Scuole primarie

Introduzione storica

Riassumendo l'introduzione di Quinto Antonelli a "Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo" ne esce la storia della scuola trentina, per approfondire si rimanda alla lettura dell'allegato e della bibliografia in esso citata.

La riforma scolastica di Maria Teresa d’Austria del 1774, prevede l’avviamento graduale della scuola pubblica di stato in tutto l’impero, di cui anche il Trentino faceva parte, e sancisce l'obbligo scolastico per tutti i ragazzi tra i sei e i dodici anni. Prevede personale laico e tre tipi di scuola, quella ordinaria o triviale è da introdursi in ogni villaggio, è una scuola di alfabetizzazione, sia nel senso più propriamente didattico (leggere, scrivere e far di conto) che educativo (la religione, i buoni costumi, i doveri dei sudditi).

Nel 1787 viene introdotto il patronato scolastico con lo scopo di allargare la scolarizzazione, che a quel punto contava 90 scuole in Trentino, ed istituire una Scuola dovunque dentro un circuito di una mezza ora vi fossero da 90 a 100 fanciulli obbligati alla frequentazione.

Il Regolamento emanato da Francesco II nel 1805, che entrerà in vigore in Trentino solo dopo la pace di Vienna, nel 1818, a causa del passaggio del Tirolo alla Baviera, prima, e al Regno d'Italia, poi, accentua il primato della religione nella formazione degli alunni e quello della Chiesa nei compiti di sorveglianza e di direzione, prevede la presenza di “scuole minori” ovunque esista una parrocchia. Di norma la legge stabilisce 80 scolari per maestro e per aula; crescendo a più di 100 è possibile dividerli in due aule, chiedendo un Assistente. L'obbligo scolastico di sei anni (dai 6 ai 12 anni) viene confermato, ma viene consentito l'impiego di manodopera infantile a partire dai 9 anni nelle aziende seriche purché “questi fanciulli e fanciulle vengano istruiti dal Parroco locale o dal Maestro elementare negli oggetti i più indispensabili, approfittando all'uopo delle ore della sera e dei giorni di domenica e di festa, e ciò verso un onorario da pagarsi dal proprietario della fabbrica e dai genitori.".

L'anno scolastico dura dal 1 novembre al 21 settembre. Nelle scuole di campagna l'insegnamento giornaliero è di cinque ore: l'inverno due al mattino per la sezione dei piccoli, tre al pomeriggio per quella dei più grandi, l'estate viceversa, ma è facoltà dell'ispettore distrettuale modificare l'orario. Nelle scuole minori di campagna "il leggere, lo scrivere ed il far conti sono all'infuori dell'istruzione religiosa, gli unici oggetti d'insegnamento scolastico, dei quali abbisognano gli allievi, come di un mezzo per raggiungere lo scopo prefisso".

Costretti a contrattare con i Comuni uno stipendio sempre al di sotto del minimo vitale, i maestri dell'Ottocento dovettero in realtà esercitare anche qualche altro mestiere: il sacrestano e l'organista (impieghi sollecitati anche da diverse ordinanze), il falegname o il calzolaio, il rilegatore, il contabile ecc.

Nel 1826 viene introdotta la scuola di ripetizione di tre anni, dai 13 ai 15 anni compiuti, da tenersi il sabato o la domenica.

Nel 1869 l'obbligo scolastico viene innalzato fino ai 14 anni, per otto anni complessivi di scuola ma gli scolari possono lasciarla prima del tempo previsto o godere delle facilitazioni nella frequenza su istanza dei genitori, bisognosi del lavoro dei figli.

Viene tolto alla Chiesa il controllo sulla scuola ed il clero rimarca la sua contrarietà con il rifiuto di cedere la documentazione scolastica allo Stato.

Per la formazione dei maestri e delle maestre si introducono gli istituti magistrali di quattro anni, con annesse le scuole di pratica (scuole elementari modello dove i maestri possano far pratica).

Accanto alle "scuole popolari generali", istituite in ogni paese con più di 40 bambini, si possono aprire scuole "non sistematiche" nei paesi più piccoli con difficoltà di comunicazione o con più di 4 km di distanza utilizzando docenti non ancora abilitati su una classe unica, promiscua, a tre sezioni.

Nelle scuole popolari sistematiche invece, considerando la presenza di un maestro ogni 80 alunni, possono esserci da una a sei classi, distinte anche per sesso. Sul piano delle materie d'insegnamento, allo scrivere, leggere e far di conto, si aggiunge per tutti lo studio delle scienze naturali, della geografia e della storia e fanno la loro comparsa il canto e la ginnastica.

Vengono introdotte anche le "scuole civiche", che offrono una cultura superiore con nozioni di fisica e di geometria, di computisteria, di disegno geometrico e a mano libera.

La durata dell'anno scolastico è di 9 mesi per le scuole rurali e di 10 per le urbane, con 4 ore d'istruzione giornaliera per le prime età e 5 per le età superiori.

I docenti maschi possono sposarsi previa approvazione del consiglio scolastico distrettuale le femmine no. Le maestre avevano inoltre un salario decurtato del 20, 30% rispetto ai colleghi maschi, a cui si aggiungeva un’altra riduzione del 20, 30% rispetto ai docenti di borghi e cittàse insegnavano in paesi rurali.

Col passaggio del Trentino all’Italia nel 1919 la scuola popolare continua come prima con l'avvertenza di adeguare l'insegnamento della storia e della geografia alla nuova realtà nazionale. Rimane l'obbligo di frequenza fino ai 14 anni e in quanto alle maestre viene a cadere il nubilato obbligatorio.

Nel 1923 entra in vigore la riforma Gentile che prevede tre tipi di scuole elementari: “classificate” con più di 40 alunni gestite dai Provveditorati; “provvisorie” con 15-40 alunni da affidare alla gestione di istituzioni culturali con personalità giuridica; “sussidiate” con meno di 15 alunni, lasciate all'iniziativa dei privati.

L'ordinamento didattico prevede otto anni di scuola, dai sei ai quattordici, divisi in cicli o gradi: il grado inferiore (dalla I alla III classe, nelle quali viene insegnato, oltre a scrivere, a leggere e a far di conto, nozioni fondamentali di dottrina cristiana e rudimenti di geografia); il grado superiore (IV e V classe, dove si aggiungono lo studio della storia, nozioni di diritto e di economia); le classi integrative di avviamento professionale (VI, VII, VIII) che prevedono insegnamenti ed esercitazioni specifiche: "disegno applicato ai lavori; plastica; elementi di disegno per le arti meccaniche; nozioni ed esercizi elementari di apparecchi elettrici di uso domestico; agraria ed esercitazioni agricole" e poi, per le ragazze, taglio e cucito, ricamo, cucina.

La durata dell'anno scolastico per i primi quattro anni di scuola è di 180 giornate di lezione di 5 ore ciascuna con orario spezzato: negli altri quattro, per i quali scatta la possibilità dell'esonero estivo”, si riducono a 108 giornate (che costituiscono anche la durata dell'anno scolastico per le scuole non classificate).

Le "disposizioni particolari" prevedono un numero di 60 alunni per ogni insegnante e prescrivono pure tutte le possibili articolazioni delle classi e del plesso scolastico. Così nel caso, assai frequente per il Trentino, di scuole a classe unica, il maestro dovrà suddividere gli scolari in quattro gruppi in base all'età. In casi particolari potrà pure, così come poteva fare in regime asburgico, adottare l'orario diviso, ovvero al mattino far scuola a due gruppi e al pomeriggio agli altri due.

L'ordinamento didattico, di conseguenza, doveva fare i conti con le dimensioni della scuola: solo là dove esistevano i numeri per avere tre o più insegnanti era possibile introdurre gli insegnamenti di grado più elevato (le nozioni legate all'avviamento professionale); negli altri casi sarebbe stato più che sufficiente "svolgere almeno il programma dei due corsi elementari di grado inferiore e superiore".

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Come potete vedere più avanti, almeno per un certo periodo, ci sono state scuole elementari in tutte le frazioni del territorio di Cavedine. Anche a Luch c'era una scuola seppure sul territorio di Drena.

Di seguito potete vedere i materiali finora raccolti e schedati da Ecomuseo e speriamo di poter arricchire nel tempo questa raccolta  con l'aiuto di tutti i nostri visitatori che invitiamo a contattarci: archiviomemoria@ecomuseovalledeilaghi.it

 

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