La scuola dell'infanzia di Cavedine

 

Come esposto nel cartello all'esterno della scuola, curato dal Gruppo Alpini Cavedine e Comune di Cavedine, "L'idea di un Asilo Infantile a Cavedine venne proposta dal sacerdote Francesco Segalla nel 1896. L'istruzione, nell'anno seguente 1897, fu possibile grazie alla raccolta fondi con sottoscrizione sia da parte di abitanti del paese che di emigrati, tra cui Angelo Bortolotti, che dall'Argentina costituì una specifica Fondazione. La prima sede fu nei locali al piano terra del palazzo municipale dove rimase fino al secondo dopoguerra; successivamente vi fu il trasferimento nei locali della canonica al primo piano, a fianco del teatro. L'attuale sede fu inaugurata il 12 novembre 1967; nel dicembre 1971 fu benedetta anche una cappella interna (ora dismessa) per le suore che in quel periodo ne curavano la gestione."

Sono giunti fino a noi materiali didattici ed elaborati fatti dai bambini dell'asilo infantile di Cavedine nel primo novecento: intrecci, ricamo su cartoncino, origami; che manualità e precisione avevano!

Nel 1912/13 si pensava alla costruzione di un asilo-ricreatorio, così da avere un luogo in cui occuparsi della cura dei piccoli ed anche della formazione delle ragazze così da prepararle ad essere brave e buone madri di famiglia. L'iniziativa è della parrocchia, che opera con la collaborazione del comune.

Se in un primo tempo il servizio copriva solo qualche ora, è poi partito anche il servizio di refezione scolastica ed il finanziamento da parte dell'O.N.M.I di Trento per dare un pasto caldo ai bambini poveri del Comune che frequentavano l'asilo. 

Vediamo che nel 1938 esso era riservato a 60 bambini poveri del comune per il periodo gennaio-maggio con un costo di  8 £ mensili per bambino, nel 1944 era esteso a 70 bambini di cui 36 dell'asilo di Cavedine, su 56 frequentanti, con un costo di 10 £ mensili per bambino, nel 1447 si era ritornati a 60 bambini, di cui 34 dell'asilo di Cavedine, ma esteso sui 12 mesi e con un costo di 60 £ mensili per bambino.

Molti ricordano ancora la "Monichella" che ha custodito per anni i bambini di Cavedine.

 

Giovanni Cattoni, classe 1937, la ricorda presso il municipio e ci canta la canzoncina che con lei cantavano gli asilotti per implorare la pioggia senza grandine (minuto 15:46-16:43).

Anche Carla Travaglia, classe 1947, è andata all'asilo con lei, ma a quel punto esso era stato trasferito presso l'oratorio accanto alla chiesa. Ricorda che insegnava canti e giochi, raccontava storie e dissetava i bambini prendendo l'acqua da un secchio con un mestolo per poi versarlo in un unico bicchiere che si passavano l'un l'altro (minuto 6:10-7:39).

 

Ed era sempre in servizio quando è arrivato all'asilo Tullio Travaglia, classe 1957,  che ricorda la grande sala dell'oratorio e le giornate piene di giochi con lei (minuto 8:50-9:42).

Tutti i contenuti

Di seguito potete sfogliare tutti i contenuti, presenti nell'Archivio della Memoria, che si rifersicono a questa scuola, riportati in ordine cronologico e sempre aperti a nuove integrazioni.

  • Cartoncino da ricamo 1910

    Busta contenente tre fogli di cartoncino forato 11x15 cm. I fori sono alla distanza di un cm l'uno dall'altro. Materiale utilizzato alla
  • Elaborati asilo 1910/12

    Questi elaborati di Bortolotti Maria svolti all'asilo di Cavedine sono incollati su due fogli piegati di carta blu con cucitura in filo, così da formare un quaderno. I primi tre sono costituiti da un intreccio di strisce di carta, il quarto è un ricamo su cartoncino "VII.5. A. Pichlers Witme Shon, Wien. V." La data è presunta tenendo conto della data di nascita della bambina: 1906. Altri elaborati della stessa bimba:
  • Elaborati asilo 1911/12

    Questi elaborati di Bortolotti Maria svolti all'asilo di Cavedine sono incollati su tre fogli piegati di carta blu con cucitura in filo, così da formare un quaderno. I primi tre sono costituiti da un intreccio di strisce di carta, il quarto è un ricamo su cartoncino "III.8.", seguono esercizi di origami. La data è presunta tenendo conto della data di nascita della bambina: 1906. Altri elaborati della stessa bimba:
  • Ricamo all'asilo 1912

    Questo elaborato è stato realizzato con la tecnica del ricamo su cartoncino (X.3.), poi incollato su carta blu, da Ippolito Bortolotti (1908-13) mentre frequentava la
  • Cessione orto per costruzione asilo-ricreatorio di Cavedine

    Don Antonio Spada scrive alla "Lodevole Rappresentanza comunale di Cavedine. L'umile sottoscritto considerato come per promuovere l'istruzione e l'educazione della gioventù sia necessario erigere un asilo-ricreatorio nel quale in seguito verranno collocate le Suore che si applicheranno all'educazione dei bambini e delle ragazze nell'insegnare alle stesse i doveri ed i lavori di famiglia, a risparmio della stessa, così il cucito, il taglio, il ricamo ed altre, e così divenire brave e buone madri di famiglia, prega umilmente che gli siano ceduti a tale scopo gli orti a settentrione del palazzo municipale." Il Capocomune risponde che la rappresentanza comunale "ha trovato di accordarle gratuitamente quel pezzo d'orto".
  • Autorizzazione cessione orto per costruzione asilo-ricreatorio di Cavedine

    Il comune di Cavedine chiede alla Giunta Provinciale Tirolese di Innsbruck l’autorizzazione a cedere gratuitamente alla parrocchia l’orto attiguo alla casa comunale “per la fabbrica dell’asilo infantile e sala di ricreatorio [festivo per le ragazze] con annesso il relativo piazzale per la ricreazione” ricevendo risposta positiva. In archivio la richiesta del parroco:
  • Circolare refezione asili infantili n. 155/38

    La circolare inviata dalla Federazione provinciale di Trento dell'O.N.M.I. "Al Signor Podestà Presidente del Comitato di Patronato 0. N. M. I. di CAVEDINE" comunica l'obbligo dei Comitati di Patronato ad adoperarsi affinché il servizio di refezione scolastica per i bambini poveri sia istituito in ogni Comune, ove esistano asili provvisti di refettorio e non solo su espressa richiesta da parte loro, purché riconosciuti idonei in base alla legge del 1926. Esplicita le condizioni di accesso al servizio e finanzia £. 8 mensili per ogni bambino povero da gennaio a maggio ponendo la soglia di un massimo di 60 bambini.
  • Refezione ai bambini poveri nel 1944

    È qui riportata la corrispondenza fra la Federazione provinciale di Trento dell'O.N.M.I. ed il Comune di Cavedine, conservata unita con uno spillo. Vengono richiamate le disposizioni dettate con al circolare n. 155 del 1938 presente in questo archivio:
  • Scuole materne estive

    Sono riportate le scuole materne aperte nel periodo luglio - agosto 1945 col numero dei pasti consumati: Cavedine, Vigo Cavedine, Terlago Norberto A. Defant, Baselga di Terlago, Madruzzo e Ranzo. Sarche ha funzionato ma senza refezione.
  • Refezione ai bambini poveri nel 1947

    Dal documento si ricava che nel 1947 la Federazione provinciale di Trento dell'O.N.M.I. ha garantito la refezione calda per tutto l'arco dei 12 mesi ai 60 bambini poveri che frequentavano gli asili infantili di Cavedine (34 bambini) e Vigo (26 bambini) con una quota individuale mensile di £. 60 per un contributo totale di £. 43.200. In archivio possiamo trovare le stesse informazioni anche per l'anno 1944:
  • Scuole Materne 1951-52

    Il direttore didattico invita i fiduciari delle scuole del Circolo a segnalare la presenza di scuole materne, non gestite dall'O.N.A.I.R, le quali devono chiedere l'autorizzazione a funzionare al Provveditorato tramite il Direttore Didattico. Chiede poi ai Presidenti delle stesse i dati che trasmette all'Ispettorato scolastico della II Circoscrizione di Trento che le aveva richieste. Da questa serie di documenti ricaviamo che erano attive scuole materne a Baselga di Vezzano, Cavedine, Padergnone, Sarche e Terlago. C'era poi una sala di custodia a Ranzo. Non c'era la scuola materna ai Masi di Madruzzo [Pergolese]. Vediamo che le scuole avevano da una a tre sezioni e da una a due insegnanti, fra le quali alcune suore.
  • Audiointervista a un'anziana di Cavedine

    Racconto della vita al tempo della guerra, tra miseria e restrizioni. A proposito di "copàr piòci", si veda la filastrocca al n. 29 del fascicolo
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