Anello Vezzano - S. Martino - Padergnone

Anello sud del percorso ad otto del sacro del Comune di Vallelaghi, via ruderi di San Martino, lungo 8,3 km, in alternativa a quello passante per un tratto della vecchia strada imperiale di fondovalle; ambedue queste proposte partono ed arrivano a Vezzano passando per Padergnone. Questo propone di passare davanti al capitello di Santa Massenza, l'alternativo invece lo salta facendo il paesaggistico lungolago, a voi la scelta.

È pensato per essere fatto a piedi ma lo si può percorrere anche in mountain bike, rinunciando però al tratto sul crinale del dosso di San Martino e percorrendo il sentiero principale nella valletta dietro il dosso.

L'anello nord prevede poi il passaggio da Terlago.

La partenza è prevista dall'aiuola della pace nei pressi del teatro di valle a Vezzano e lungo il percorso una particolare attenzione viene dedicata proprio al tema della pace.

Si segue il sentiero Stoppani lungo il quale si possono visitare i pozzi glaciali n.7 "di San Valentino" e n. 8 "dei Poiéti" e, al termine della salita, si fa una piccola deviazione dal sentiero che porta a Calavino: ancora pochi metri di salita e si raggiungono i ruderi della chiesetta di San Martino seguendo poi il crinale fino a raggiungere di nuovo il sentiero principale.
Volendo fare questo giro in mountain bike si consiglia di lasciare la bici al bivio, fare questa brevissima deviazione a piedi, e rientrare per seguire il sentiero principale.

Arrivati al "Mas del Seco", si scende verso Padergnone e di qui in avanti la strada sarà tutta asfaltata.
Da San Martino fino a Padergnone, da più punti si può vedere la chiesetta di San Valentino in agro. Un voto legato a questo santo, fatto verso la fine della seconda guerra mondiale, fa sì che dal 1945 ogni prima domenica di settembre una processione solenne porti la cittadinanza a questa chiesetta. Alla cerimonia religiosa si accompagnano ormai da molti anni degli eventi culturali legati al tema della pace, è proprio all'interno di questa commemorazione che ha preso vita l'aiuola della pace dalla quale inizia questo percorso.

Arrivati a Padergnone si incontra l'antica chiesa dei Santi Filippo e Giacomo ed accanto ad essa il monumento ai caduti, monito alla ricerca della pace.

Affianchiamo la chiesa lungo via San Valentino ed arrivati al primo bivio dobbiamo decidere se fare il percorso breve e rientrare subito a Vezzano o quello lungo per visitare ancora un po' di Padergnone e proseguire per Santa Massenza e Fraveggio prima di rientrare a Vezzano.

Percorso breve

Si prosegue lungo via San Valentino, seguendo così la vecchia strada imperiale fino a Vezzano. Si supera  il capitello dei Santi Filippo e Giacomo e la croce di San Valentino. Al bivio successivo si gira a sinistra, si passa sotto il cavalcavia e si prosegue sul sentiero che fiancheggia la strada provinciale ad un livello più alto, così da godere un'ottima visuale sulla chiesetta di San Valentino in agro. Raggiunto Vezzano, si incontra la croce di pietra in località "Fontana morta", si attraversa con estrema prudenza la strada provinciale, si gira a destra e, proprio all'imbocco della strada per la Valle di Cavedine, si prende il sentiero tra il mobilifico e la roggia così da tornare velocemente al punto di partenza. Se il traffico fosse particolarmente intenso si può evitare l'attraversamento percorrendo il viadotto per la Val di Cavedine. Da segnalare in questo contesto che con la costruzione del nuovo tratto della Gardesana 45 bis, che ha tolto il traffico da Vezzano e Padergnone, nel 1972 è stato abbattuto in questo tratto il capitello di San Vigilio e Valentino, realizzato nel 1835 per scongiurare l'epidemia di colera che stava arrivando dal Lombardo-veneto, e tagliata la via di accesso al santuario di San Valentino. Questo percorso breve è stato predisposto per l'iniziativa "Tutti i colori della pace" 2022.

Percorso lungo

Si gira a sinsitra in  via XII maggio, tratto della vecchia strada imperiale, possiamo vedere il capitello dei Caschi e la vetrata dedicata ai santi Nerei, prima di incontare la nuova chiesa dedicata alla Madonna della pace.

Proseguendo per Via del Ponte, con una deviazione pedonale si accorcia il percorso. Arrivati al lago si può proseguire per la strada pricipale così da incontrare il capitello di Santa Massenza o si può preferire la piacevole passeggiata lungolago, arrivando comunque nel piazzale della chiesa, dove oltre alla parrocchiale dedicata alla madre di San Vigilio, si può portare l'attenzione ad un piccola edicola con crocifisso ed una iscrizione che chiede l'aiuto del Signore per serbare l'amore e la pace con il prossimo.

Continuando su Via di Maiano, all'uscita del paese si incontra una croce di pietra e si prosegue  per la vecchia strada che porta a Fraveggio, è questo il tratto più ripido del percorso. Nei pressi della comunità terapeutica denomianta "La casa di Giano" toviamo il capitello del crocifisso, continuiamo la salita fra campi di viti e olivi fino ad arrivare ad un'altra croce di pietra, indizio che Fraveggio è ormai vicino.

Qui possiamo osservare sugli edifici quel che rimane di antichi affreschi sacri cinquescenteschi e settecenteschi per poi salire la scalinata della chiesa di San Bartolomeo, dal cui sagrato si domina tra l'altro un magnifico panorama sulla valle. In relazione al tema della pace all'interno della chiesa poniamo attenzione ai quattro angoli del soffitto della navata dove sono affrescate le virtù, tra loro la Pace. Il "patto della pace" è richiamato anche nella dedica sulla tela di Carlo Pozzi del 1645 raffigurante la consegna dello scapolare a San Simone di Stock presente sulla sinistra del presbiterio.

All'uscita dal paese altra croce di pietra e poi inizia la discesa lungo la quale incontriamo un capitello alla Madonna poco sotto l'abitato ed un'altra piccola edicola sempre dedicata alla Madonna, arrivati a Vezzano al bivio per via Croz. 

Scendiamo le scale del sagrato e, seguendo via Picarel e via Stoppani, chiudiamo il nostro percorso ad anello, oppure andiamo a fare anche l'anello verso Terlago.

Arrivati nella piazza di Vezzano possiamo notare sul portale della casa n. 36 una lode a Gesù e sull'edifico della biblioteca una lapide a ricordo del voto a San Valentino prima di giungere alla chiesa dei santi Vigilio e Valentino.

Punti sacri di interesse sull'anello Vezzano Padergnone

Situata al centro dell'abitato, accanto al lago, la Chiesa di Santa Massenza, è orientata verso est. Si presenta in stile neogotico, con una facciata a capanna con due spioventi ed un portale ad ogiva. La torre campanaria è posizionata sul lato a nord. Se ne hanno tracce a partire dal 1198, quando viene ricordata in un documento su pergamena. Verso la fine del XV secolo la vecchia chiesa viene sostituita da un nuovo edificio, ad opera di religiosi appartenenti alla congregazione dei celestini delle vicine Sarche e i lavori vennero ultimati nel 1520 Ottenne dignità curiaziale nel 1806 e nel 1872 il vescovo di Trento Benedetto Riccabona de Reichenfels decise di ampliarla. La piccola chiesetta ebbe così una nuova navata, unita al presbiterio del XVI secolo. La solenne consacrazione venne celebrata nel 1879. Durante gli anni venti del '900, le volte sia della sala sia del presbiterio vennero decorate. Ottenne dignità parrocchiale nel 1963. Gli ultimi interventi che hanno interessato l'edificio si sono avuti nel 2002 quando tutti gli impianti ed i serramenti sono stati rinnovati, e il restauro ha riguardato anche le grandi vetrate e gli spazi della parte della sacrestia.

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Si tratta di una chiesa molto ricca di decorazioni sia all'interno che all'esterno. A partire dal 1500 subisce varie ristrutturazioni. Si trova in piazza Mons. Donato Perli che nel 1895 iniziò l'iter che avrebbe ricostruito la chiesa così come la vediamo oggi. Tra il 1904 e il 1907 i lavori vennero svolti da Bonifacio Bassetti di Trento e Rodolfo Gobber delle Sarche. In quell'occasione è stata rinvenuta una pietra datata 1221, appartenente probabilmente all'edificio originario. La facciata esterna è contraddistinta da un portone strombato che porta in rilievo gli stemmi lapidei di Papa Pio X, del vescovo Celestino Endrici e del comune di Vezzano, un mosaico di Cristo Pancreatore ad opera di Marco Bertoldi (1960), un grande rosone ed il campanile abbellito da un quadrante di orologio che reca la data 1814. All’interno gli sono opere di grande pregio, come l'altare maggiore, il mosaico attribuito al bresciano Domenico Italiani raffigurante la 'Traslazione di San Vigilio verso Trento dopo il martirio', le vetrate colorate che rappresentano San Vigilio e San Valentino, statue lignee di vari santi ed i 2 leoni di pietra calcarea ai lati del presbiterio risalenti al XVI secolo ed appartenenti a Castel Madruzzo, presenti nella chiesa dal 1864. Troviamo anche quattro diversi altari lignei, dei quali il secondo contiene le reliquie dei santi protettori di San Valentino e Parentino. Vi sono poi una pala ad olio su tela risalente al XVII secolo rappresentante un miracolo di San Valentino e dei fregi ad opera del pittore Antonio Zeni da Tesero. Importante è ricordare il preziosissimo altare ligneo a portele che oggi è custodito al museo Diocesano ma un tempo si trovava all'interno della chiesa. -- Bibliografia:

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Situata al centro del paese di Fraveggio, questa chiesa è dedicata a San Bartolomeo. La sua presenza è documentata in un inventario del 1491; anche allora era dedicata a San Bartolomeo. L'antica chiesa venne demolita perchè ormai troppo piccola per le esigenze del paese; è stata ricostruita nel 1832, nello stesso luogo, e consacrata l'11 novembre di quell'anno. La nuova chiesa è costituita da un'unica navata con l'altare maggiore e due altari laterali e diversi affreschi sulle volte. Nella cupola spicca l'affresco della Gloria di San Bartolomeo, opera del 1832 del pittore rivano Giuseppe Craffonara. Sono presenti anche numerose statue lignee. Un fatto increscioso è che la tela del XVIII secolo, di ignoto autore, raffigurante la Madonna del rosario con San Domenico in adorazione del Santissimo Sacramento, è purtroppo stata irreparabilmente danneggiata dal furto avvenuto il 29 aprile 2007: è stato ritagliato dalla tela il viso della Madonna. In relazione al tema della pace al quale è dedicato l'itinerario tra i luoghi del sacro di Vallelaghi poniamo attenzione ai quattro angoli del soffitto della navata dove sono affrescate le virtù, tra loro la Pace. Il "patto della pace" è richiamato anche nella dedica sulla tela di Carlo Pozzi del 1645 raffigurante la consegna dello scapolare a San Simone di Stock presente sulla sinistra del presbiterio. Bibliografia:

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E' dedicata ai santi Filippo e Giacomo minore. Non si possiedono notizie certe relative alla data effettiva dell'edificazione però viene citata, per la prima volta, nel 1535 in una pergamena. Nel corso dei secoli furono apportate numerose modifiche che mutarono il suo aspetto. Nel 1630 diventa primissaria curata della Pieve di Calavino. Nel 1958 divenne parrocchiale per poi cederne, nel 1968, il compito alla recente chiesa intitolata alla Regina della Pace. La struttura dell’edificio è tipicamente medievale e presenta affreschi rinascimentali con posteriori modifiche barocche. Al suo interno si ammirano affreschi raffiguranti Santa Caterina, San Sebastiano e la Madonna in Trono, mentre sulla parete esterna è rappresentato san Cristoforo. Nella chiesa sono state costruite due cappelle laterali in onore dei santi martiri (Achille, Domitilla, Pancrazio e Nereo), antichi patroni della parte storica del paese, e di san Rocco, il protettore dalla peste. L’altare maggiore, riconsacrato nel 1782, è stato realizzato da artisti dell’ambito lombardo utilizzando delle tecniche che combinavano i colori di differenti pietre.

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Nel paese di Fraveggio, sono presenti dei piccoli segni sacri, affrescati sulle pareti di abitazioni private. Nel cortile di un'abitazione privata, poco distante dalla piazza, si può trovare l'affresco raffigurante la Sacra Famiglia. Questo affresco, a causa di un restauro mal riuscito, ha subito una deturpazione assumendo un colore verdastro. Raffigura la Sacra Famiglia con la Madonna e il bambino e San Giuseppe. Bibliografia:

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Nel paese di Fraveggio, sono presenti dei piccoli segni sacri, affrescati sulle pareti di abitazioni private. Uno di questi, situato sulla parete dell'abitazione che si intravede poco dopo la piazza, raffigura la Madonna con bambino, con sopra di loro una schiera di Santi. Ormai significativamente rovinato. Bibliografia:

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Quelli che incontriamo lungo il sentiero nel bosco che da Vezzano porta a Padergnone, sono i ruderi di un’antichissima chiesetta. Dedicata a San Martino di Tours, nota anche come chiesa “de Pramerlo” (denominazione poco chiara, un’ipotesi è che faccia riferimento a “prato Merlo” o “prete merlo”). Posta a 493 m di altitudine vanta una visuale che domina quasi interamente la Valle dei Laghi e la Valle di Cavedine. Quello si trova oggi dell’antica chiesa sono sono alcuni resti e muri perimetrali. Costruita prima del XIII secolo, fu abbandonata, poi ricostruita e riconsacrata nel 1574. Restaurata nel 1653 è poi stata gravemente danneggiata durante la guerra di successione spagnola del 1703 e nel 1819 ne fu decisa la demolizione trasferendo nella chiesetta di San Valentino in agro la Mensa dell’Altare e la Pala del Santo. Ora non rimangono che i ruderi. Curioso come nel 1756 chiesa e piazzale adiacente vennero assegnate ai "Borghesani" di Vezzano, pur essendo sul territorio di Padergnone; disputa del passato visto che ora entrambi i paesi fanno parte dello stesso comune di Vallelaghi. Bibliografia - D. Mussi, I segni del sacro nella Valle dei Laghi”, Tione, 2012 - Maccabelli Silvano, “Lìmes Làcus. Viaggio nei toponimi padergnonesi. Atlante dei nomi di luogo”, Comune di Padergnone, 2008 - Maccabelli Silvano, “Dalle pietre del fulmine alla festa dei caschi: attualità e storia nell'area padergnonese”, Comune di Padergnone, 2010 - Lucia Grazioli, “Padergnone”, Comune di Padergnone, 1994

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Nel paese di Fraveggio, sono presenti dei piccoli segni sacri, affrescati sulle pareti di abitazioni private. Sull'abitazione davanti alla chiesa si trova l'affresco della Madonna Addolorata. Ormai molto sbiadito e cancellato. Raffigura la Madonna Addolorata con una spada nel cuore vicino alla quale si intravede la sagoma di un santo. Era stato dipinto come ex voto durante l'epidemia di peste che aveva colpito la zona. Si intravede la scritta sul fondo che permette di datare l'opera: "Anno 1715". Bibliografia:

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Il concio di questo portale situato al numero 36 di via Roma a Vezzano è datato 2 agosto 1747 ed oltre alla data ha inciso "Sia lodato Gesù Cristo". Si presume che sia proprio questo il palazzo che si affaccia sulla piazza di Vezzano dove, tra 1600 e inizio 1800, avevano la residenza i nobili Zambaiti.

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Sulla strada di campagna che unisce Padergnone e Vezzano si trova quest'antica croce in pietra con incisa sul suo cippo la data "1797". Fino al 1846, quando venne fatta la nuova strada Trento – Sarche col ponte alla Stretta, era questo un tratto della strada imperiale che congiungeva Trento a Riva passando per Santa Massenza. Questa croce veniva usata come punto di sosta per le antiche processioni delle rogazioni. Qui nel 1880-81 sono state rinvenute due tombe romane. Sullo sfondo la chiesetta di San Valentino in agro un tempo meta di pellegrini da tutto il Trentino. Bibliografia

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Oltre la piazza di Fraveggio al bivio tra la strada che scende a Santa Massenza e quella che porta alle "Crone Basse" e al sentiero dello Scal, unica strada che collegava un tempo Fraveggio a Margone, si trova questa croce in pietra datata 1854 e siglata F.B. --- Bibliografia:

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Questa edicola, incassata nella parete di un’abitazione di fronte alla maestosa chiesa di Santa Massenza, in Via di Maiano n.33, si presenta come una nicchia che al suo interno ospita un crocifisso ligneo con una statuetta di Gesù Crocifisso. Sulla parte sottostante alla nicchia, è presente una lapide affrescata che riporta il seguente testo: MIRATE IL MODELLO ASCOLTATE IL MAESTRO OBBEDITE AL COMANDO AMATEVI COME IO HO AMATO VOI. FA CH’IO SERBI O SIGNOR, COME A TE PIACE CON IL PROSSIMO MIO L’AMOR LA PACE. GESÙ MIO MISERICORDIA MISSIONE DEL NOVEMBRE MDCCCLXIV. Grazie a quest’iscrizione si può individuare la data della sua collocazione, risalente al 1864. Bibliografia: - “I segni del sacro nella Valle dei Laghi”, Tione, 2012

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Dedicato ai Santi Filippo e Giacomo, chiamato anche "Capitel del Bati" poiché così veniva chiamato il vecchio proprietario della casa affiancata all'edicola. Riporta sul concio la data 1888, tempo in cui passava da lì la strada imperiale che da Vezzano portava al fondovalle. Come documenta una targa posta sotto la nicchia, è stato recuperato dal Comune di Padergnone nel 2004 e Monica Huez vi ha raffigurato i Santi Patroni Filippo e Giacomo. Bibliografia - D. Mussi, I segni del sacro nella Valle dei Laghi”, Tione, 2012

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Questa grande croce di pietra risale ai primi del 900. Si trova a sud del paese di Vezzano a fianco dell'attuale bivio per la valle di Cavedine in località "Fontana morta". Dall'altra parte della croce c'è una strada di campagna che poco oltre si biforca: a destra sale sul doss Castin, dove si sono trovate tracce di abitazioni dell'età del ferro, e a Fraveggio; a sinistra scende a Padergnone e a Santa Massenza. In particolare, seguendo la strada per Santa Massenza, prima di arrivare alla strada comunale che costeggia la centrale, c'è un tratto selciato: era questa la vecchia strada imperiale che obbligava chi andava verso Sarche a passare di lì fino alla costruzione del ponte tra i Laghi di Santa Massenza e Toblino nel 1848.

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A lato della strada che collega Vezzano e Fraveggio si trova questo capitello. Si racconta che la sua costruzione è stata voluta da Don Giuseppe Nicolini nel 1903; pare infatti che il curato, passeggiando per la strada mentre leggeva un breviario, sia inciampato e caduto dal precipizio che costeggia la strada; rimasto miracolosamente illeso perché precipitato sopra un pergolato di vite sottostante, fece voto alla Madonna per la grazia ricevuta, e commissionò così la costruzione di questo capitello proprio nella zona dell’accaduto. Nella sua nicchia il capitello ospita una statua policroma della Madonna di Lourdes. Bibliografia - D. Mussi, I segni del sacro nella Valle dei Laghi”, Tione, 2012

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Posto vicino alla vecchia Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, in origine, e fino al 1969, era situato a bordo strada; successivamente è stato sposato in un angolo della piazzetta per fare spazio ai materiali di scarto provenienti dalla costruzione della nuova Chiesa della Madonna della Pace. Questo monumento è stato realizzato dall’artista Mansueto Ceschini di Lasino, su disegno del padergnonese Rebo Rigotti. Lo scopo dell’opera, oltre a ricordare le vittime della guerra, era quello di ricordare alle nuove generazioni l’orrore del conflitto, con la speranza di non intraprendere altre attività belliche. Il monumento, costruito nel 1921, alla fine della Prima Guerra Mondiale, si presenta come una colonna in pietra rosa, posta su tre scalini, con in cima una scultura in bronzo della fiamma eterna. Sui lati dell’opera sono riportate le targhe in bronzo decorate, con incisi i nomi dei paesani morti o dispersi nella Prima Guerra Mondiale, aggiornate poi negli anni ’50 con i nomi delle vittime del Secondo Conflitto Mondiale. Su uno scalino in pietra è presente anche una piccola cassetta in ferro riportante l’incisione “Terra di Nikolajewka - 1989” che vuole rappresentare le vittime trentine che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno perso la vita durante la sanguinosa battaglia a Nikolajewka, sul fronte russo. --- Bibliografia:

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La lapide marmorea, posta sull'edificio allora sede del municipio, del consultorio e dell'ambulatorio medico, ed ora sede della biblioteca comunale, riporta: “A PERENNE RICORDO DEL VOTO DI SAN VALENTINO ESPRESSO DAL COMUNE DI VEZZANO NELLA GUERRA 1940-1945” Durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, l’allora Comune di Vezzano aveva fatto un Voto Solenne con lo scopo di proteggere il paese dalla guerra, promettendo che alla fine del conflitto avrebbe celebrato una grande festa come ringraziamento a San Valentino. Bibliografia: - “I segni del sacro nella Valle dei Laghi”, Tione, 2012

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La storia di questo capitello, chiamato anche “Cappella dei Caschi”, nasce durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la paura della guerra ha spinto i padergnonesi a voler dedicare un’opera religiosa alla Madonna, sperando nel suo aiuto. Alla fine della guerra, i paesani scelsero di rappresentare la loro gratitudine con la costruzione di un capitello a lei dedicato. In particolare hanno scelto di rappresentare l’Immacolata Concezione, caratterizzata dalle dodici stelle sul capo, il rosario tra le mani giunte e un piede che schiaccia la testa di un serpente, simbolo del peccato. La Madonnina è stata inserita in una struttura architettonica in pietra rossa, disegnata dall’ingegner Enrico Zuccatti, e posta proprio sopra il rifugio antiaereo scavato nella roccia dai paesani per ripararsi dalla guerra. Il capitello è stato inaugurato il 2 giugno 1947. Nel 2004, rovinato dal tempo, ha subito un restauro assumendo l’aspetto che si può tutt’ora ammirare. Bibliografia: - “La Madonna sul Rifugio, breve storia della Cappella dei caschi a Padergnone”, Circolo pensionati e anziani di Padergnone, testi di Silvano Maccabelli, Padergnone, 2004

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All'"ingresso" del paese di Fraveggio, si trova questa croce in pietra rossa dalle estremità rastremate, dedicata a San Bartolomeo, realizzata verso il 1948. Bibliografia

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Di fronte alla centrale idroelettrica, lungo la strada che collega Padergnone e Santa Massenza, si può notare questo capitello dedicato alla Santa. La prima costruzione di questo capitello risale alla fine del 1800 ed allora era situato vicino all’omonimo lago. Con la costruzione dell’imponente centrale idroelettrica era stato invaso dall’acqua e così, nel 1953, è stato demolito e ricostruito con gli stessi materiali dell’originale nel luogo in cui lo troviamo ancora oggi. Nella sua nicchia si può ammirare l’affresco che ritrae Santa Massenza, al centro, con al suo fianco San Domenico, a sinistra, e San Rocco, a destra; opera realizzata dal pittore rivano Lazzeri. Bibliografia: - “I segni del sacro nella Valle dei Laghi”, Tione, 2012

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All’inizio degli anni ’60 la vecchia chiesa dei santi Filippo e Giacomo cominciava ad essere troppo piccola per le esigenze del paese e cominciava a diffondersi l’idea di costruirne una nuova, ampia e funzionale, soprattutto grazie all’iniziativa dell’allora parroco di Padergnone Don Luigi Flaim. Nel 1962 l’architetto Carlo Keller vinse il concorso per progettare la nuova chiesa; la sua idea era piaciuta per la linea architettonica pulita e l’utilizzo di materiali locali come la pietra rossa di Calavino (diventata bianca con il tempo). Nel 1964 cominciarono i lavori nella località “Ave” di fronte al vecchio municipio, area individuata come ottimale per la costruzione della nuova chiesa. Il 26 luglio dello stesso anno è stata benedetta la prima pietra da Sua Ecc. Mons. Oreste Rauzi, allora vescovo di Trento; la pietra si può tutt’ora individuare entrando in chiesa, sulla destra dell’ultimo scalino, con incisa la data. All’interno della chiesa sono presenti diverse opere in bronzo realizzate da Don Luciano Carnessali, come il portale d’entrata, raffigurante le varie tappe della messa; il battistero, rappresentante il pozzo della samaritana; il tabernacolo, con un’incisione raffigurante il pane eucaristico che irradia luce e forza dal mondo; ed infine delle piccole opere che raccontano le tappe della via crucis. Il crocifisso in legno, ritraente Cristo su uno sfondo dorato, è opera del pittore Carlo Bonacina. Le vetrate laterali sono state sostituite pochi anni fa, rappresentano tutti i colori della pace; la vetrata sopra il portone di ingresso è invece opera di Mario Parisi e rappresenta la Madonna della Pace. L’altare è in marmo bianco di Lasa. La prima Messa nella nuova Chiesa è stata celebrata da Padre Ruffino Miori domenica 7 luglio 1966. Il primo maggio 1968, con una solenne processione, è stata trasportata dalla vecchia Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo alla nuova Chiesa la statua della Madonna della Pace. La nuova Chiesa è stata ufficialmente dedicata alla Madonna della Pace domenica 30 giugno 1968, e consacrata lo stesso giorno da Sua Ecc. Mons. Alessandro Maria Gottardi, allora arcivescovo di Trento. Bibliografia: - Don Luigi Flaim, “La nuova chiesa di Padergnone dedicata alla Madonna della Pace”, Arco, 1993

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Questo particolare capitello, inserito nel vano di un vecchio portale murato, è posto sul retro dell’ex municipio di Padergnone, in via XII Maggio. Si tratta di un’opera in vetro realizzata nel 2005 dall’artista Virginia Tozzi Miori, su richiesta dell’allora amministrazione comunale di Padergnone. Lo scopo della sua realizzazione era quello di ricordare l’antico Caputél dei Santi che una volta era situato proprio di fronte, abbattuto negli anni ’60 a causa di lavori di urbanizzazione. L’opera raffigura, come nell’antico capitello, i Santi Nerei, un gruppo di martiri: San Nereo, Sant’ Achilleo, Santa Domitilla e San Pangrazio, con l’aggiunta, nella lunetta superiore, dell’antico Porto di Limbiàch di Padergnone e un avvolto dell’abitato dei Càschi*. (* Càschi, toponimo che indica l’attuale via XII Maggio a Padergnone). Bibliografia: - “I segni del sacro nella Valle dei Laghi”, Tione, 2012 - Maccabelli Silvano, “Lìmes Làcus. Viaggio nei toponimi padergnonesi. Atlante dei nomi di luogo”, Comune di Padergnone, 2008

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Aiuola della pace

July 28, 2011

A due anni dalla costruzione del teatro di Valle è stata realizzata, in questo luogo rappresentativo dell'intera valle, l'aiuola della pace su iniziativa della scuola secondaria di Vezzano e del Comune di Vezzano all'interno della manifestazione "Tutti i colori della pace" legata al voto di San Valentino. A pagina 32 del notiziario comunale n. 3 del 2011 gli stessi ragazzi hanno presentato la cerimonia di inaugurazione:

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La chiesa di Santa Massenza

La chiesa parrocchiale dei Santi Vigilio e Valentino a Vezzano

La chiesa di San Bartolomeo a Fraveggio

La chiesa dei santi Filippo e Giacomo a Padergnone

Dipinti sacri a Fraveggio - La Sacra Famiglia

Dipinti sacri a Fraveggio - La Madonna con bambino

Ruderi della chiesetta di San Martino

Dipinti sacri a Fraveggio - La Madonna Addolorata

Chiave di volta del 1747

Croce di san Valentino

Croce di pietra

Edicola del crocifisso

Capitello dei Santi Filippo e Giacomo

Croce di Fontana morta

Capitello della Madonna

Monumento ai Caduti di Padergnone

Lapide a ricordo del voto a San Valentino

Capitello dei Caschi

Croce di San Bartolomeo

Capitello di Santa Massenza

Chiesa Regina della Pace a Padergnone

Ricordo dei Santi Nerei

Aiuola della pace

1100 BCE
1000 BCE
900 BCE
800 BCE
700 BCE
600 BCE
500 BCE
400 BCE
300 BCE
200 BCE
100 BCE
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600
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1000
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1800
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2000
2100
2200
2300
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2600
2700
2800
2900
3000
3100
3200
3300
3400
3500
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3700
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Percorso nel sacro Vezzano - San Martino - Padergnone - pdf scaricabile

Percorso nel sacro Vezzano - San Martino - Padergnone - Traccia gpx

Percorso breve nel sacro Vezzano - San Martino - Padergnone - pdf scaricabile

Percorso breve nel sacro Vezzano - San Martino - Padergnone - Traccia gpx

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