L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura di Maria Lena Barbacovi e Morena Bertoldi; il lavoro è stato ultimato nel 1996.
L'inventario è stato pubblicato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net).
L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del Trentino e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Marica Odorizzi, Renata Tomasoni e Maria Letizia Tonelli (Cooperativa Arcadia) nel corso del 2010, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".
Il presente file pdf risale al 29/05/2013.
A cura della cooperativa Koinè su incarico della Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici e con la collaborazione dell'Archivio diocesano tridentino.
La ruota idraulica a cassetta, in ferro, della fucina per la lavorazione del rame dei Manzoni, posta sulla Roggia Grande a Vezzano, è l'ultima ancora rimasta al suo posto in vista in Valle dei Laghi.
Prospero Bressan, emigrato negli Stati Uniti nel 1929, ha conosciuto e sposato là Ines Genovese emigrata dall’Italia nel 1912. Questa foto ricordo è stata scattata sul suolo dove sarebbe sorta la loro casa a Fraveggio, in occasione del loro breve viaggio fatto per acquistare il terreno e dare disposizioni per la costruzione. Dietro la coppia si vede la scuola di Fraveggio com'era nella prima fase della sua esistenza con una sola grande aula. Si notano la coltivazione della vite e dei broccoli, una catasta di ramaglie, l'ambiente sullo sfondo spoglio, il capitello sulla vecchia strada per Lon e, a ben guardare, anche i resti del muraglione di "Castel Tonin" sul doss Tonin (a sinistra).
Beniamino Miori è stato un Padre Stimmatino.
Nato a Lon (Vallelaghi-Trento) l'11 giugno 1883 e morto a Salerno il 23 maggio 1946, ricordato per il grande impegno soprattutto a Picciola dove visse gli ultimi quattro anni. A lui è intitolata una piazza a Picciola e una via a Lon.
Il 23 gennaio 2017 è stata presentata a S. E. Luigi Moretti, Arcivescovo di Salerno, la richiesta per l’apertura della causa di Canonizzazione di quest'umile sacerdote. Il nulla osta per l'apertura della sua causa di beatificazione è giunto dalla Congregazione per le Cause dei Santi in data 3 giugno 2017.
Santino dell'immacolata Concezione riportante sul retro il timbro della Direzione Scolastica di Fraveggio. Misura 5,3 X10,2 cm, ha il bordo merlettato e disegni a rilievo. I santini erano un tempo molto utilizzati per diffondere la fede, venivano conservati per proteggersi. Oltre che da religiosi e ferventi cristiani venivano usati anche dagli insegnanti come premi ai bambini bravi. Come testimoniato dal timbro presente sul retro di questo santino, esso è stato distribuito alla scuola elementare di Fraveggio.
I due Laghi di Lamar, separati tra loro circa 150 metri da conoidi torrentizi, si trovano a 713-714 metri di altitudine al di sopra di Terlago, circondati dai boschi e leggende.
Il Lago di Lamar propriamente detto (anche La Mar) è molto frequentato dai bagnanti, con la sua acqua pura, verde e trasparente, le sue pareti a picco sul lago da un lato e l’accogliente spiaggia prativa dall’altro. Al di sopra del Lago si trova l’Abisso di Lamar, con i suoi 400 metri di dislivello è la grotta più profonda della regione ed è frequentato solo da speleologi esperti.
Il vicino lago Santo, sfruttato per l’irrigazione della campagna sottostante, negli ultimi anni sta sempre più attirando turisti e bagnanti. Nelle sue vicinanze, superato l’abitato di Monte Terlago e il campeggio è di rilevanza naturalistica il “Sas gris”, un grande masso erratico porfirico che testimonia il passaggio del ghiacciaio dell’Adige. Tra i due Laghi si trovava la Malga Bassa di Terlago col Malghet, diventati poi discoteca, colonia, casa sociale, pubblico esercizio.
La settecentesca fontana nella piazza di Vezzano è stata monumentalizzata nel 1917 e dedicata all'Imperatore Francesco Giuseppe; qui la cerimonia di inaugurazione con la sua benedizione alla presenza di un folto numero di militari. Visibili scritte in lingua italiana e tedesca e l'albergo Stella d'oro.
Un bambino porta la sorellina con la carriola. Interessanti le informazioni paesaggistiche: la pavimentazione della Piazzetta di Sant'Anna era in sterrato e della strada in selciato; la zona ora occupata dal parco giochi e da diverse case era allora tutta campagna. Si intravede anche il capitello di S. Anna.
All'interno del magazzino concesso ai pompieri di Vezzano don Dante celebra la cerimonia di inaugurazione assistito da un chierichetto e circondato dai vigili del fuoco volontari.
Nello schizzo di massima del geometra Cesare de Valentini si può vedere come la roggia, qui denominata "Walachel", sia stata poi incanalata passando all'interno della nuova porzione di edificio del mulino Cappelletti.
La foto è stata scattata davanti a quello che era il mulino Cattoni di Ciago, chiuso nel 1905. La data dello scatto è quindi antecedente tale anno. Si possono vedere le due ruote idrauliche, il canale della doccia e la leva che dall'interno lo azionava. La posizione della doccia, che mette a riposo ambedue le ruote, e l'abbigliamento curato della donna e del bambino in primo piano, inducono a presumere che la foto sia stata scattata in un giorno festivo.