentina di mulini, destinati a diverse attività, che oggi sono purtroppo scomparsi e del quale restano poche testimonianze.
I bambini della scuola elementare nella loro pubblicazione del 1981/82 elencano i mulini attivi a ricordo degli anziani e testimoniano che "Seguendo il percorso della Roggia possiamo ancora ammirare segni del passato: alcune grosse macine di pietra e frammenti delle grandi ruote di legno": sorprende come nel 1980 ci fossero ancora frammenti delle ruote di legno.
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Bibliografia:
- pag. 47-48 di
Il percorso "Antichi mulini del Borgo" va dalla località Naran fino a via Ronch, passando per via Borgo. È illustrato da una bacheca e 11 pannelli nei pressi degli 11 ex mulini che sfruttavano l’acqua della Roggia Grande ad inizio ‘900. L’acqua proveniente in parte da Covelo forniva già lì energia ad un mulino di cui si parla già nel 1244-47 e, superato Vezzano, continuava poi il suo corso alimentandone altri ancora a Padergnone fino a placare la sua corsa nel Lago di Santa Massenza.
La presenza di mulini a Vezzano è documentata fin dal 1208 e si è fermata completamente nel 1979.
Copia dei pannelli è collegata a questa risorsa ed il sito di Ecomuseo con gli approfondimenti è raggiungibile qui:
Interno della chiesa di Vigo Cavedine durante la celebrazione della prima messa di don Giorgio Cristofolini, avvenuta il 30 giugno 1946.
Si possono notare dettagli architettonici ora non più presenti nella chiesa come l'antico pulpito e la pala sopra l'altare maggiore. Si può notare la celebrazione eucaristica della Messa Tridentina in vigore fino agli anni '60.
Processione con la statua della Madonna di Vigo Cavedine in occasione della Natività di Maria, festeggiata l'8 settembre. Il corteo è preceduto da un gruppo di bambine vestite di bianco che percorrono la strada con un piccolo mazzo di fiori. Fanno seguito la statua della Madonna portata per l'occasione dai coscritti che hanno raggiunto la maggiore età (21 anni fino al 1975) e a seguire i fedeli. Si possono notare l'imponente struttura delle "arche" posizionate all'inizio della strada che porta verso la chiesa parrocchiale.
Si noti la presenza di un gonfalone, portato dalla Confraternita, caratterizzata dalla tipica tunica. Sullo sfondo, a sinistra, il negozio del paese poi ampliato nel 1957 e demolito nel 2002.