L'arrivo dell'acqua nelle case
Nel periodo in cui le classi non possono uscire di scuola, in vista della giornata mondiale dell’acqua programmata per il 22 marzo 2021, in classe prima della scuola primaria di Vezzano si parla dell’arrivo dell’acqua nelle case dei paesi di residenza dei bambini, utilizzando come base, proiettate sulla LIM, foto storiche presenti nell’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi.
Ecco qui una traccia della lezione che può essere riutilizzata ed adeguata in futuro in altre classi.
Il tema dell'arrivo dell'acqua in casa è nell'esperienza di molti nonni e sarebbe bello raccogliere altre testimonianze approfittando di un cambiamento così importante in un tempo ancora così vicino. Se incontrate persone disponibili contattate archiviomemoria@ecomuseovalledeilaghi.it. Grazie.
Dopo l’elettricità è arrivata anche l’acqua in casa ma come si faceva prima?
Al tempo di molti nonni e di quasi tutti i bisnonni l’acqua non arrivava nelle case, la si andava a prendere alla fontana o al pozzo o alla sorgente che potevano essere più o meno vicini.
La bisnonna Dolores di Ciago ci racconta la sua esperienza in dialetto. Anche se sembra strano, possiamo comunque ascoltarla per un minuto e mezzo in silenzio cercando di capire ciò che dice aiutandoci con le immagini. Magari poi a casa potete ascoltarla fino in fondo con l'aiuto dei genitori.
Aveva l’acqua in casa? Dove e come prendeva l’acqua?
Quella fontana è scomparsa come anche queste altre. Cerca di scoprire dove erano, chi e come trasportava l'acqua. Che differenza c'è fra questi secchi e quelli usati da nonna Dolores? Perché?
Quest'altra fontana c’è ancora ma è diversa, cerchiamo indizi sulle differenze e sul trasporto dell’acqua.
C'erano poi paesi dove l'acqua si andava a prendere sotto terra, nei pozzi. Prova a scoprire di che paesi si tratta.
C'era chi andava direttamente alla sorgente. Qui vediamo lo stesso luogo in due tempi diversi, lo riconosci?
C'erano anche paesi in cui la sorgente era lontana ed era dura trovare l'acqua. Ascolta la lettura a pagina 279-280 del Libro delle acque e osserva le immagini seguenti. Poni particolare attenzione all'acqua nei secchi. Chi di loro stava sicuramente salendo? Da cosa lo vedi?
Avrai certo capito che l'acqua era preziosa, costava fatica procurarsela e non andava mai sprecata.
Ascolta cosa è successo a nonno Attilio la volta che l'ha sprecata (i primi 2:20 minuti):
Un po' alla volta in tutti i paesi sono stati costruiti gli acquedotti e, al tempo dei nonni, tutti qui da noi avevano l'acqua in casa.
Era una grande conquista ed a quel punto le fontane ricordavano troppo le fatiche passate, non erano più così utili e indispensabili come nel passato e molte sono state abbattute.
Dopo l'arrivo dell'acqua in casa si è potuto badare di più all'igiene personale ma c'è voluto ancora del tempo prima che nelle case ci fosse il bagno.
Altra immagine del bagno nella brenta a pag. 104 di Da Pedegaza a Vallelaghi.
Per approfondimenti sugli acquedotti potabili consultare Il libro delle acque ed in particolare per la zona di Vezzano pag. 259-286, per la zona di Terlago pag. 148-186.