Modi di dire

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  • Come stat?

    Alla domanda "Come stat?" (Come stai?) la risposta "Cossì cossì, come le dòne senza marì." (Così così come le donne senza marito.) viene così spiegata dall'anziana che la pronuncia: "Se digo "mal" l'è 'na bosìa e se digo "bèn", anca" (Se dico "male" è una bugia, ma lo è anche se dico "bene"), nessun accenno alla seconda parte del modo di dire che la dice lunga sulla condizione femminile di un tempo.
  • bugànza

    termine usato nel modo di dire "Te me fai vegnìr le bugànze" col significato di "Mi dai molto fastidio".
  • enfodràr

    Viene usato anche in senso figurato in un modo di dire: "no eser né 'nfodradi né 'mbastidi" cioè essere lontani dal raggiungimento del proprio scopo; letteralmente non avere un vestito, non solo non averlo foderato, ma neppure imbastito.
  • Maria e modi di dire

    Maria nel raccontare alla figlia il freddo che fa e la pazienza che ci vuole nell'attesa che l'inverno passi scrive: "Il proverbio dice che l'inverno non lo hanno mai mangiato i lupi". Non manca una importante raccomandazione: "Fatevi anche voi un po' di compagnia e vogliatevi bene, che non abbiamo altro noi, che volerci bene tutti." La sua fede comprende ogni momento della vita; parlando delle nipoti scrive: " Pregherò lo S. Santo che le illumini e che sieno diligenti nei loro compiti, perché mi parevano un po' svogliate nel farli." Racconta di aver ricevuto soldi dalla figlia e dal nipote emigrati in Svizzera ed avere così la possibilità di pagare "da bere quello che vi piace" sottolineando che "È proprio vero che, mentre noi dormiamo, la Providenza veglia, se in Lei si confida: Intendiamo bene: Non mica per questo stare con le mani in mano, quello che si può fare si deve farlo." Usa poi un modo di dire per rivolgersi alle bambine nel concludere: "quando verrò peri e pomi gli porterò" e spiritosamente si firma "Nonna brontolona".
  • da 'n ciòc vègn för tante stèle

    Disegno preparato per la rubrica "Proverbi trentini" a pagina 25 del n. 12 della rivista "Retrospettive". Illustra il modo di dire: "da 'n ciòc vègn för tante stèle" che continua con l'affermazione "ma.. così i m'è sortìdi". Questo modo di dire si usa per sottolineare come i fratelli possono essere anche molto diversi fra loro, come lo sono i pezzi che si ottengono tagliando un legno.
  • polenta

    Epiteto, in genere bonario, che si rivolge ad una persona lenta nel fare e nel pensare, come lenta è la polenta a cuocere. Si usa anche per pigro o goffo. Esempi: Te sei en polenta! Dai polentón, mòvete! In italiano "polentone" è usato dai meridionali per etichettare gli abitanti del nord Italia, al contrario di "terrone".
  • Quel lì el le conta che no se le ciapa gnanca col mòi.

    La registrazione è stata fatta da una telefonata in viva voce parlando di attrezzi di una volta. Roberto Pedrotti cita e spiega questo modo di dire. In italiano sta a significare: Quello te le racconta che non riusciresti a prenderle neppure con le molle per il focolare. Lo si potrebbe dire di uno spaccone.
  • Esser grant e gròs per gnènt

    Modo di dire simile a
  • Pan emprestà, fugàcia renduda

    Bisogna rendere il favore
  • El gnènt l'è bòn per i òci

    Il niente va bene solo per gli occhi, ma per il resto ogni prestazione va ricompensata. Il senso è simile a quest'altro proverbio:
  • Pan emprestà, pinza renduda

    Il pane vecchio è un ingrediente della "pinza", perciò se ti do un po' di "pinza" ti ho reso il pane che mi hai prestato. Lo si dice quando si dà qualcosa in cambio di ciò che si è ricevuto in precedenza, ma anche come ammonimento quando si presta qualcosa. Variante:
  • sbregamandati

    individuo senza regole, allo sbando
  • Esser en blaga

    Essere uno che si vanta oltre al merito.
  • Per gnènt nó scórla la cóa gnanca 'n cagn

    I professionisti vanno pagati, ma anche chi fa qualcosa per volontariato merita riconoscenza. La foto è tratta da questo contenuto:
  • Aqua passada nó la masna pu

    Ovvero, ciò che è passato è passato. In senso letterale si fa riferimento al mulino ad acqua, a cui Ecomuseo ha dedicato una ricerca:
  • El sbalia anca 'l prèt su l'altar!

    Tutti sbagliano. La foto è tratta da questo contenuto:
  • En dòs e na val i fa 'n gualìf

    In senso figurato, un successo e uno sbaglio si compensano. Talvolta può essere usato anche in riferimento a due persone, per esempio di una coppia di lavoratori uno capace e l'altro pasticcione.
  • El massa l'è parènt del miga

    Il senso è simile al detto italiano "chi troppo vuole nulla stringe". La foto è tratta da questo contenuto:
  • A nar se léca, a star se séca

    Se si viene invitati si rimedia qualcosa da bere o da mangiare, invece se si resta a casa si rimane con la bocca asciutta. Se si ha bisogno di qualcosa o qualcuno ci si fa avanti e si chiede aiuto se si vuole raggiungere il proprio obiettivo.
  • La terza San Péro 'l la benedìs

    La terza volta che si ripete un tentativo si presume vada a buon fine.
  • Quande 'l sól tramonta, i àseni i se 'mpónta

    Lo si dice alle persone sfaticate che si mettono d'impegno quando ormai è troppo tardi (al tramonto, quando la giornata di lavoro in campagna è finita).
  • Dal bèl te ghe róseghi gió póc

    La bellezza non è sufficiente alla sopravvivenza.
  • Chi arte no sa far botéga sèra

    Non è certo il caso di