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Titolo
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Ricordiamo Maria Faiòta - 3
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Descrizione
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Maria Cappelletti, detta Faiòta, (1890-1965) ha passato la sua vita a Covelo (TN) prodigandosi per tutti quelli che avevano bisogno. Prima che il suo ricordo vada perso, raccogliamo la testimonianza di chiunque l'abbia conosciuta. Pubblichiamo, in questo terzo video a lei dedicato, la voce di tre delle sue nipoti nella speranza che stimolino altri a condividere i loro ricordi.
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Qui le prime audio-testimonianze:
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Grazie Maria Faiòta
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parzialmente duplicate in questo video:
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Ricordiamo Maria Faiòta - 1
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Qui altri tre intervistati:
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Ricordiamo Maria Faiòta - 2
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Le cartoline di Maria mostrate nel video sono consultabili in Archivio:
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Cartolina per Alberta - dalla sua nonna brontolona
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Cartolina alla figlia Olga
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Questa intervista è stata localizzata a Covelo in quanto si riferisce a quel paese, anche se è stata fatta a Vezzano, presso la sede di Ecomuseo, al quale le sorelle hanno messo a disposizione dell'Archivio della Memoria foto e documenti da loro conservati:
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Raccolta delle sorelle Angeli Lucia, Alberta e Maria
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Lingua
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Dialetto trentino
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Tipologia
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Intervista
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Intervistato
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Lucia Angeli
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Alberta Angeli
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Maria Angeli
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Data di creazione
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30 agosto 2023
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Periodo di riferimento
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1888 – 1965
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Durata
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16 minuti, 29 secondi
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Indice
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In questo indice vengono chiariti anche alcuni punti non esplicitati nel video per permettere di comprendere al meglio le testimonianze.
0:30 - La famiglia Cappelletti in Brasile; Giovanni Cappelletti con la moglie Rosa Mottes ed il primogenito Giovanni sbarcano in Brasile senza trovare chi li doveva accogliere, il piccolo muore prima di raggiungere la loro destinazione. Lì nel 1890 nasce Maria; la mamma la scopre piccolissima ad invitare un serpente a mangiare anche il pane insieme al latte.
1:59 - Il ritorno in Italia: partiti poveri rientrano in Italia ancora più poveri. Molti anni dopo (dopo la prima guerra mondiale) il terzogenito Giovanni (nato nel 1892 dopo il rientro in Italia) ha fatto lo stesso viaggio ed è rimasto per sempre in Brasile facendosi là una famiglia.
2:25 - Durante la prima guerra mondiale: Maria cucinava per i militari di stanza a Covelo; uno di loro sollevando la sua figlioletta in alto la salutava con la frase "Olga nazdar" e le ha donato un pupazzetto. Incredibile come questa parola sia passata da madre in figlia ed arrivata correttamente fino a noi dopo oltre cento anni; era questo il saluto informale (traducibile come Salve) che i legionari cecoslovacchi si scambiavano a prescindere dal grado, (fonte: https://www.poligrafo.it/nazdar). Anche Maria aveva ricevuto dei regali: una coperta e uno zaino.
3:35 - Il caffè: in tempo di guerra era un bene prezioso, da centellinare. Maria lo offre al parroco in riservatezza ma l'amica la conosce e lo capisce. Le era arrivata voce che in Brasile col caffè si asfaltavano le strade e questo l'ha scandalizzata. Amava il limone e lo metteva anche nel caffè.
5:40 - Maria "levatrice": al bisogno aiutava a far nascere i bambini mentre arrivava la levatrice da Terlago
6:05 - Al filò: era una brava lettrice, la sera al filò nella stalla veniva invitata a leggere, in cambio le altre donne facevano i suoi lavori, sua figlia ha imparato presto a fare le solette, la parte inferiore della calza che essendo più soggetta al logorio veniva sostituita.
7:12 - A Covelo con la nonna: le nipoti roveretane, da bambine usavano passare una o due settimane delle vacanze estive con la nonna a Covelo; andavano con lei sul Monte Mezzana a raccogliere fascine di legna e gerla di pigne, indispensabili per cucinare anche in estate; andavano al caseificio a prendere il latte ed in distilleria a prendere la grappa. La nonna cucinava funghi, lumache, minestre, "tortel", offriva anche alle bambine una ciliegia sotto grappa. Ricordano la canzone dei coscritti: "Covelo, bel Covelo, piantà sul sasso, ohi bella, ti lascio, all'abbandon". Le aveva colpite l'usanza dei posti separati in chiesa fra maschi e femmine mentre a Rovereto non era così.
11:26 - La schedina: il nipote Romano invita la nonna a compilare una schedina del totocalcio, la nonna non si tira indietro e "santa" com'era la riempie di x = croci, il nipote "scapestrato" toglie un po' di quelle croci e così facendo trasforma una schedina vincente in una perdente.
12:30 - La nonna a Rovereto: quando la nonna fa visita alla figlia Olga a Rovereto arriva con lo zaino carico di prodotti della campagna, lo lascia alla stazione dei treni dove le nipoti lo vanno a recuperare. Una volta è stata dalla figlia con il "fuoco di Sant'Antonio" che l'aveva fatto soffrire molto.
13:30 - Il rapporto con le nipoti: la nonna è severa ma anche affettuosa e spiritosa, raccomanda di non fare "monate" e si firma "nonna brontolona".
14:36 - L'ultima cartolina: la nonna sta male, la figlia la ospita poi va in ospedale e poco dopo muore. Dopo la morte i compaesani pubblicano un articolo in sua riconoscente memoria su "Vita Trentina".
15:11 - L'impegno con la Democrazia Cristiana: con l'arrivo del voto alle donne la nonna si è impegnata anche in politica facendo propaganda per la DC.
15:32 - Lourdes: un viaggio tanto desiderato. La figlia ha portato con se il rimorso di non essere riuscita ad esaudire il desiderio della mamma di andare a Lourdes, finché era in vita non c'erano ancora i viaggi organizzati.
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Licenza d'uso
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